Mondragone, tensione nella zona rossa: accuse ai bulgari, volano sedie dai balconi. Arriva l’esercito
Gli abitanti della cittadina in provincia di Caserta accusano i braccianti bulgari di essere untori. Proteste ai confini della zona rossa istituita per arginare il contagio
Coronavirus, focolaio Mondragone: 49 positivi. Tensione tra residenti, Lamorgese manda esercito
Si aggrava il bilancio del focolaio di Coronavirus scoppiato a Mondragone, in provincia di Caserta, nel complesso residenziale ex-Cirio, abitato da una comunità di braccianti bulgari: sono 49 i nuovi positivi rilevati nella cittadina della Campania (e l’impatto di questi numeri si vede anche nel bollettino di oggi sul Covid-19). I tamponi effettuati, al momento, sono poco più di 700. Ma mentre le autorità sanitarie si impegnano ad arginare la nuova ondata di contagi, per le strade di Mondragone scoppiano tensioni e proteste, soprattutto ai confini della zona rossa istituita dalla Regione lunedì 22 giugno e valida fino a giorno 30. Al punto da spingere la ministra dell’Interno, Luciana Lamorgese, a mobilitare l’esercito per calmare gli animi e garantire la sicurezza di tutti.
Nella giornata di oggi, sono stati moltissimi gli episodi di intolleranza tra i residenti, che addossano alla comunità bulgara lo scoppio del nuovo focolaio di Covid. Molti cittadini si sono radunati ai limiti della zona rossa, dove hanno insultato i bulgari, affacciati ai balconi delle loro case dove sono stati posti in quarantena. Non sono mancati neanche episodi di violenza: da un palazzo sono state lanciate delle sedie, mentre i vetri di un furgoncino e le targhe di alcune auto dei bulgari sono stati divelti. Alcuni cittadini hanno anche provato a sfondare il cordone di forze dell’ordine, per entrare in contatto con una persona che inveiva contro di loro. In mattinata, i bulgari avevano protestato, chiedendo più cibo o la possibilità di uscire per andare a lavorare nei campi. Sono state queste richieste a far esplodere le tensioni, con i manifestanti che sono arrivati anche a bloccare la statale Domiziana.
Nel frattempo prosegue il trasferimento delle persone positive, tutte asintomatiche, al Covid Hospital di Maddaloni: attualmente sono 19 i ricoverati nella struttura. A preoccupare, però, è il fatto che alcuni contagiati sono irrintracciabili: molti inquilini del complesso residenziale ex-Cirio, che insistono nel voler andare comunque a lavoro nei campi, sono scappati per paura di perdere il lavoro.
Sul tema è intervenuto anche il governatore della Campania, Vincenzo De Luca: “Questa mattina – ha detto – ho avuto un colloquio con la ministra dell’Interno Luciana Lamorgese in relazione alla zona rossa istituita negli ex palazzi Cirio di Mondragone. Ho chiesto l’invio urgente di un centinaio di uomini delle forze dell’ordine per garantire il controllo rigoroso del territorio. La ministra ha annunciato l’arrivo di un contingente dell’Esercito”. Duro il commento del leader della Lega, Matteo Salvini: “Il caso Mondragone si aggrava: decine di positivi, quattro contagiati hanno fatto perdere le proprie tracce, cresce la tensione tra gli italiani e la comunità bulgara e addirittura le tv nazionali seguono il caso. De Luca, così pronto a insultare la Lega, tace. Amici napoletani mi segnalano una bella espressione: “Nu Piatt Vacànt” (un piatto vuoto, ndr). Tante scene, a partire dalle sparate sul lanciafiamme, ma alla prova dei fatti il piatto è vuoto. Da De Luca tante parole ma zero fatti”.
1. Coronavirus, focolaio alla Bartolini di Bologna: 45 positivi / 2. Riapertura scuole, Salvini contro Azzolina: “Non mando mia figlia a scuola con la mascherina” / 3. Bonaccini, ultimatum al governo: “Due miliardi alle Regioni o stop relazioni”
4. “La campagna di criminalizzazione delle Rsa deve finire”: le testimonianze degli operatori a TPI / 5. Smart working frontiera del futuro? Forse, ma a danno di migliaia di aziende (e di lavoratori) / 6. L’ultima perla di Gallera sul modello lombardo: “Sanità lussuosa per pazienti ordinari”