Acireale, il sindaco posta una foto con due sposi alla faccia delle regole. “Un matrimonio in piena emergenza? Vergogna”
Insulti al sindaco di Acireale per aver celebrato un matrimonio
“Matrimonio ai tempi del Coronavirus“. Così il sindaco di Acireale, Stefano Alì, scrive su Facebook a commento della foto che lo ritrae insieme a una coppia di novelli sposi, condivisa dopo aver celebrato le nozze nella sede del comune in provincia di Catania. Nell’immagine indossano tutti una mascherina e sono uno accanto all’altro, in barba alle regole sul “distanziamento sociale”. E per molti la foto è risultata di cattivo gusto, nel giorno in cui il bilancio dei decessi in Italia ha superato le 3mila vittime e quello dei contagiati continua ad aumentare. Secondo l’ultimo bollettino diffuso dalla Protezione Civile, dal 21 febbraio a oggi il numero casi di Coronavirus sono oltre 40mila in Italia.
Ieri, mercoledì 18 marzo, le immagini delle camionette dell’esercito che trasportavano le bare dei morti di Bergamo verso i forni crematori di altre città, per la mancanza di posti nel cimitero locale, hanno sconvolto l’intero Paese. E tutti gli esperti continuano a invitare le persone a “non uscire e mantenere le ditanze”, come unico metodo per contenere il contagio e invertire la tendenza. Così la foto del sindaco ha ricevuto una raffica di insulti sui social e sulla stampa locale. “Un matrimonio civile, in piena emergenza, con il blocco delle celebrazioni religiose e i divieti di assembramento, un matrimonio civile mentre si chiede ai cittadini di non muoversi da casa”, scrive un sito locale.
“Ma non erano vietati i matrimoni?”, commenta un utente su Facebook. “Inviti la gente a rimanere a casa e fate i matrimoni?? I Funerali no.. i matrimoni si???” osserva una cittadina. “Vergognosa insensibilità”. “Mio marito denunciato perché pescava solo sugli scogli e questi fanno il matrimonio?”. E ancora così per decine di commenti al post con la foto incriminata.
Il sindaco dal canto suo ha risposto alle critiche con un nuovo messaggio condiviso sulla sua pagina social, in cui si è giustificato come ha potuto. “Il post del matrimonio che ho pubblicato oggi, voleva essere un messaggio di speranza, in una fase così drammatica, presentare un momento felice come quello di un matrimonio”, ha scritto Alì. “Con tutte le contraddizioni legate a questo particolare momento, gli sposi che dopo il fatidico SI, si scambiano il bacio con la mascherina. Al matrimonio hanno partecipato gli sposi, i loro testimoni e la dipendente dei servizi demografici. In maniera più restrittiva di quanto previsto dal decreto non c’era nessun invitato”.
“Siamo stati sempre a distanza di sicurezza tranne al momento di scattare la foto indossando sempre la mascherina durante la funzione. Mi dispiace di tutte le polemiche e di tutti i commenti caduti sugli gli sposi, nel giorno del loro fatidico si. Ho appena finito con l’ultima videoconferenza ed ho cercato cosa succede nel resto d’Italia. Credo di avere avuto poca fantasia nel titolo se vengono fuori una sfilza di risultati cercando su google “matrimonio al tempo del Coronavirus”. Riporto i primi che ho trovato. Quello di Acireale provoca scandalo ed indignazione”, conclude il sindaco, riportando i link di altri articoli che raccontano di matrimoni celebrati in questi giorni nel resto del Paese.
Eppure la sua lettura non fa che aumentare la preoccupazione di chi si rende conto che, nonostante la gravità della situazione, l’importanza delle regole – da osservare senza eccezioni – continua a essere sottovalutata. Anche da chi rappresenta le istituzioni e dovrebbe adottare un comportamento esemplare.
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