Coronavirus, spesa online da incubo: Amazon, Esselunga e Pam in tilt
Gli utenti hanno preso d'assalto anche i supermercati online, mettendo in difficoltà i servizi di consegna a domicilio
Coronavirus, razzia di spesa online a Milano e Torino: Amazon in tilt
La paura del Coronavirus ha mandato in tilt anche Amazon. I servizi di spesa a domicilio messi a disposizione da Amazon, Pam ed Esselunga nelle città di Milano e Torino sono andati in tilt a causa del sovraccarico di richieste degli utenti.
Nonostante le parole del premier Conte, che ha provato a rassicurare l’Italia (“so della preoccupazione che c’è in città, ma non siamo di fronte a una carestia alimentare”, aveva detto a Che Tempo Che Fa), gli italiani non sembrano voler sentir storie e continuano a saccheggiare i supermercati, anche quelli online.
Una tecnica scelta per rifornire le proprie dispense e per evitare il contatto con altre persone in luoghi chiusi e affollati. A risentire maggiormente di questa crisi è stato Amazon Prime Now, il servizio messo a disposizione da Amazon per le consegne a domicilio, che però ha dovuto mettere un freno all’ingente quantità di richieste da parte degli utenti.
Sul sito ufficiale, si legge: “Oggi le consegne non sono disponibili”, dopodiché spiega: “A causa della richiesta, le fasce di consegna sono temporaneamente chiuse”.
Il problema non è soltanto a Milano. Anche a Torino, come riporta il Corriere della Sera, Amazon utilizza Pam-Panorama per le consegne di spesa a domicilio. Al momento, Amazon sta cercando di ripristinare il servizio, nonostante la quantità di ordini recapitati.
Coronavirus, spesa da incubo: in tilt anche Pam ed Esselunga. Regolare il food delivery
A Milano, le consegne a domicilio effettuate da Pam-Panorama sono completamente esaurite per la giornata di lunedì e la prima disponibilità parte martedì dopo mezzogiorno. Esselunga vive uguali disagi: l’applicazione è down da domenica pomeriggio, le spedizioni toccano i tre giorni d’attesa per la consegna.
Carrefour, nonostante il numero elevato di richieste, continua ad andare avanti con le consegne. “Nel fine settimana è stato registrato un picco di richieste notevole. Specialmente in Lombardia siamo andati in overbooking, ma la logistica sta lavorando a pieno regime e sta riuscendo a evadere gli ordini. Di questo virus si parla ormai da un mese: eravamo preparati”, riporta l’ufficio stampa della catena.
Le piattaforme di food delivery invece proseguono nell’ordinario: Glovo come Uber Eats, ad esempio, non hanno accusato particolari sovraccarichi, potendo consegnare una quantità limitata di prodotti.
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