Coronavirus, azienda genovese di cosmetici riconverte tutti i laboratori per produrre un gel igienizzante che salva le mani
In tempi di Coronavirus sono tante le realtà e le aziende scese in campo, da nord a sud, per mettere la propria competenza al servizio della lotta al Covid-19. Tra queste n’è una che ha provato a guardare oltre l’emergenza del momento, immaginando un prodotto che unisse l’esigenza di protezione massima dal contagio con la salute e il benessere delle persone. Si chiama Hug Research Labs, è una start-up genovese, incubata al Talent Garden Genova, nel Great Campus degli Erzelli. Abitualmente produce prodotti cosmeceutici anti-aging a base di Cannabis sativa, ma, quando il Coronavirus è esploso nel nostro Paese, ha deciso di convertire tutti i propri laboratori e realizzato a tempo di record un gel igienizzante ad alta protezione e ad altissima qualità, da pochi giorni acquistabile online tramite e-commerce a un prezzo “d’emergenza”.
Il prodotto si chiama “Skin Glove”: letteralmente, un guanto per la pelle. Oggi in commercio esistono decine di gel a soluzione idroalcolica che disinfettano le mani, lasciandole però secche, arrossate e disidratate. Skin Glove, oltre a garantire la stessa protezione, salvaguarda la naturale funzione barriera della pelle mantenendola morbida e impedendo tagli e arrossamenti. In un periodo storico come quello in cui stiamo entrando, in cui mascherine e gel diventeranno compagni quotidiani di ognuno di noi, si tratta di uno dei pochissimi prodotti in circolazione che coniugano la sicurezza di un comune disinfettante e la morbidezza e la protezione di una crema mani.
L’idea è nata in piena emergenza e sviluppata dalla dottoressa Selena Bozzolasco di Hug, che a sua volta ha ispirato e incaricato il team di medici e farmacisti del Concept Lab del Parco Scientifico Tecnologico degli Erzelli per arrivare a una soluzione chimica in tempi record, grazie a innovative tecniche di “Rapid development”. Il risultato è un prodotto unico non solo nel panorama ligure, ma anche nazionale, e che, a differenza dei comuni gel igienizzanti, garantisce un’auto-protezione a lungo termine e priva di effetti collaterali.
“Nelle ultime settimane, sempre più persone si sono ritrovate le mani letteralmente rovinate dall’uso frequente dei disinfettanti tradizionali”, spiega la dottoressa Bozzolasco. “Per questo abbiamo avuto l’idea di intervenire prima che si manifestino danni gravi e forse irreversibili, con un prodotto che sappia combinare, nello stile di Hug, la cosmesi alla farmaceutica pura: la cosiddetta cosmeceutica”.
In seguito all’esplosione del Coronavirus nel nostro Paese, la dottoressa Bozzolasco, al pari di migliaia di medici italiani, si è ritrovata in prima linea nella lotta al Covid-19. “Come medico, ho sentito il dovere di fare qualcosa non solo nella cura quotidiana dei pazienti ma anche per la prevenzione di futuri contagi, che è e resta la chiave principale per contrastare il virus efficacemente e nel lungo termine”, sottolinea.
“Abbiamo perciò deciso di sfruttare il bagaglio di conoscenze ed esperienze maturato in anni di professione e negli ultimi mesi trascorsi in laboratorio e metterlo al servizio della comunità. Non lo abbiamo fatto pensando al guadagno o al profitto, ma esclusivamente per rispondere a una domanda molto forte nella cittadinanza a cui non è stata ancora data una risposta soddisfacente. Oggi più che mai, è necessario che ognuno faccia la propria parte. Solo così, tutti insieme, usciremo da questo difficilissimo momento”.
Un ruolo importante nel progetto lo ha avuto Alessandro Cricchio, amministratore delegato di Talent Garden Genova, tra i primi a credere nelle potenzialità di questa start-up e di Skin Glove. “Ho seguito Hug dalla sua costituzione come avvocato, per poi portarla tra le mura del Talent Garden”, ricorda Cricchio. “Qui ha trovato terreno fertile per lo sviluppo e la contaminazione virtuosa con le altre realtà imprenditoriali che abitano il nostro campus. Hug è la massima rappresentazione della start-up di successo, che, oltre a soddisfare le proprie aspettative di business, offre valore al territorio, rispondendo ad esigenze concrete della comunità”.
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