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Covid, Bassetti: “Basta con il report quotidiano, i dati sono falsati e mettono solo ansia. Draghi ascolti di più i medici”

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Covid, Bassetti: “Basta con il bollettino quotidiano, mette solo ansia”

“Basta con il report dei contagi, mette solo ansia”: lo dichiara l’infettivologo Matteo Bassetti, che si scaglia contro il bollettino sui nuovi casi Covid che ogni giorno viene diramato dalla Protezione Civile.

Intervenuto a L’Italia s’è desta su Radio Cusano Campus, Bassetti, primario di Malattie infettive all’ospedale San Martino di Genova, ha dichiarato: “Questa modalità di gestione del Covid deve cambiare. Non dobbiamo continuare a contare come malati di Covid quelli che vengono ricoverati per un braccio rotto e risultano positivi al tampone. Bisogna anche finirla col report serale, che non dice nulla e non serve a nulla se non mettere l’ansia alle persone, siamo rimasti gli unici a fare il report giornaliero”.

In una successiva intervista rilasciata all’Agi, poi, Bassetti ha rincarato la dose: “Nei nostri reparti siamo ben oltre il 35% di ricoverati che con il Covid-19 non c’entrano nulla. Non hanno della malattia nessun sintomo, ma solo la positività al tampone per l’ingresso in ospedale. Dirò di più: questo avviene anche nella registrazione dei decessi, se il paziente entra in ospedale per tutt’altro, ma è positivo e muore, viene automaticamente registrato sul modulo come decesso Covid. Sono numeri assolutamente falsati”.

Bassetti cita il report della Fiaso, Federazione italiana aziende sanitarie e ospedaliere, secondo cui il 34% dei pazienti ricoverati in ospedale, e registrati come Covid positivi, in realtà sono ricoverati per altri motivi.

“Noi abbiamo i reparti occupati al 26%, ma li avremmo al 10% se usassimo criteri diversi – aggiunge l’infettivologo – Quindi sarebbe un gennaio normale: sempre infatti in questo mese invernale avevamo in reparto pazienti con influenze e polmoniti. Se non entriamo nella nuova logica continueremo a essere in emergenza. Faccio un appello a Draghi perchè ascolti un po’ più i medici e un po’ meno i burocrati”.

“Il report giornaliero andrebbe evitato. Siamo gli unici in Europa, un conto era un anno fa, un altro oggi con la popolazione vaccinata al 90%” sottolinea Bassetti, secondo cui il picco dei contagi si raggiungerà tra due settimane.

“Che senso ha dire che abbiamo 250mila persone che hanno tampone positivo? Bisogna specificare se sono sintomatici, asintomatici, sono ricoverati, stanno a casa – aggiunge Bassetti – Da una parte sono numeri che ci fanno fare brutta figura col resto del mondo, perché sembra che vada tutto male e invece non è così, nella realtà altri Paesi che hanno molti più contagi di noi cercano di gestirli in maniera diversa. Se continuiamo così finiremo con l’andare in lockdown di tipo psicologico e sociale. Continuando a fare tutti questi tamponi immotivati, arriveremo a un punto che avremo talmente tanti positivi e contatti con positivi che l’Italia si fermerà”.

Secondo Bassetti “la cosa importante sarebbe sapere quanta gente entra in ospedale con la polmonite da Covid e quanta gente invece entra in ospedale per altre patologie e ha un tampone positivo. Bisogna capire se la pressione sugli ospedali è da polmonite da Covid oppure se è dovuto all’enorme numero di tamponi che viene fatto”.

“Ci vorrebbe una distinzione molto chiara. Bisognerebbe ascoltare un pò di più i medici. Oggi questo virus per la maggioranza dei vaccinati dà una forma influenzale. Gli ospedali sono pieni di non vaccinati, che devono vaccinarsi. Nella gestione della pandemia ci vuole un cambio di passo necessario e urgente”.

A rispondere a Bassetti è stato il sottosegretario della Salute Andrea Costa che all’Ansa ha dichiarato: “Condivido la posizione di Matteo Bassetti circa l’inutilità di un report giornaliero dei contagi, perchè il numero dei contagi di per sè non dice nulla. Da parte mia ho proposto anche al ministro della Salute di fare una riflessione sull’attuale sistema di report e la mia posizione è condivisa dal mio partito Noi con l’Italia. Mi auguro che possa diventare maggioritaria all’interno della maggioranza”.

Secondo Costa nella situazione attuale è “necessario soffermarsi essenzialmente sui dati delle ospedalizzazioni e occupazione delle terapie intensive”.

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