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“Costretta a tatuarmi simboli nazifascisti”: donna denuncia l’ex compagno, militante di estrema destra

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Obbligava la fidanzata a tatuarsi simboli nazifascisti e a prendere parte ai raduni in occasione delle varie ricorrenze celebrative in memoria di Benito Mussolini: un ex militante di Forza Nuova verrà processato col rito abbreviato per maltrattamenti, lesioni personali e violenza sessuale.

Secondo il campo d’imputazione, visionato e pubblicato dall’Agi, il suo atteggiamento andrebbe inquadrato in un contesto di “isolamento da qualsiasi rapporto sociale” imposto alla presunta vittima e maturato “impedendole di avere amici, di uscire di casa col telefonino, pretendendo che non lavorasse, monitorando costantemente ogni sua comunicazione, anche via social”.

Per il legale difensore dell’indagato sono stati prodotti documenti e relazioni di consulenti “che smentiscono le tesi dell’accusa, anche la presunta imposizione della fede nazista e di un tatuaggio che erano invece condivisi dalla persona offesa. Quest’ultima non solo non ha detto la verità ma ha creato prove false, il che è estremamente grave”.

Per i reati di cui è accusato, l’uomo è stato arrestato la scorsa estate. Gianluigi Biondi, il legale che assiste la parte offesa, afferma invece che ci sarebbe stato un vero e proprio “lavaggio del cervello” a sfondo nazi-fascista. Le parti discuteranno in una prima udienza il 20 aprile, poi davanti al gup di Forlì Massimo De Paoli si terrà un’udienza l’11 maggio.

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