Coronavirus, seconda vittima italiana: chi è la donna morta in Lombardia
Il Coronavirus ha fatto la prima vittima in Lombardia, dopo quella in Veneto. Si tratta di donna che era stata ricoverata con una diagnosi di polmonite. La donna, di 75 anni, era in attesa del risultato del tampone che sarebbe però arrivato dopo il suo decesso.
Secondo fonti sanitarie citate dall’Ansa, si tratta di una donna di Casalpusterlengo che viveva da sola. La donna è morta in casa e sarebbe stata contagiata perché nei giorni scorsi era stata nel pronto soccorso di Codogno, lo stesso in cui era stato il 38enne di Codogno indicato come “paziente 1”. L’accertamento che il decesso della donna è stato dovuto al coronavirus è stato fatto dopo la sua morte.
Intanto continuano a crescere i contagi. Il numero degli infettati in Lombardia sale a 39, mentre in Veneto sono 11. Lo ha comunicato il presidente della Regione Attilio Fontana, sottolineando che si sono “tutti verificati” nella stessa area a sud di Lodi. Diventano quindi 51 i contagi totali in Italia.
Intanto sono arrivati a Pratica di Mare i 19 italiani a bordo della Diamond Princess rimpatriati dal Giappone: per loro scatta ora la quarantena alla Cecchignola. Alle 12 nuovo vertice in Protezione Civile con il premier Giuseppe Conte.
La prima vittima di Coronavirus sul territorio nazionale si chiama Adriano Trevisan (qui un suo profilo). Il 78enne, ricoverato da 15 giorni, era uno dei due contagiati nel padovano, dove è positivo anche un suo compaesano di 67 anni.
Il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha annunciato che presto anche in Veneto saranno adottate misure restrittive come quelle decise per 10 Comuni “a rischio” nel Lodigiano.
Il bilancio dei morti a livello mondiale è ora, secondo il calcolo della Johns Hopkins University, a quota 2.360. Il totale dei casi confermati di contagi è a quota 77.662, i pazienti guariti sono 21.029. Il direttore dell’Organizzazione mondiale della Sanità, Tedros Adhanom, ha scritto su Twitter che nell’80 per cento dei casi il contagio da Coronavirus è lieve, nel 20 per cento critico; nel 2 per cento dei casi riportati, “il virus è fatale”.