Coronavirus, il punto delle 18 chiude i battenti: l’ultima conferenza stampa della Protezione civile
Dopo due mesi in cui questo appuntamento era diventato familiare nelle case degli italiani, la Protezione Civile ne annuncia la fine. I dati verranno comunque diffusi attraverso un comunicato, ma che ne sarà delle domande dei giornalisti?
Bollettino Protezione Civile: stop alla conferenza stampa delle 18
Il bollettino della Protezione Civile delle 18 è stato uno dei simboli di questa pandemia. Ma quella di oggi, giovedì 30 aprile, è l’ultima puntata della conferenza stampa in cui, tradizionalmente, sono stati presentati i dati sull’andamento del contagio negli ultimi due lunghi mesi. Il capo della Protezione Civile Angelo Borrelli ha infatti annunciato la fine questa esperienza in Via Vitorchiano 4: “Oggi è l’ultima. Questo è anche un segnale positivo visto il continuo calo dei ricoverati e dei contagiati”, ha detto.
Trasmessa in diretta tv e su YouTube era diventata una sorta di rituale, con Borrelli, che presenta pacatamente i dati (“oggi parto dai guariti” era una frase ricorrente), gli esperti al suo fianco divenuti popolari (dal professor Franco Locatelli con il suo linguaggio ricercato a direttore dell’Istituto Superiore di Sanità Silvio Brusaferro con i suoi esempi di comportamento da tenere contro il contagio) e i giornalisti che per due mesi hanno sempre incalzato con le domande. Come quando noi di TPI abbiamo portato all’attenzione del Comitato Tecnico Scientifico la mancata chiusura di Alzano Lombardo e Nembro.
L’appuntamento è stato quotidiano, ha attraversato i momenti drammatici di quando in un solo giorno si registravano 960 morti, quelli della speranza quando la curva ha cominciato a scendere. Giorno dopo giorno, però, tutto è diventato ripetitivo e prima è stato deciso di limitarsi a una cadenza bisettimanale del lunedì e giovedì, poi di terminare con la conferenza stampa di oggi. I dati, con il tabellone ormai divenuto tristemente conosciuto, saranno comunque diffusi ogni giorno attraverso un comunicato. Tra qualche anno, probabilmente, ricorderemo l’evento delle 18, quando chiusi in casa ascoltavamo in tv la lettura dei dati sul Coronavirus.
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