Covid, contagi e ricoveri in crescita: le regioni che rischiano la zona gialla a Natale
Trento, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Marche e Veneto rischiano di passare in zona gialla a Natale. L’ultimo bollettino dell’Agenzia nazionale per i Servizi sanitari regionali ha fotografato la situazione dei contagi Covid e quella dei ricoveri nelle regioni e province autonome d’Italia.
Occorre ricordare che i parametri per il passaggio di colore bianco-giallo sono: l’incidenza dei contagi (50 ogni 100mila abitanti); i posti letto occupati in terapia intensiva (10 per cento); quelli occupati in area medica (15 per cento).
Nello specifico, la situazione dell’occupazione dei posti letto nelle terapie intensive a Trento è del 17 per cento, in Friuli Venezia Giulia del 15, nel Lazio, in Liguria, nelle Marche e in Veneto è del 12. Per quanto riguarda i ricoveri in area medica la soglia del 15 per cento è stata superata in Friuli Venezia Giulia, Valle d’Aosta, Bolzano e Calabria.
Mappa europea
Secondo l’analisi della situazione epidemiologica del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie, al momento solo cinque regioni italiane (Umbria, Puglia, Molise, Sicilia e Sardegna) sono gialle. Tutte le altre sono in rosso, ma Valle d’Aosta, Alto Adige, Veneto e Friuli-Venezia Giulia sono in rosso scuro.
La mappa dell’Ecdc, aggiornata ogni settimana, indica le face di rischio e viene usata come riferimento per le restrizioni di viaggio. Secondo questa mappa, a livello europeo, l’Italia resta lo Stato nelle condizioni relativamente migliori. Il resto d’Europa è rosso o rosso scuro, fatta eccezioni per tre zone della Spagna e due regioni della Romania.
Vaccini
Prosegue intanto la campagna vaccinale. Sono aumentate le prime dosi e accelera anche la somministrazione dei booster. Il commissario per l’emergenza Francesco Figliuolo ha annunciato l’arrivo di 2 milioni di dosi di vaccini Pfizer. “Con l’attuale disponibilità di dosi – ha detto – si potranno vaccinare potenzialmente 25 milioni di persone, il che consentirà di mantenere il ritmo elevato che le Regioni/Province autonome stanno attualmente tenendo”.