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Coronavirus, Pesenti: “Aumento esponenziale delle terapie intensive in Lombardia. Mi tremano i polsi”

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Antonio Pesenti, capo della task force sulle terapie intensive in Lombardia

“Aumento esponenziale delle terapie intensive in Lombardia. Mi tremano i polsi”

“Il numero dei pazienti ricoverati in terapia intensiva sta aumentando in modo esponenziale e, come tutti i matematici sanno, l’esponenziale a un certo punto impazzisce”. Antonio Pesenti, direttore del Dipartimento di Rianimazione del Policlinico e coordinatore delle terapie intensive dell’Unità di crisi della Regione Lombardia per l’emergenza Coronavirus, commenta la curva nera delle ultime settimane ed esterna la sua forte preoccupazione. E senza giri di parole, pensando a quello che potrebbe succedere, dice all’HuffPost: “Mi tremano i polsi”.

Ieri, mercoledì 14 ottobre, i nuovi positivi in Lombardia (la regione più colpita) sono stati 1.844 positivi. Situazione critica a Milano504 i nuovi positivi in città. In tutta la Regione lombarda i morti sono stati 17. In Lombardia i tamponi effettuati sono stati 29.048. Il totale delle vittime da Covid-19 in Lombardia supera i 17mila (17.011).

“Per ora riusciamo a stargli dietro – spiega Pesenti – e certamente la situazione di Milano è delicata, ma bisogna prendere dei provvedimenti negli ospedali perché questi malati vengano curati adeguatamente”.  “In questi giorni aprirà il reparto di terapia intensiva all’ospedale di Lecco e credo che la direzione sanitaria di Regione Lombardia abbia già allertato gli ospedali”, aggiunge il rappresentante dell’Unità di crisi.

La tappa finale, “quando avremo saturato tutti i 17 hub allestiti sul territorio regionale”, sarà “aprire l’ospedale realizzato in Fiera”. “Il virus sta galoppando velocemente e c’è un dato da non trascurare – aggiunge Pesenti – oggi noi vediamo ricoverati nelle terapie intensive una percentuale dei positivi di quindici giorni fa. Considerato che oggi i positivi ammontano all’incirca a 6-7 volte quelli di due settimane fa, vuol dire che tra quindici giorni ci ritroveremo nelle terapie intensive un numero di pazienti superiore di circa 6-7 volte. Ecco, se ci penso mi tremano i polsi”. Anche perché – spiega l’esponente dell’Unità di crisi regionale – dovremo andare a intervenire ulteriormente, per fare altre modifiche, su quello che succede negli ospedali”.

Sul nuovo Dpcm Pesenti afferma: “Ho la sensazione che non frenerà la corsa del virus in maniera significativa, che possa essere troppo lieve, poco incisivo”. Per il direttore del Dipartimento di Rianimaziome del Policlinico di Milano “bisognerebbe fare un discorso chiaro con gli italiani. Atteso che il rischio zero non esiste, è necessario che ognuno decida il rischio che intende correre. Scegliere se rischiare passando 20 minuti in autobus per andare a lavorare o 20 minuti in discoteca. Siamo tutti grandi e capaci di decidere con consapevolezza e responsabilità”.

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