Covid, contagi raddoppiati in tre settimane: quasi 900 vittime in un mese
Covid, contagi raddoppiati in tre settimane: quasi 900 vittime in un mese
Tornano a crescere i casi di Covid-19 in Italia. Dopo un mese di sostanziale stabilità, nelle ultime tre settimane i contagi sono raddoppiati. Lo evidenzia il report della Fondazione Gimbe con il monitoraggio della situazione Covid in Italia, secondo il quale, nella settimana dal 23 al 29 novembre il numero dei nuovi casi settimanali è stato di 52.175, il 94,3 percento in più rispetto ai 26.855 del 2-8 novembre.
“Rispetto all’effettiva circolazione virale, il numero dei contagi è largamente sottostimato perché il sistema di monitoraggio, dopo l’abrogazione dell’obbligo di isolamento per i soggetti positivi, poggia in larga misura su base volontaria. Infatti, da un lato la prescrizione di tamponi nelle persone con sintomi respiratori è ormai residuale (undertesting), dall’altro con l’utilizzo diffuso dei test antigenici fai-da-te la positività viene comunicata ai servizi epidemiologici solo occasionalmente (under-reporting)”, ha avvertito Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe.
Nello stesso periodo, secondo il rapporto, i posti letto occupati da pazienti Covid in area medica sono aumenttati del 58 percento, passando da 3.632 a 5.741, mentre quelli in terapia intensiva hanno visto un aumento del 71,7 percento, salendo da 99 a 170.
“Se in terapia intensiva i numeri sono esigui dimostrando che oggi l’infezione da Sars-CoV-2 solo raramente determina quadri severi, l’incremento dei posti letto occupati in area medica conferma che nelle persone anziane, fragili e con patologie multiple può aggravare lo stato di salute richiedendo ospedalizzazione e/o peggiorando la prognosi delle malattie concomitanti”, ha detto Cartabellotta.
Per quanto riguarda l’incidenza dei nuovi casi, nella settimana dal 23 al 29 novembre è passata da 1 caso per 100mila abitanti della Sicilia ai 183 del Veneto. L’aumento più consistente dei casi è stato registrato in Sardegna, con una crescita del 43,4 percento rispetto alla settimana precedente.
In crescita anche i decessi, raddoppiati nelle ultime 4 settimane. Nella settimana dal 26 ottobre al 1° novembre erano infatti 148, rispetto agli 881 del 23-29 novembre. “Secondo i dati dell’Istituto superiore di sanità, i decessi risultano quasi esclusivamente a carico degli over 80. Infatti, a fronte di un tasso di mortalità di 3 decessi per milione di abitanti, sono 23 per milione di abitanti nella fascia 80-89 anni e 46 per milione di abitanti negli over 90″, ha spiegato Gimbe.
Di fronte all’aumento dei contagi e alle difficoltà nella campagna vaccinale si fa largo l’ipotesi di un open day per le vaccinazioni. Per domani la direzione della Prevenzione del ministero della Salute ha convocato le Regioni per una cabina di regia straordinaria sul tema delle vaccinazioni e sull’eventualità di open day nazionali.
I contagi covid in Italia aumentano mentre la campagna vaccini stenta a decollare, tra le proteste dei cittadini e dei medici di famiglia che non trovano le dosi. Immediata la risposta della direzione della Prevenzione del ministero della Salute che ha convocato le Regioni, domani – a quanto apprende l’Adnkronos Salute – per una Cabina di regia straordinaria sul tema delle vaccinazioni e sull’ipotesi di open day nazionali per rilanciarle in modo più robusto. Si vuole anche capire perché le vaccinazioni anti-Covid non stiano procedendo in modo uniforme nei vari territori.
“Condivido l’idea, che mi pare ottima, del direttore della Prevenzione Francesco Vaia di tornare a fare gli open day vaccinali per il Covid, anche per semplificare le procedure. Mi risulta che ci siano persone, anche anziane, che risiedono in regioni diverse dalla propria che non si possono vaccinare per le anagrafiche diverse. Io credo che sia una buona idea rimettere gli open day anche riattivando gli hub delle regioni. La percentuale di vaccinati over 80 è veramente bassa, facciamo presto”, ha dichiarato all’Adnkronos Matteo Bassetti, direttore Malattie infettive dell’ospedale policlinico San Martino di Genova.
Anche il virologo Fabrizio Pregliasco si è detto favorevole agli open day, auspicando inoltre “una comunicazione istituzionale e modalità ulteriori di offerta. Per esempio in Lombardia si è detto agli ospedali di cogliere l’occasione del ricovero per effettuare la vaccinazione. È poi necessario efficientare la distribuzione dei vaccini”, ha aggiunto il medico, direttore sanitario dell’Irccs ospedale Galeazzi-Sant’Ambrogio di Milano. Secondo Pregliasco l’adesione alla vaccinazione anti-Covid in Italia “è veramente scadente ed è triste che sia così”. “Il Covid è in crescita”, ha avvertito. E “se è vero che nella stragrande maggioranza dei casi non è grave, nell’anziano, nel soggetto a rischio, nell’anziano a rischio che magari non si è vaccinato o si è stancato di vaccinarsi, può arrivare ancora a uccidere. Abbiamo sfiorato i 300 morti la scorsa settimana”.