Nuovo Dpcm: si abbassano le soglie per la zona rossa e arancione, decisivi i prossimi 100 giorni
Il governo si prepara ad annunciare le misure contenute nel nuovo Dpcm. Resta il modello delle fasce di colore, ma si prevede l’abbassamento delle soglie dell’indice di contagio che comportano la classificazione delle regioni in zona rossa, arancione o gialla e quello dell’occupazione delle terapie intensiva.
L’idea di portare le regioni in zona rossa in base all’incidenza di casi settimanali ogni 100mila abitanti non è andata a buon fine, perché secondo i tecnici questo potrebbe portare i territori a effettuare meno tamponi per rientrare nelle soglie. Più probabile, allora, che si decida di abbassare ancora le soglie dell’indice Rt oltre le quali scatta il rosso o l’arancione.
Inoltre, secondo l’agenzia di stampa Ansa, c’è sul tavolo anche l’ipotesi di abbassare la soglia critica del tasso di occupazione delle terapie intensive e dei posti letto in area medica, fissata ora al 30 e al 40 per cento.
La modifica dei parametri in questo senso renderebbe più facile il passaggio in zona rossa o arancione. Il ministro della Salute, Roberto Speranza, avrebbe messo l’ipotesi sul tavolo dopo che il Cts ha sottolineato un aumento dell’incidenza su tutto il territorio nazionale nelle due settimane precedenti all’8 gennaio, in contro-tendenza con quelle precedenti.
Il rafforzamento delle restrizioni potrebbe durare fino ad aprile: non a caso il Governo sembra intenzionato a prolungare di tre mesi lo stato di emergenza.
“Se riusciamo a vaccinare tutti gli operatori sanitari, gli 80enne e parte dei 70enni, a fine aprile, avremo una pressione sulla rete ospedaliera assolutamente gestibile. Il Covid sarà un ricordo”, scrive Repubblica citando fonti del Consiglio dei ministri.
In questi 100 giorni – con le nuove soglie di rischio – l’Italia sarebbe per ampi tratti del territorio in zona rossa o arancione: il ché potrebbe favorire un alleggerimento della pressione sugli ospedali e assicurare la copertura vaccinale delle categorie a rischio.
Nel frattempo il premier Giuseppe Conte ha detto di prepararsi alla terza ondata con preoccupazione: “Sta arrivando un’impennata” di contagi “dopo Regno Unito, Irlanda e Germania sta arrivando anche da noi: non sarà facile, dobbiamo fare ancora dei sacrifici”, ha detto il presidente del Consiglio parlando al Tg 3. Per scongiurare la terza ondata potrebbe servire la zona rossa.
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