Coronavirus, tamponi lampo per vip e calciatori ma non per i medici?
Vip e calciatori hanno accesso ai tamponi per il Coronavirus molto più facilmente della gente comune e dei medici che combattono in prima linea contro il Covid-19? La domanda se la stanno facendo in tanti. Da giorni arrivano notizie di personaggi famosi, calciatori e vip di qualsiasi tipo che hanno contratto il virus e si viene a sapere – spesso dai diretti interessati – che loro e i più stretti familiari, anche se asintomatici, sono stati sottoposti al tampone oro-faringeo nel giro di poche ore. Il tutto mentre per gli italiani, chiusi in casa e magari con sintomi sospetti, i tamponi non ci sono, scarseggiano o vengono dosati.
Tamponi di serie A e di serie B? Il dubbio c’è. Sopratutto dopo la positività dei primi calciatori del massimo campionato italiano. Il primo è stato Daniele Rugani della Juventus a cui è stato fatto il tampone, come raccontato dalla fidanzata Michela Persico (anche lei positiva) al direttore di TPI, Giulio Gambino, dopo “qualche linea di febbre, nulla di più”. Immediatamente la Juve ha adottato, in modo molto diligente e corretto, tutte le misure previste dalle autorità sanitarie. A ruota poi sono scattati i controlli, con relativo tampone, per tutti i compagni di squadra del difensore e lo staff. Tutti negativi, tranne i calciatori Matuidi e Dybala (positiva anche la fidanzata Oriana).
Ad oggi i giocatori di Serie A positivi al Coronavirus sono una quindicina tra cui i tre juventini (Rugani, Matuidi, Dybala), Gabbiadini, Cutrone, Pezzella, Depaoli e Sportiello. Nella lista “sportiva” anche Paolo e Daniel Maldini. Rispettivamente ex bandiera e ora dirigente del Milan e attaccante della Primavera rossonera (già convocato in prima squadra).
“Il tampone? All’inizio non è stato possibile, perché i miei sintomi per quanto forti potevano essere quelli di una normale influenza – ha raccontato Paolo al Corriere della Sera -. Poi ho scoperto che un amico, che avevo incontrato il 23 febbraio, era positivo, come un’altra persona che lavora con me. Non sappiamo chi ha iniziato la catena”. E’ quindi scattato il tampone: “Alla fine sono venuti i medici della Asl, con guanti e mascherine. No, niente scafandro. Era martedì scorso. Dopo due giorni è arrivato il verdetto: positivo”.
“Daniel? Anche lui ha dolori e febbre – ha proseguito Paolo Maldini -. Ma è talmente giovane… Mi pare che in famiglia sia quello che l’abbia presa in forma più leggera. Mia moglie e Christian hanno fatto il tampone e sono negativi. Ma siamo convinti che pure loro abbiano preso il virus, e ne siano già usciti”.
Ma quali calciatori di Serie A sono stati sottoposti al tampone per il Coronavirus? Oltre all’intera squadra della Juventus sono stati sottoposti al test (fortunatamente risultando negativi) anche i giocatori della Sampdoria e in parte della Fiorentina. Secondo il Messaggero del 12 marzo, sarebbe stato testato anche un tesserato della Lazio, risultando anch’egli negativo. Nessun test invece per quanto riguarda la Roma.
La denuncia del primario
“Una dottoressa al lavoro fra pazienti affetti da Covid-19 si è ammalata, ma dopo molte chiamate ai numeri nazionali le è stato negato il tampone. Eppure le pagine delle cronache riportano le buone condizioni di calciatori, attori e politici, a cui il tampone è stato fatto”. Queste le parole di Nicola Mumoli, primario di Medicina dell’ospedale di Magenta, in una lettera al Corriere della Sera. “Persone che – prosegue la lettera – esattamente come la mia collaboratrice hanno avuto “contatto con persone positive e sintomi da virosi” ma cui, a differenza della dottoressa, è stato eseguito il tampone e quindi formulato un corretto programma sanitario di controllo”.
Il medico poi conclude: “Se si deve scegliere tra un calciatore e un medico non ci sono dubbi e ci sentiamo condannati a sparire sotto quella mascherina che indossiamo ogni giorno con grande fierezza, esercitando un lavoro che mai come ora consideriamo un privilegio”.
Coronavirus, tamponi a vip e calciatori: la nota del Codacons
I tanti test a calciatori e vip hanno attirato l’attenzione del Codacons che il 23 marzo 2020 ha presentato un esposto alla Procura della Repubblica di Milano: “Da più parti si segnala la difficoltà dei cittadini di sottoporsi al tampone in caso di sospetto contagio. Difficile riuscire a contattare i numeri messi a disposizione dalle autorità sanitarie, e quando si riesce a parlare con qualcuno la richiesta del test viene spesso negata – si legge nella nota -. Questo non succede però a calciatori, vip e personalità varie, che in queste ore stanno comunicando l’esito degli esami cui si sono sottoposti, dimostrando l’ esistenza di una corsia preferenziale in loro favore. Anche giornalisti come Bruno Vespa hanno chiesto e ottenuto il tampone, che è stato realizzato in tempi record. Eppure di fronte all’emergenza tutti i cittadini devono essere considerati allo stesso modo dalle autorità sanitarie. Per tale motivo il Codacons presenta oggi un esposto alla Procura della Repubblica di Milano, chiedendo di aprire una indagine per la fattispecie di abuso d’ufficio, acquisendo le dichiarazioni del primario di Medicina dell’ospedale di Magenta, Nicola Mumoli”.
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