Spallanzani: l’istituto d’eccellenza che combatte il coronavirus con pochi fondi a disposizione
L'ospedale ha ricevuto 3 milioni e mezzo di euro di finanziamenti nel 2018: "Briciole" denuncia il direttore dell'istituto Giuseppe Ippolito
Coronavirus, lo Spallanzani di Roma denuncia: “Pochi fondi dal Governo”
L’ospedale Lazzaro Spallanzani, l’istituto nazionale di malattie infettive di Roma che sta ricoprendo un ruolo di primo piano nella lotta al coronavirus, riceve ogni anno dal governo italiano fondi pari a 3.541.840 di euro.
“Briciole” rispetto ai finanziamenti che altri Paesi europei forniscono a strutture simili.
Lo Spallanzani di Roma è considerato un’eccellenza nel campo della cura delle malattie infettive. Lo dimostra il recente annuncio sull’isolamento del coronavirus, ma anche gli importanti contributi dati in passato nella lotta ai virus della Sars ed Ebola.
L’istituto vanta 700 dipendenti, tra cui 400 medici, mentre la struttura, situata in via Portuense, a Roma, può ricoverare fino a 150 persone e ospita un laboratorio italiano di biosicurezza 4, il massimo previsto, tre lavoratori di livello 3 e una banca criogenica.
Questa “macchina” dovrebbe andare avanti con 3 milioni e mezzo di euro: questi sono i fondi destinati dal governo italiano all’istituto Spallanzani di Roma nel 2018, ultimo dato disponibile.
Per i 51 Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico presenti in Italia sono stati trovati in totale 159 milioni di euro.
“I tre milioni e mezzo sono l’unico finanziamento di Stato che riceviamo – spiega il direttore dello Spallanzani Giuseppe Ippolito in un’intervista a La Repubblica – Se dipendesse da queste risorse non potremmo fare ricerca né scoperte”.
“Viviamo grazie all’ampia rete di rapporti e finanziamenti europei costruita negli ultimi vent’anni” ha poi spiegato Ippolito.
“Se ci trasferissimo domani in Germania, riceveremmo risorse pubbliche quattro volte più grandi” conclude, poi, il direttore dell’istituto di via Portuense.
E pensare che la quota destinata allo Spallanzani nel 2018 è anche quella più generosa degli ultimi vent’anni. Solamente nel 2008, infatti, il ministero destinò un finanziamento più o meno simile a quella del 2018: gli altri anni, invece, è sempre stata inferiore.