Lombardia, il primario Pesenti: “Entro due settimane chiudiamo l’ospedale costruito alla Fiera di Milano”
Coronavirus, Pesenti: Chiude ospedale costruito alla Fiera di Milano
Il professor Antonio Pesenti, primario della terapia intensiva del Policlinico di Milano e responsabile dell’Unità di crisi della regione Lombardia per le terapia intensive ha annunciato l’intenzione di chiudere entro due settimane l’ospedale costruito alla Fiera di Milano per far fronte al picco di emergenza Covid. Dal giorno della sua inaugurazione a oggi è trascorso poco più di un mese e sono stati curati soltanto 25 pazienti in una struttura, costruita all’interno del padiglione, pensata per ospitarne 200. Allestito in due settimane, è costato alla Regione circa 21 milioni di euro.
Il flop dell’Ospedale costruito alla Fiera di Milano
Come riportato da noi di TPI in un articolo di Lorenzo Tosa, il nuovo ospedale è stato inaugurato e mostrato al mondo intero il 31 marzo come l’emblema dell’efficienza del modello sanitario lombardo. Ma sin dall’inizio si è rivelato un fallimento annunciato. Quel giorno, a tenere banco sono state le immagini del maxi-assembramento di giornalisti e invitati vari, in barba a ogni principio di sicurezza e senza il rispetto del metro di distanza regolamentare. Inoltre, il giorno dell’inaugurazione, i posti in terapia intensiva pronti erano solo 24, nonostante all’inizio fosse stato presentato come “il più importante centro di terapia intensiva in Italia”, che avrebbe dovuto ospitare circa 600 pazienti.
Secondo le fonti ufficiali, 24 è anche il numero dei malati Covid che sono stati ricoverati in Fiera. Il 13 aprile, giorno della pubblicazione del nostro articolo, i pazienti ospitati effettivamente tra le corsie fieristiche erano addirittura 3. Non solo, come riportato ancora da noi di TPI, della mirabolante cifra di 1000 assunzioni a pieno regime annunciate in un primo momento, tra medici, infermieri e figure di supporto, sono stati circa 50 gli operatori sanitari effettivamente impegnati: circa un ventesimo. Infine, ad aumentare l’inefficienza dell’ospedale ha contribuito la sua posizione isolata rispetto a qualunque altro centro o reparto. Ciò ha reso, di fatto, impossibile la possibilità di garantire diagnosi multiple e integrate da parte di figure professionali diverse: un aspetto fondamentale anche, e soprattutto, nella cura di pazienti Covid.
Chiude l’Ospedale della Fiera di Milano: le parole di Pesenti
Sulla decisione di costruirlo, Pesenti ha dichiarato a Fanpage.it: “Sui traghetti ci sono le scialuppe di salvataggio. Abbiamo chiesto di mettere a disposizione dei letti se l’epidemia continuava a crescere, e al 10 di marzo nessuno poteva prevedere dove si sarebbe fermata. C’erano ipotesi di 140mila posti di terapia intensiva necessari in Italia. Per questo abbiamo chiesto alla direzione sanità della Lombardia di trovare delle soluzioni, come hanno fatto tutti, dai cinesi gli spagnoli”.
Poi dal 6 aprile, il giorno in cui la struttura è stata consegnata, “fortunatamente il numero di ricoveri in terapia intensiva ha iniziato a scendere”. Sul futuro dell’ospedale, il primario ha aggiunto: “Il Governo sta preparando un decreto per cui le regioni devono avere una scorta di posti in terapia intensiva. Se la Fiera corrisponderà ai requisiti che il Governo chiederà resterà in piedi, se non corrisponderà verrà chiusa o smantellata”.
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