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Lo spreco pubblico della Calabria: speso più di 1 milione di euro per uno spot di Muccino e Raul Bova

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1 milione e 633 euro è la pioggia di soldi pubblici che arrivano dalla Regione Calabria per un cortometraggio di Gabriele Muccino di 8 minuti che si chiamerà “Itinerario degli agrumi tra clementine, cedro, bergamotto e limone” e rientrante nel piano esecutivo annuale di immagine e promozione turistica di Jole Santelli, da poco varato, per il quale sono previsti 11 milioni di euro per il solo 2020. Il piano intende potenziare il “brand Calabria” anche per il tramite di “video di appeal” e realizzazione di rappresentazioni artistiche audiovisive d’autore che attuino tecniche di comunicazione di tipo “emozionale” al fine di promuovere le esperienze turistiche del territorio.

Sarà per questo che è stato scelto il regista di “Baciami ancora” il quale, in pochi minuti, dovrà raccontare la storia “di un uomo che accompagna per la prima volta la sua donna, una bellissima ragazza spagnola, alla scoperta della sua terra d’origine. Faremo con loro un viaggio nella regione, per assaporarne le delizie, esplorarne i luoghi più autentici e sentirne il profumo”, si legge nel pamphlet di presentazione dell’opera che vedrà protagonisti Raul Bova (di origini reggine) e la fidanzata Rocío Muñoz Morales. Secondo quanto previsto dalla produzione (Viola film), le riprese dovrebbero durare sei giorni e toccheranno diversi luoghi tra lo Jonio e il Tirreno.

Molte sono state le critiche mosse rispetto a questa particolare scelta della Regione Calabria. Soprattutto per i costi altissimi, che probabilmente supereranno addirittura il budget di 1,7 milioni già stanziato per la pubblicità, la stampa, la diffusione internazionale e le musiche. Inoltre, la campagna nazionale di diffusione della durata di tre mesi dovrebbe iniziare in autunno, quindi, decisamente fuori stagione turistica (che è invece la migliore per pubblicizzare prodotti come gli agrumi).

La CNA Cinema e Audiovisivo Calabria è intervenuta duramente sottolineando come in un momento di crisi post-lockdown si sia fatto questo ingente investimento che esclude le imprese calabresi del settore: “La Presidente Santelli – ha detto la confederazione di artisti – non ha reso pubblico nessun piano della comunicazione istituzionale che, stante questa prima iniziativa, esclude le imprese calabresi di produzione cinematografica e dell’audiovisivo e le professionalità tecniche della nostra regione. La campagna elettorale della Presidente Santelli è stata incentrata sulla difesa e la valorizzazione della ‘calabresità’, ma questo primo intervento va nella direzione opposta”.

La storia di Muccino ha addirittura risvegliato il Partito Democratico calabrese (che Zingaretti evita a causa di lotta tra faide interne): i rappresentanti dem regionali hanno sottolineato come la procedura di affidamento diretto dell’opera (con annesso “decreto a contrarre”) si sia conclusa in pochissimi giorni. “Alla faccia della burocrazia fiacca e ritardataria – hanno dichiarato i consiglieri del PD – il dirigente generale del Dipartimento turismo e spettacolo decreta l’affidamento diretto per la realizzazione dell’opera di Muccino, che costerà un milione e 663 mila euro. In Calabria  quando si resta suggestionati dalle vette dell’arte si possono verificare affidamenti diretti milionari alla velocità della luce”.

Già, perché la Presidente della Regione Calabria ha scelto direttamente Muccino. “Il maestro regista Gabriele Muccino, su sollecitazione della Presidente, ha predisposto una proposta artistica di realizzazione di un’opera audiovisiva unica”, si legge nel decreto dirigenziale 6970 del 2 luglio scorso (dipartimento settore turismo, spettacolo e beni culturali) . “La proposta è pienamente coerente rispetto alle esigenze comunicative dell’Amministrazione espresse nel Piano d’immagine e promozione turistica 2020 in quanto capace di trasferire e comunicare efficacemente i contenuti afferenti al territorio calabrese in chiave emozionale per come auspicato nel predetto piano”, scrive invece il dirigente regionale del settore.

Il progetto è stato presentato in giunta dalla Presidente il 15 giugno e con atto deliberativo 137 della stessa data, la giunta ha espresso il suo apprezzamento ritenendolo “capace di valorizzare e promuovere la Calabria e la sua identità, attraendo l’attenzione dello spettatore, grazie anche alla indiscussa notorietà del regista e degli attori”. “Voglio Muccino perché è il regista dell’amore. E se non sa far innamorare lui il mondo della Calabria, non ci riesce nessuno”, ha dichiarato la Santelli in conferenza stampa.

Insomma, una scelta (e una ingente spesa) all’insegna del “de gustibus”, anche se (va ricordato) la normativa (articolo 63, comma 2, lettera b) n. 1 del D.lgs 50/2016 consente l’affidamento diretto di un appalto quando lo scopo è l’acquisizione di un’opera d’arte o una “rappresentazione artistica unica” e, come specificato dall’Autorità nazionale anticorruzione, occorre fornire nel primo atto della procedura un’ adeguata motivazione della sussistenza dei presupposti per cui si evita di ricorrere ad un bando pubblico. Sulla “unicità” di Muccino, però, in molti in passato hanno emesso più di qualche mugugno, ma guai a dirlo, dato che le sue reazioni sono rimaste, quelle sì, nella storia.

Se cinque anni fa quando, attaccando Pier Paolo Pasolini su Facebook gli piovvero fior fior di critiche, lui sbottò scrivendo: “Chiudo questa parentesi penosa di fascismo applicato. Domani olio di ricino a colazione e il mio peccato verrà purificato!”. Lo scorso febbraio rispondendo alle critiche sul suo film “Gli anni più belli” twittò: “Ma chi siete voi, critici cinematografici? Cinefili con ambizioni più alte e non risolte che si sforzano di cercare una voce per etichettare un cinema che da 23 anni ancor sfugge ai vostri parametri ma è sempre stato chiaro al grandissimo pubblico anche globale?”. Più tranchant, invece, l’anno scorso in un’intervista a Dagospia: “So di valere più di quello che i critici dicono. Mi rompono continuamente i cogl…i, e non so il perché”.Muccino sarà sicuramente tranquillo in Calabria dove la sua “unicità” è stata acclarata per valutazione politica. Lì è “unico” per partito preso e il Partito in questo caso è la Forza Italia di Jole Santelli.

Leggi anche: 1. Autisti d’oro in Regione Calabria: stipendi da 40mila euro l’anno per scarrozzare i politici / 2. “Parenti degli amici”: il trucchetto dei politici calabresi per assumere i portaborse / 3. Caos Lega in Calabria tra inchieste, botte e scandali 

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