Coronavirus, medico di Verona nasconde la compagna nel bagagliaio per andare alla festa del figlio: “Era solo per divertirci”
“Ma l’hai visto il dottor Baschirotto che nasconde la fidanzata nel bagagliaio per aggirare i controlli?”. A Verona e dintorni la voce circolava da ieri su tutte le chat di concittadini, pazienti e conoscenti. Il dottor Baschirotto, infatti, è chirurgo plastico piuttosto conosciuto a Verona e sulla sua pagina pubblica Instagram è seguito da 3.614 persone (sarebbe meglio dire “era”, visto che appena gli ho chiesto spiegazioni ha cancellato il profilo).
Su quel profilo, ieri, giorno di Pasquetta, durante la quarantena da emergenza Coronavirus, il medico ha postato dei video nelle sue storie da lasciare basiti: lui che arriva in auto nella villa in campagna in cui lo aspettano il figlio, l’ex moglie e altre persone. Si filma mentre apre il bagagliaio. Bagagliaio da cui esce la sua fidanzata, nascosta per aggirare i controlli di questi giorni. “Guarda a cosa siamo costretti!”, ride il dottore. Ride anche lei ed esclama “Auguriiii, questa va su YouTube!”.
È il compleanno del figlio del chirurgo. Segue video con la torta e il figlio che esclama “Non cambia un cazzo la quarantena, non cambia niente!”. A questo il medico aggiunge anche foto di gruppo: in una la sua ex moglie e la sua fidanzata posano abbracciate in giardino, vestite solo di un cuscino. Hashtag: #quarantinepillowchallenge.
Contatto il medico Baschirotto su Instagram per chiedergli se gli sembra il caso di esibire un simile comportamento, vista anche la sua professione. Appena visualizzata la mia domanda mi blocca e poi cancella il suo profilo Instagram. Gli telefono il giorno dopo. “Ho pubblicato una cosa che mi sembrava simpatica. Io sono separato e ho una nuova compagna. Ero a un chilometro e 300 metri da quella casa dove sono andato a fare gli auguri a mio figlio che non vedo da un mese. Visto che c’era anche la mia compagna che gli voleva fare gli auguri non volevamo rischiare di prendere una multa. Quindi lei ha detto: mi metto nel portabagagli, facciamo questa cavolata e buonanotte al secchio”.
Ma lei è un medico, dovrebbe a maggior ragione dare il buon esempio.
“Il rischio è stato appunto valutato da me, sono persone sempre state in quarantena, non ho esposto la popolazione a un rischio per festeggiare il compleanno di mio figlio”.
Quindi chiunque può fare le sue valutazioni, infilarsi in un portabagagli e andare a un compleanno?
“No, dico che non volevo fare il furbo, punto sulla ragionevolezza nell’applicare una determinata cosa. È successo tutto all’interno del nucleo familiare!”.
Guardi che i nuclei familiari non hanno concessioni in più.
“Io sono un medico e faccio le mie valutazioni”.
Perché ha esibito un atteggiamento simile su Instagram?
“Tutti quelli che mi seguono l’hanno trovato divertente. Ho solo 3.000 follower poi”.
Mica pochi. La conoscono tutti a Verona.
“Qualche delatore voleva danneggiarmi”.
Se un cittadino segnala un altro cittadino che non rispetta delle regole che preservano la salute della comunità non è un delatore.
“Eccome. Questa si chiama delazione!”.
Ha fatto tutto lei.
“Ci vuole elasticità per capire le cose. Comunque io a lei non devo spiegare niente, sono troppo gentile anche a rispondere”.
Volevo solo sentire la sua campana.
“Lei mi rompe i coglioni e vedo che rompe i coglioni anche ad altri ragazzi che si prendono gioco delle forze dell’ordine. La mia era un cosa simpatica e comica”.
Comica, ok. Scusi ma perché poi c’era tutta quella gente in quella villa?
“Vivono lì”.
Quindi, per chiudere, trova che tutto questo fosse divertente?
“Ho pensato che la cosa fosse divertente vista da fuori, forse avrò sbagliato a pubblicare, ma i commenti dei miei follower erano tutti divertiti. Lei che cazzo vuole?”.
Ma guardi che ha messo lei tutto sui social per mostrarsi. Mi spiace solo che sia un medico, perché ha qualche responsabilità in più.
“Lei è ridicola. Impegni il suo tempo a fare qualcos’altro nella vita. Magari trombi un pochino di più. Le manca quello. O è un problema di scarsa qualità o di scarsa quantità. Ma vada a fare in culo!”.
Insomma, nel bagagliaio del medico Baschirotto c’è finita anche l’educazione.
La Clinica San Francesco di Verona ha voluto prendere le distanze in maniera netta dal comportamento del dottor Baschirotto: la nota.
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