Coronavirus, quanto manca per il vaccino di Oxford: quando potrebbe arrivare in Italia
Coronavirus, quanto manca per il vaccino di Oxford: quando arriva in Italia
Tutto il mondo attende con una certa ansia il vaccino contro il Coronavirus: al momento, la sperimentazione che si trova in una fase più avanzata rispetto alle altre è quella portata avanti dallo Jenner Institute dell’Università di Oxford. La scorsa settimana il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha annunciato la conclusione di un accordo che porterà in Europa (tra Italia, Germania, Olanda e Francia) circa 400mila dosi del vaccino. Ma quanto tempo manca affinché i cittadini possano effettivamente vaccinarsi? Quando arriverà il siero anti-Covid anche in Italia?
L’azienda che si è assicurata l’esclusiva della produzione in base a un accordo con l’istituto Jenner, l’AstraZeneca, ha annunciato che a fine settembre saranno disponibili le prime dosi. Per assicurare un’equa distribuzione in tutto il mondo, l’azienda si sta preparando ad avviare la produzione nelle sue sedi in diversi Paesi. Ma prima di mandare in produzione il vaccino, è necessario che le agenzie regolatorie diano il via libera valutando positivamente i dati degli studi clinici sul siero, realizzati in collaborazione con l’azienda Irbm di Pomezia che si occupa della produzione delle dosi. Perché questo avvenga è necessario che il vaccino superi la fase 1 (quella che riguarda la sicurezza) e le fasi 2 e 3 (sull’efficacia). La fase 1 si è conclusa, in Inghilterra, a maggio. Non si conoscono ancora i risultati. Nelle prossime settimane inizieranno in contemporanea le fasi 2 e 3 con sperimentazione su circa 10mila volontari, reclutati tra Regno Unito e Brasile, dove il contagio è ancora molto alto. A una parte di essi verrà somministrato il vaccino, agli altri un placebo. L’iter dovrebbe concludersi entro ottobre, ma nel frattempo la produzione delle dosi sarà già stata avviata per accorciare i tempi.
Ma cosa succederà una volta che tutte le fasi della sperimentazione si saranno concluse? La distribuzione ai governi inizierà a partire dalla fine del 2020. Molto probabilmente, però, le prime vaccinazioni arriveranno all’inizio del 2021. Servirà, in Italia, un piano del ministero della Salute che non è stato ancora messo a punto. Ciò che, a oggi, sembra sicuro al cento per cento è che il vaccino sarà gratuito e non sarà venduto in farmacia. Dovrebbero avere la priorità gli operatori sanitari e le persone fragili con altre patologie.
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