Andrea Gambotto, il ricercatore italiano del “vaccino cerotto” anti Coronavirus
Il ricercatore italiano del vaccino cerotto anti Coronavirus
Alla guida del team della School of Medicine dell’Università di Pittsburgh che ha ideato il primo vaccino contro il Coronavirus positivo al test sugli animali c’è un ricercatore italiano. Si chiama Andrea Gambotto e, insieme al collega Louis Falo, professore e direttore del Dipartimento di dermatologia della Facoltà di Medicina dello stesso ateneo americano, è autore della ricerca che ha individuato il vaccino-cerotto anti Covid-19 pronto al test sull’uomo.
“La situazione particolare che stiamo vivendo è nuova e senza precedenti, non sappiamo quindi quanto tempo richiederà il processo di sviluppo clinico ma le recenti revisioni ai normali processi ci suggeriscono la possibilità di un avanzamento rapido”, hanno spiegato i due ricercatori.
Andrea Gambotto, il ricercatore italiano del vaccino cerotto anti Coronavirus
E’ barese il ricercatore italiano Andrea Gambotto che con il team dell’Università di Pittsburgh ha ideato il vaccino cerotto anti Covid-19 PittCoVacc quasi pronto per il test sui pazienti. Lo scienziato già nel 2003 aveva scoperto il primo vaccino contro il Coronavirus emergente SARS, ma il vaccino non fece in tempo a essere sperimentato sull’uomo perché l’epidemia si eclissò da sola. Nel 2014 Andrea Gambotto ha studiato un vaccino per un altro Coronavirus, la MERS.
Il ricercatore Andrea Gambotto è originario della Puglia, di Bari, da giovane ha studiato al liceo scientifico Scacchi e si è laureato all’Università degli Studi di Bari in Medicina nel 1994. Più tardi il ricercatore italiano si è trasferito negli Stati Uniti dove ha conseguito il dottorato nel dipartimento di Molecular Genetics and Biochemistry, alla University of Pittsburgh School of Medicine.
Il vaccino cerotto anti Coronavirus
Il vaccino contro il nuovo Coronavirus sviluppato da ricercatori della School of Medicine dell’Università di Pittsburgh, centro di eccellenza nella lotta alle malattie emergenti, ha superato la fase del test sugli animali. Secondo il team di ricercatori, coordinato dall’italiano Andrea Gambotto e da Louis Falo di UPMC (University of Pittsburgh Medical Center), il vaccino “cerotto” PittCoVacc (abbreviazione di Pittsburgh CoronaVirus Vaccine, ndr), potrebbe entrare già entro un mese nei test clinici di fase I su individui. L’esito della scoperta è stato pubblicato sulla rivista scientifica EBiomedicine (Lancet).
I primi test nel modello murino mostrano che il vaccino produce anticorpi specifici per il nuovo Coronavirus Sars-CoV-2 in quantità ritenute sufficienti a neutralizzare il virus. “I topi vaccinati producono anticorpi specifici contro il virus”, spiega Andrea Gambotto.
“La possibilità che questo vaccino protegga dal virus Sars CoV-2 è alta – aggiunge il ricercatore italiano – ora stiamo verificando la capacità di neutralizzare il virus su cellule umane in provetta usando gli anticorpi isolati dai topi vaccinati”.
Gli scienziati stanno sottoponendo il vaccino al vaglio dell’Fda (la Food and Drug Administration, l’ente governativo statunitense che si occupa della regolamentazione dei prodotti farmaceutici) e se riceveranno l’autorizzazione inizieranno la prima sperimentazione sui pazienti affetti da Covid-19 al più presto entro un mese: “Crediamo che i test sulle scimmie non siano necessari – precisa ancora Andrea Gambotto – altri vaccini sono entrati in sperimentazione clinica senza alcun test animale”.
“Speriamo di fare la fase I della sperimentazione in brevissimo tempo – ribadisce lo scienziato: un trial di 6-8 settimane fornirà le prime indicazioni di efficacia; quando si tratta di un vaccino già pochi volontari bastano per vedere se c’è una risposta immunitaria, basta un prelievo di sangue”.