Coronavirus, il piano del Governo: lockdown locali e stop alla movida se aumentano i contagi
Coronavirus, lockdown locali e stop movida se aumentano i contagi: il piano
L’Italia che affronta la seconda ondata di Coronavirus con nuove restrizioni, come l’obbligo di mascherina anche all’aperto per tutto il giorno, riparte da un’unica certezza: non ci sarà un nuovo lockdown, come del resto ripete da giorni il premier Giuseppe Conte. Per il resto, vige ancora tanta incertezza, con l’esecutivo che ha deciso di affrontare i problemi settimana dopo settimana, ragionando su nuove misure da adottare per frenare i contagi, nel caso in cui la curva dovesse continuare a crescere in modo quasi incontrollato. Allo studio, ci sono misure come il coprifuoco di pub e ristoranti e il contingentamento per le feste private, ma non solo. Se i contagi non accenneranno a frenare, si valuteranno soluzioni più radicali a livello nazionale, altrimenti l’autorità sulle decisioni continuerà a essere affidata ai presidenti di Regione e ai sindaci.
In queste ore, l’esecutivo sta cercando di capire se sia meglio introdurre misure di contenimento uguali in tutto il Paese o intervenire invece in modo mirato, con ordinanze a livello territoriale. Si valuterà inoltre se istituire delle mini zone rosse, chiudendo quartieri o interi paesi in caso di esplosione di nuovi focolai. Due gli obiettivi principali in questa delicata fase: frenare il contagio all’interno delle famiglie e limitare al minimo gli assembramenti nei luoghi della movida. Per raggiungerli, il Governo è pronto all’occorrenza a introdurre nuove restrizioni: la chiusura di bar, pub e ristoranti a mezzanotte (o alle 23), un limite alle feste private (stabilendo un tetto massimo al numero di persone che possono incontrarsi). Senza dimenticare che ci sono ancora due sfide da vincere: la scuola, con il ritorno tra i banchi che ha portato a un inevitabile aumento dei contagi, e il lavoro in sicurezza.
Dal momento che il Governo attualmente è diviso tra chi spinge per introdurre restrizioni drastiche e chi invece predica prudenza, la soluzione al momento è quella di prendersi altro tempo per riflettere e studiare la situazione. Una decisione deve arrivare però entro mercoledì prossimo, quando le nuove regole dovranno essere inserite nel Dpcm preannunciato per il 15 ottobre. Quel giorno, a seconda della curva dei contagi, scopriremo davvero se ci aspettano nuove, dure restrizioni oppure no.
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