Nordio respinge la richiesta di revoca: Alfredo Cospito resta al 41 bis
Nessuno sconto, Alfredo Cospito resta al 41 bis: lo ha stabilito il ministro della Giustizia Carlo Nordio rigettando l’istanza di revoca del regime di carcere duro presentata da Flavio Rossi Albertini, avvocato dell’anarchico ora rinchiuso nella struttura di Opera a Milano.
Cospito si trova nel regime di detenzione speciale dallo scorso 4 maggio, e da oltre 100 giorni sta portando avanti uno sciopero della fame contro una decisione a suo modo di vedere sproporzionata rispetto alla sua reale condizione di pericolosità.
Le sue condizioni di salute sono inesorabilmente peggiorate, e da pochi giorni è stato trasferito a Milano dal carcere in cui si trovava inizialmente, a Sassari.
I suoi legali hanno annunciato che ricorreranno contro la decisione del ministro, che ha ritenuto non ci fossero i presupposti per una revoca.
Il Guardiasigilli ha ascoltato il parere di diverse autorità giudiziarie, tra le quali la Procura nazionale antimafia, la Dda di Torino e la Procura generale del capoluogo piemontese, e ha reputato “ancora pericoloso” Cospito per il suo ruolo nella galassia anarchica.
Il provvedimento di Nordio tiene conto anche della salute del detenuto e dei rischi che il suo sciopero della fame possa comportare. Fattori però bilanciati dalla permanenza in un carcere come quello di Opera dove esistono le necessarie misure sanitarie e con la possibilità di un eventuale trasferimento nei reparti dell’ospedale San Paolo.
Domani Cospito verrà visitato dal suo medico personale, come chiesto e ottenuto dal suo legale dopo il trasferimento da Sassari: dopo il controllo si avranno maggiori informazioni sulle sue reali condizioni, che da Opera vengono definite “stazionarie”.