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Già a ottobre i primi contagi di Coronavirus? Il sospetto sul caso dell’olimpionico Tagliariol

Immagine di copertina
Giochi Mondiali Militari WUHAN 2019. Credit: Aeronautica Militare - Difesa

Lo schermidore italiano si è ammalato con sintomi simili al Coronavirus durante i Giochi militari a Wuhan a ottobre 2019: ma non è il solo

Già a ottobre i primi contagi di Coronavirus? Il sospetto sul caso dell’olimpionico Tagliariol

“Quando si è cominciato a parlare del virus, senza nessuna competenza medica, mi sono detto: allora l’ho preso. Ho 37 anni, sono sportivo, sono stato davvero molto male rispetto ai miei standard”. Sono le parole dello schermidore italiano Matteo Tagliariol, oro nella spada individuale maschile a Pechino 2008, uno dei 10mila atleti che a ottobre 2019 hanno preso parte ai Mondiali militari che si sono tenuti a Wuhan, epicentro dell’epidemia di Coronavirus. Il suo racconto, insieme a quello di alcuni atleti francesi che si sono ammalati in quel periodo, fa nascere una nuova ipotesi sui primi contagi in Europa: cioè che questi possano essersi verificati dopo il rientro degli atleti che avevano soggiornato nella città cinese per i Giochi, dal 18 al 27 ottobre 2019.

Nella delegazione italiana a Wuhan c’erano circa 200 persone tra atleti, staff tecnico e dirigenti accompagnatori, come ricorda la Gazzetta dello Sport. Per Tagliariol, i sintomi simili a quelli del Coronavirus sono iniziati in Cina: “Quando siamo arrivati a Wuhan, quasi tutti ci siamo ammalati. Io ho avuto tosse, molta tosse”, ricorda. “Valerio Aspromonte è stato a letto quasi tutto il tempo. In tanti hanno avuto febbre, anche se non altissima. In infermeria non c’erano più nemmeno le aspirine, tutto finito, tanta era stata la richiesta di medicinali per tutti quelli che si erano ammalati”.

Dopo il rientro a casa, Tagliariol ha continuato ad avere sintomi simili a quelli del Coronavirus. “Per una settimana sono stato benino, poi ho avuto la febbre altissima. Sono asmatico, ma il problema è lieve, e in quei giorni invece sentivo che non respiravo”. Un problema che non andava via neanche con gli antibiotici, e lo schermidore è stato complessivamente malato per tre settimane, uscendone molto debilitato. Dopo la sua guarigione si è ammalato Leo, il figlio, che compirà due anni la prossima settimana. “Ci hanno detto che aveva il broncospasmo, ma non si risolveva nemmeno con il Ventolin, poi si è ammalata anche Martina, ma più lievemente”, ricorda il campione.

Oltre a Tagliariol, anche alcuni atleti francesi, come riportato dai media nazionali, nei giorni scorsi hanno dichiarato di essersi ammalati con i sintomi del Coronavirus durante o dopo i Giochi militari. “Siamo stati a Wuhan, poi ci siamo ammalati, lui ha saltato tre giorni di allenamenti, io ho avuto problemi mai avuti prima”, ha dichiarato all’Equipe l’atleta Elodie Clouvel, parlando di sé e del compagno pentatleta Valentin Belaud. “Quando abbiamo parlato con un medico militare, ci ha detto: penso che l’abbiate già avuto perché gran parte della delegazione si è ammalata”. Il primo caso di Coronavirus ufficialmente riconosciuto in Cina risale al 17 novembre. Ma dopo il caso del 43enne positivo al Coronavirus in Francia già a dicembre 2019, è forte il sospetto che il virus sia in circolazione da un periodo ben più lungo rispetto a quello che pensiamo. La pista che parte dai Mondiali militari a Wuhan ci porta ancora più indietro nel tempo.

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