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“Bloccata in Colombia per Coronavirus”, ma è in vacanza: la storia dell’influencer partita da Milano prima del lockdown

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Coronavirus, l’influencer che trascorre la quarantena in Colombia

In questi giorni di quarantena sta facendo molto discutere la storia di Veronica Benini, conosciuta sui social come Spora, una influencer molto nota nel mondo dell’imprenditoria digitale. Viene da Milano, capitale italiana tra le più colpita dalle conseguenze dell’epidemia di Coronavirus, da cui centinaia di persone sono fuggite poco prima che il governo imponesse la stretta sugli spostamenti.

Anche Spora è andata via poco prima che l’esecutivo allargasse la zona rossa all’intera Lombardia, il 6 marzo scorso (il decreto del governo risale all’8 marzo) ma non ha preso un treno per il sud, bensì un aereo per la Colombia, dove sta trascorrendo la quarantena facendo indignare moltissimi follower. Non solo perché si trova dall’altro lato dell’Oceano, ma anche perché, secondo alcuni, sta utilizzando l’epidemia di Coronavirus in Italia per farsi pubblicità, senza rispetto per chi è sacrificato in casa. A Bogotà ha incontrato molte persone senza aver effettuato alcun test, pur venendo a tutti gli effetti da una “zona rossa”. E per partire ha utilizzato un passaporto argentino. A fare scalpore è stato un articolo pubblicato da Vanity Fair il 18 marzo scorso, in cui Veronica racconta la sua storia di espatriata “rimasta bloccata fuori dall’Italia”.

“Sono in Colombia dal 6 marzo, 24 ore prima della chiusura dell’Italia. Sono venuta per due appuntamenti di lavoro ai quali avrei aggiunto 10 giorni di vacanza su un’isoletta. Una settimana dopo il mio arrivo, ci sono stati i primi 3 casi. Io sono sempre stata in hotel e ai miei appuntamenti di lavoro (registrare dei video e tenere una conferenza) e mi sono sempre tenuta a distanza dalle persone”, dice la influencer nell’intervista, in cui racconta di essere stata costretta a posticipare il suo ritorno in Italia, fissato per il 22 marzo, al 10 aprile, di aver preferito la quarantena su un’isola vicino Cartagena a un ritorno organizzato dalla Farnesina e di aver approfittato della sua esperienza in Italia per sensibilizzare i colombiani sui comportamenti da adottare contro il Coronavirus. Tanto da averne parlato in una trasmissione radio.

Tutto questo ha scatenato una vera e propria raffica di insulti sui social nei confronti della influencer. “Questa “signora” è partita ben conoscendo la situazione e ha ritenuto di non dover prendere precauzioni di alcun tipo, rischiando di esportare il virus nei paesi in cui era diretta. Non è affatto rimasta “bloccata”, come dite voi, ma ha scelto volontariamente di violare qualsiasi norma civica e di buonsenso, anche utilizzando un passaporto straniero per eludere i controlli”, osserva un utente sulla pagina Facebook di Vanity Fair che condivide l’articolo su Spora. Molti fanno notare come nei post e nelle storie condivise sui social, la influencer sia in compagnia, a stretto contatto con altre persone, al mare o in barca, violando le norme di sicurezza previste per chi proviene dall’Italia. Come in una foto condivisa su Instagram il 15 marzo scorso.

“È partita da Milano per andare in Colombia quando era chiaro che la questione epidemia da Covid-19 fosse grave, arrivata in Colombia non ha ritenuto necessario rimanere isolata ma ha fatto meeting, girato il paese in lungo in largo ed è stata a stretto contatto con un numero considerevole di persone”. “Perché non ti sei messa in quarantena appena arrivata in Colombia? Perché a Vanity Fair hai dichiarato invece di averla fatta?”, scrive un altro utente indignato su Facebook. E così ancora per centinaia di commenti. Ma Spora su Instagram parla come se si trovasse nello stesso isolamento di milioni di italiani.

“Ora che siamo in quarantena possiamo pensare con obiettività chi chiamare, invitare, a chi proporre delle collaborazioni e fare proposte proattive”, scrive in uno dei suoi post “motivazionali” che la ritraggono in barca. “Perché parli al plurale? Tu sei libera, non sei come noi”, le fa notare qualcuno. “Starò qui 25 giorni e scoprirò il vero significato della parola isolamento”, dice ancora l’influencer in un post, in cui condivide l’immagine di un barattolo di Nutella circondato dalle palme dell’isola. “Sei sicuramente sempre uno stimolo di idee, però noi non sappiamo se e come aiuteranno le partite ive, se e quando pagheranno le casse integrazioni etc etc , magari avrai anche qualche infermiera o medico che ti segue….e mi sembra che le foto siano di cattivo gusto”, osserva un follower perplesso su Instagram.

Il comportamento della influencer risulta per molti contrario al buon senso e soprattutto irrispettoso nei confronti dei milioni di italiani costretti in casa nel vero isolamento, spesso senza lavoro, circondati dai numeri neri del contagio e preoccupati per un futuro messo a dura prova dal virus.

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3. Coronavirus Anno Zero, quel 23 febbraio all’ospedale di Alzano Lombardo: così Bergamo è diventata il lazzaretto d’Italia /4. Ospedali e inceneritori: a rischio la gestione dei rifiuti infetti

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