Coronavirus, la testimonianza shock di un infermiere: “Sembra si spengano i polmoni”
Coronavirus, il racconto di un infermiere di Monza
“Sarebbe bello avere il modo di mettere in contatto i pazienti in rianimazione e i loro cari, ma purtroppo non c’è. E quando senza alcun motivo sensato improvvisamente i polmoni smettono di funzionare, come si spegnessero, a volte senza che si riesca a recuperare la situazione, non c’è tempo di pensare alle chiamate”. Così un infermiere dell’ospedale San Gerardo di Monza racconta il dramma dell’emergenza Coronavirus dai reparti di Terapia Intensiva.
L’operatore sanitario nel suo racconto riportato dall’Ansa parla anche delle mascherine che scarseggiano. “Diciamo che non ce ne sono sempre e sono sempre meno e da quando è stato deciso di sospenderci i tamponi, molti di noi vivono soli, dopo aver mandato le famiglie a casa di amici e parenti, per non metterli a rischio, ed è molto dura”.
Per gli infermieri, infatti, “la sicurezza non è garantita perché la tutela decimerebbe le presenze, un sacrificio che anche se è difficile da accettare, se non lo facciamo noi chi lo fa?”, racconta l’infermiere.
Il decreto per l’emergenza Coronavirus impone ai cittadini di restare a casa ma “evidentemente in molti non lo comprendono ancora, e la nostra è una preghiera, dopo la richiesta gentile, forse troppo, dello Stato”, ha continuato l’infermiere di Monza “se le indicazioni verranno rispettate forse tra venti, trenta giorni vedremo un miglioramento”. “Il momento peggiore è sera, perché siamo in pochi, la stanchezza pesa e c’è tanto silenzio”.
Emergenza Coronavirus in Lombardia – Secondo quanto riporta l’ultimo bollettino della Protezione Civile, i morti per Coronavirus di ieri, domenica 15 marzo, in Lombardia sono stati 252. Una cifra mai raggiunta finora in regione in una singola giornata. “I positivi sono 13.272, più 1.587, i ricoverati in ospedale sono 4.898, più 602 rispetto a ieri, c’è una crescita costante ma non esponenziale. In terapia intensiva aumentano solo di 25, 757 in totale, un dato molto più ridotto rispetto alla media di 45 ma non cantiamo vittoria, anche perchè i decessi sono 1.218, con una crescita di 252”: ha dichiarato l’assessore al Welfare di Regione Lombardia Giulio Gallera.