Coronavirus in Italia, ultime notizie. Ministra dell’Interno Luciana Lamorgese positiva al Covid. Procura Bergamo sente Merler, verbale secretato
Coronavirus in Italia, le ultime notizie di oggi
CORONAVIRUS ITALIA ULTIME NOTIZIE – Superate le 60mila vittime in Italia. Qui le ultime notizie sul Covid-19 nel mondo. Di seguito tutte le ultime notizie sul Coronavirus in Italia di oggi, lunedì 7 dicembre 2020, aggiornate in tempo reale.
Ore 22,40 – Procura Bergamo sente Merler, verbale secretato – La procura di Bergamo lo ha sentito come persona informata sui fatti e per oltre 5 ore Stefano Merler, della fondazione Bruno Kessler di Trento, ha risposto alle domande dei magistrati senza tentennamenti. L’epidemiologo di fama mondiale a febbraio aveva redatto una prima proiezione sull’andamento del coronavirus in Italia basando il suo studio sui dati condivisi dai cinesi criticando apertamente il piano vecchio di dodici anni. Ai magistrati Merler, il cui verbale è stato secretato, ha chiarito ai magistrati il piano pandemico in Italia che sarebbe stato fermo al 2006.
Ore 21,00 – Bonetti: “Un abbraccio a Lamorgese” – “Un abbraccio e i miei auguri di pronta guarigione alla Ministra Lamorgese, risultata oggi positiva al Covid. Forza, cara Luciana! Ti aspettiamo!”. Così la ministra per le Pari opportunità e la Famiglia, Elena Bonetti, in un tweet.
Ore 18,45 – Scuole chiuse, De Luca firma l’ordinanza: in classe prima e seconda elementare – La Campania riapre le scuole, ma solo fino alla seconda elementare: è in arrivo l’ordinanza numero 95 con “ulteriori misure di prevenzione e contenimento del contagio da Covid-19”. A seguito della riunione dell’unità di crisi, e sulla base della relazione tecnica che ha tenuto conto anche dei risultati dello screening sulla popolazione scolastica che è proseguito anche la scorsa settimana, nell’ordinanza viene stabilito che sarà consentita, “a partire dal 9 dicembre 2020, l’attività didattica in presenza dalla scuola dei servizi educativi dell’infanzia fino alla seconda classe della primaria”.
Ore 18,22 – Carceri: ministero, 958 detenuti e 810 agenti positivi a Covid – Sono 958 (di cui 20 nuovi giunti), su un totale di 53.294 presenze nei penitenziari italiani, i detenuti positivi al Covid-19: di questi, 868 sono asintomatici, mentre 52 con sintomi sono gestiti all’interno degli istituti e 38, invece, sono ricoverati. E’ quanto emerge dal nuovo report del ministero della Giustizia su carceri e Covid (dati aggiornati alle ore 13 di oggi) nel quale si legge inoltre che sono 810 gli agenti penitenziari positivi al virus, su un organico pari a 37.153 unità.
Ore 16,58 – Ministra dell’Interno Luciana Lamorgese positiva al Covid – Stando a quanto si apprende, è stata disposta la sospensione del Consiglio dei Ministri, durata circa mezz’ora, perché la ministra dell’Interno, Luciana Lamorgese, è risultata positiva al test anti Covid effettuato questa mattina al Viminale.
Ore 16,10 – Rischio esodo dal Nord per Natale: le regioni del Sud studiano le contromisure – In Sicilia potrebbe essere previsto l’obbligo di sottoporsi a tampone. In Puglia, in zona gialla, si lavora a zone arancioni locali nelle province più colpite dai contagi. Ecco le misure a cui stanno pensando le regioni meridionali per fronteggiare un probabile grande numero di arrivi nel periodo festivo.
14,30 – Iss: 4 decessi su 10 sono in Lombardia. L’1,2% ha meno di 50 anni – Il report dell’Istituto superiore di sanità sulle caratteristiche dei pazienti deceduti positivi a Sars-CoV-2 e basato sui dati aggiornati al 2 dicembre: l’età media dei deceduti è 80 anni. La seconda regione per numero di decessi è l’Emilia Romagna, seguita da Piemonte, Veneto, Lazio e Liguria. I sintomi più comuni al momento del ricovero sono febbre, dispnea e tosse.
Ore 13,30 – Abruzzo: lettera di diffida Speranza-Boccia a Marsilio – “La invitiamo e diffidiamo a revocare ad horas l’ordinanza regionale” con cui l’Abruzzo esce dall’area rossa “ricordandole le gravi responsabilità che potrebbero derivare dall’applicazione delle misure da lei introdotte riguardo alla salute dei cittadini abruzzesi”. È quanto scrivono i ministri Francesco Boccia e Roberto Speranza al governatore abruzzese Marco Marsilio. “Ci riserviamo – avvertono i ministri – in mancanza, di intraprendere ogni iniziativa, anche giudiziaria, per garantire l’uniforme applicazione delle misure volte alla gestione dell’emergenza epidemiologica da Covid-19 e salvaguardare, in particolare, il bene primario della salute delle persone”.
Ore 12,30 – Ricciardi: “Dicembre e gennaio mesi terribili” – “Siamo ancora nel pieno della seconda ondata. Dicembre e gennaio saranno mesi terribili, e lo saranno per due motivi: per i problemi di accesso ai servizi, e per le tante differenze a livello regionale”. Lo ha detto Walter Ricciardi, consigliere del ministro della Salute, intervenendo a un evento online dell’Osservatorio malattie rare.
Ore 11,30 – Il bollettino dello Spallanzani – Aumenta di 8 unità il numero di pazienti positivi al Covid-19 ricoverati presso l’ospedale Spallanzani di Roma. Lo comunica il consueto bollettino medico diffuso dal nosocomio romano secondo cui oggi sono ricoverati 239 pazienti. Tra questi, sottolinea l’ospedale, 41 necessitano di terapia intensiva.
Ore 9,00 – Pregliasco: “Ora preoccupa influenza” – “Ora a preoccupare è l’influenza”: lo afferma il virologo Fabrizio Pregliasco in un’intervista a Il Giornale. Secondo l’esperto il picco è “prevedibile che sia a gennaio e prosegua a febbraio” in concomitanza con l’inizio della vaccinazione per il Covid perché “la nuova campagna avrà una tempistica lunga, che comprenderà almeno la metà dell’anno prossimo”. Quindi se i vaccinati per l’influenza si ammalano “devono spostare la vaccinazione per il Covid”.
Ore 8,00 – Galli: “L’estate ci è costata 20mila morti” – “Un conto che mi fa fatica fare: più di 20mila morti li avremmo potuti in larga misura evitare” evitando di allentare il rispetto delle misure anti-Covid nel corso dell’estate. Lo dichiara l’infettivologo Massimo Galli nel corso del programma Agorà. Leggi l’articolo completo.
Ore 07.00 – Boccia: “Se la Regione Abruzzo da oggi torna arancione sarà diffidata” – “Se l’Abruzzo dovesse decidere di diventare zona arancione da domani (oggi, ndr) sarà diffidata”. Lo ha detto il ministro per gli affari regionali Francesco Boccia intervistato a Non è la d’Urso su Canale 5. “L’Abruzzo nel momento di maggior crisi ha anticipato di due giorni la zona rossa, che poi è stata decretata venerdì”, ha spiegato Boccia. “C’è la disponibilità del governo a riconoscere la fine del periodo di zona rossa nelle tre settimane necessarie e obbligatorie. Se tornasse mercoledì avrebbe l’intesa del ministero della Salute”, ha aggiunto. Il presidente della Regione Marco Marsilio (esponente di Fdi, alla guida di una giunta di centrodestra) aveva firmato un’ordinanza per il rientro della regione in zona arancione a partire da oggi, lunedì 7 dicembre.
Ore 06.30 – Oggi alle 18 nuovo incontro Boccia-Regioni – Il ministro per i rapporti con le Regioni, Francesco Boccia, ha convocato le Regioni oggi alle 18 per un aggiornamento sul piano vaccini Covid-19. E’ quanto si apprende in ambienti parlamentari di maggioranza. In collegamento dovrebbero esserci anche il ministro della Salute, Roberto Speranza, e il commissario, Domenico Arcuri.
Covid, 18.887 nuovi casi e 564 morti: il bollettino del 6 dicembre. Superate le 60mila vittime – Secondo il bollettino di oggi, domenica 6 dicembre, sul Coronavirus in Italia pubblicato dal Ministero della Salute e dalla Protezione Civile, sono 18.887 i nuovi casi, contro i 21.052 di ieri, e 564 morti (ieri erano stati 662). Superati i 60mila decessi in Italia dall’inizio della pandemia.
Arcuri: “Oltre 200 milioni di dosi di vaccino nei prossimi 15 mesi” – L’Italia potrebbe ricevere oltre 200 milioni di dosi di vaccino nei prossimi 15 mesi: lo ha riferito il commissario straordinario all’emergenza, Domenico Arcuri, intervistato a “Mezz’ora in più” da Lucia Annunziata. “Nell’ipotesi che gli istituti di certificazione europei e italiani forniranno le certificazioni dei vaccini arrivati alla fase di sperimentazione, sarà possibile che nel corso dei prossimi 15 mesi, quindi da gennaio fino a marzo del 2022, arrivino 202 milioni di dosi di vaccino”, ha spiegato Arcuri. “All’Italia”, ha ricordato il commissario, “spetta il 13,5% delle dosi che le case produttrici forniranno” e ogni persona riceverà due dosi. “Potremmo vaccinare quindi fino a 101 milioni di italiani. Se le date verranno rispettate, nel terzo trimestre del 2021, ossia entro settembre, avremo la possibilità di vaccinare tutti gli italiani perché avremo dosi sufficienti”, ha assicurato.
“Per il vaccino anti Covid della Pfizer, che va conservato a -80 gradi, i primi 300 punti in cui ci si potrà vaccinare saranno 300 presidi ospedalieri”, ha aggiunto Arcuri. “Da lì il vaccino si muoverà, con l’aiuto dell’esercito, verso le Rsa, dove verranno vaccinati personale e ospiti”. “Sarà un Natale di responsabilità, sacrificio e di speranza perché un po’ di luce alla fine del tunnel si comincia a vedere. Il vaccino va conservato distribuito e somministrato con il massimo livello possibile di sicurezza scientifica e fisica, e quindi preservato da eventuali problemi”, ha sottolineato Arcuri, “sarà un bene molto prezioso. Insieme ai ministri Guerini e Speranza abbiamo deciso che l’hub sarà l’aeroporto di Pratica di Mare. Ha una dimensione che non ha pari in Europa e da Pratica di Mare possono partire aerei elicotteri e mezzi su gomma che trasporteranno le dosi nei 1.500 punti di somministrazione. È il luogo più sicuro e più grande che abbiamo”. Quanto alla validità dei vaccini, il commissario ha sottolineato che quelli “approvati da Ema e da Aifa saranno efficaci ed efficienti per definizione”. “I migranti hanno diritti uguali a quelli dei cittadini italiani. Sarebbe molto importante che tutte le persone che attraversano le nostre strade, e che non lo facciano clandestinamente, possano essere sottoposte alla vaccinazione”, ha aggiunto Arcuri intervistato da Lucia Annunziata.
Brescia, 50 maschere salvavita bloccate da burocrazia in dogana – Cinquanta maschere respiratorie salvavita sono bloccate dalla burocrazia alla dogana dell’aeroporto di Montichiari (Brescia). Le 50 maschere Totale Face Cpap sono state donate circa 10 giorni fa da Blair Holladay, mediante l’American Society for Clinical Pathology, ma da lunedì sono bloccate in dogana. Le maschere erano state inviate alla fondazione Pellegrini Forlivesi di Chiari e dirette all’Asst Franciacorta ma visto che non recano la certificazione CE dovranno essere rimandate negli Usa. “Sto ancora faticando a capire – spiega Augusto Pellegrini, responsabile della fondazione – perché era ovvio che questi prodotti, arrivati nel Bresciano lunedì, non fossero CE, ma sono gli stessi che avevamo ricevuto la scorsa primavera privi di tale certificazione, perché in condizioni di emergenza. Figuriamoci se ci permettevamo di muoverci per dare spazio a una nuova donazione se le condizioni fossero cambiate. Ci è stato spiegato che all’agenzia delle dogane come pure ai vari corrieri internazionali la situazione di emergenza è stata derubricata dal Ministero della Sanità, trasformandola in situazione di normalità. In pratica tutti i beni di assoluta urgenza in arrivo dal resto del mondo, e quindi privi del marchio CE, sono stati bloccati”.
Casu (Pd Roma), rissa Pincio schiaffo a chi fa sacrifici – “Fatti gravi e irresponsabili quelli accaduto ieri al Pincio, sia per l’assembramento sia per l’indecorosa rissa: uno schiaffo in faccia a tutti i romani che stanno compiendo enormi sacrifici per combattere il virus e a chi ogni giorno serve lo Stato per difendere la salute e la sicurezza di tutti”. Lo afferma il segretario romano del Pd Andrea Casu. “Chiediamo alle Istituzioni piena luce e giustizia su questa pagina indegna – continua Casu – Qui se non capiamo tutti che la situazione è seria e che bisogna rispettare le regole, ne usciremo sempre più tardi e con maggiore difficoltà”.
Toti: “Spero che governi ci ripensi su restrizioni Natale” – “La Liguria non ha smesso di combattere contro il virus. La situazione è ancora delicata ma i numeri ci dicono che l’epidemia sta calando in tutta la regione. La pressione sui nostri ospedali è diminuita, i ricoverati sono sotto quota mille e anche i pazienti in terapia intensiva sono scesi, piangiamo ancora troppi morti, è vero. Perciò ora dobbiamo impegnarci per mantenere e migliorare questi buoni risultati. Ma in queste prime giornate prenatalizie possiamo anche fare qualcosa per aiutare commercianti e ristoratori a prendere una boccata d’ossigeno: compriamo nei negozi sotto casa, sosteniamo i nostri produttori, scegliamo i loro prodotti e quelli delle nostre attività. E cerchiamo di illuminare questo Natale che sarà certamente diverso ma non deve essere buio”. Lo scrive il presidente della Liguria Giovanni Toti sulla sua pagina Facebook.
Roma, festa in 14 casa a piazza Navona, multati – Quattordici ragazzi, due dei quali minorenni, sono stati sanzionati dalla polizia locale di Roma per aver organizzato ieri sera una festa all’interno di un appartamento, una casa vacanze in zona piazza Navona. Disturbo della quiete pubblica, schiamazzi, musica ad alto volume in piena notte e mancato rispetto delle prescrizioni su distanziamento sociale e uso delle mascherine gli illeciti contestati dagli agenti. All’arrivo delle pattuglie dei vigili i giovani hanno tentato di nascondersi all’interno di armadi, sotto i letti o sul balcone, ma sono stati tutti individuati e identificati. Ulteriori approfondimenti di carattere amministrativo sono tuttora in corso nei confronti del titolare della struttura.
Rissa al Pincio, identificati alcuni giovani – I carabinieri hanno identificato alcuni giovani che hanno partecipato alla rissa di ieri al Pincio, al centro di Roma. Tra le persone identificate ci sarebbe anche qualcuno con precedenti e alcuni minorenni. I carabinieri della compagnia Roma Centro stanno effettuando accertamenti per ricostruire l’accaduto. La rissa, partita da un diverbio tra due ragazzi, sarebbe proseguita sui vagoni della metropolitana. Sul posto, oltre ai militari dell’Arma, è intervenuta la polizia. “Qualche pugno tra due giovani, ma non una vera e propria rissa”, spiega all’Agi una fonte delle forze dell’ordine. “Al nostro intervento – spiega la stessa fonte – i ragazzi sono fuggiti”. Al vaglio di chi indaga le registrazioni delle telecamere di zona e i video pubblicati sul web.
Calabria, restano sospesi ricoveri non urgenti – In Calabria restano sospesi i ricoveri non urgenti negli ospedali pubblici. Lo prevede una nuova ordinanza del presidente facente funzioni della Regione Calabria, Nino Spirlì. L’ordinanza, la numero 93 dall’inizio dell’emergenza coronavirus, dispone in particolare “la proroga dell’efficacia di quanto disposto al punto 2 dell’ordinanza numero 82/2020 come prorogata con l’ordinanza numero 88/2020, riguardo la sospensione dei ricoveri in elezione e, quindi, differibili, all’interno delle strutture ospedaliere pubbliche, sia di area medica, che di area chirurgica – ivi compresi quelli in intramoenia – confermando che siano fatte salve le prestazioni esplicitamente escluse dal provvedimento in parola”, vale a dire le prestazioni di ricovero per riabilitazione ospedaliera in quanto il processo riabilitativo non può̀ essere posticipato nelle sue fasi, al fine di evitare/ridurre eventuali esiti invalidanti: questo provvedimento sarà in vigore fino a tutto il 15 gennaio, salve proroghe o nuove determinazioni. Infine, l’ordinanza numero 93 di Spirlì dispone “a carico dei dipartimenti di prevenzione delle Aziende sanitarie provinciali e di tutte le strutture territoriali e ospedaliere, interessate dal processo diagnostico, di sorveglianza, cura e di contact tracing di covid-19, il quotidiano utilizzo della piattaforma di monitoraggio integrato gestita dall’Istituto superiore di Sanità e della piattaforma di reportistica regionale gestita dalla Protezione civile, facendo obbligo del caricamento giornaliero dei dati Covid-19, sia in termini di numerosità che di qualità e completezza, in linea con quanto previsto dal sistema di monitoraggio nazionale”.
Calabria, revocata zona rossa in tre Comuni – Revocata la “zona rossa” in tre Comuni della Calabria: Cardeto (Reggio Calabria), Pallagorio (Crotone) e San Costantino Calabro (Vibo Valentia). Lo dispone una nuova ordinanza del presidente facente funzioni della Regione Calabria, Nino Spirlì, ordinanza che recepisce il Dpcm del 3 dicembre sulle misure anti Covid in vista delle festività natalizie e l’ordinanza del ministro della Salute che ha dichiarato la Calabria “zona arancione”.
Odifreddi: “Scienza ci salva ma nostri esperti pessimi” – La scienza anche questa volta probabilmente salverà milioni di vite, ma gli scienziati, perlomeno quelli italiani, non hanno dato una prova brillante di sè, dopo mesi di comparsate televisive e di dichiarazioni contraddittorie e confondenti. Piergiorgio Odifreddi, matematico e storico della scienza, conversando con l’Agi lancia dure accuse contro i colleghi per la gestione comunicativa della pandemia. “Capisco che ci lamentiamo per quello che stiamo subendo e perdendo oggi, ma la scienza anche questa volta ha dato un’ottima prova nel proteggerci dal virus”, spiega. “La Spagnola fece decine di milioni di morti, il Covid ne ha fatti centinaia di migliaia. La scienza oggi è più affidabile e precisa, purtroppo gli scienziati sono uomini e per quanto ci riguarda anche italiani, il che peggiora la situazione”. l professore si scaglia contro i virologi, gli epidemiologi, “persino i veterinari”, protagonisti dei talk show degli ultimi mesi. “Hanno dato un’immagine pessima – attacca – quasi mi vergogno per loro. La scienza avrebbe dovuto mostrare concordia e unanimità di giudizio, invece hanno fatto la ruota del pavone, e pur di accaparrarsi un prime time in televisione hanno detto tutto e il contrario di tutto. E’ vero che il virus non si conosceva, ma le stesse persone hanno cambiato idea sullo stesso argomento ogni cinque minuti”. Questo è accaduto perché inevitabilmente si è intromessa la politica. “La questione che ha diviso gli scienziati è sintetizzabile con una domanda: è più importante l’individuo, la vita delle persone, o è più importante il mercato? E’ chiaro che in base alle priorità sono state fatte scelte diverse”.
Acquaroli: “Marche da oggi gialla ma massima attenzione” – “Oggi finalmente si potrà tornare a fruire di luoghi e servizi che per qualche settimana sono stati inaccessibili. Raccomando la massima attenzione, perché ciò che faremo da oggi fino al prossimo sabato sarà quello su cui saremo valutati e che stabilirà se, in base alle regole del vigente Dpcm, la settimana di Natale saremo gialli, arancioni o rossi”. Lo scrive su Facebook il presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli, che chiede ai cittadini di essere “consapevoli” e di “cercare quindi di evitare tutti i comportamenti che possono essere occasioni di contagio o di focolai”.
Covid: 10 comuni del Barese, non possiamo permetterci 3 ondata – “Non possiamo permetterci una 3 ondata”. È l’allarme di 10 comuni dell’area murgiana della città metropolitana di Bari attendono, in queste ore, una risposta da parte del presidente della Regione Michele Emiliano, su una eventuale istituzione di ‘zona arancione’ per il loro territorio, assieme a quelli di Bat e Foggia, nel Nord della Puglia. I sindaci delle città di Gravina di Puglia, Altamura, Cassano delle Murge, Poggiorsini, Toritto, Grumo, Acquaviva, Ruvo di Puglia, Santeramo in Colle e Sannicandro di Bari, hanno inviato una nota al presidente Emiliano, a cui è seguita una riunione online con i vertici della sanità pugliese, per esprimere la loro preoccupazione e trovare una possibile soluzione per “arginare questa assenza di protezione che riguarda la nostra zona, che di colpo diventa gialla”, nonostante ci sia “un indice ancora elevato di contagio”, ha spiegato il sindaco di Gravina, Alessio Valente. “Bisogna intervenire con forza e determinazione”, perché “la risposta sanitaria è sempre la stessa, non riusciamo ad accorciare i tempi del tracciamento, abbiamo difficoltà a reperire le autoambulanze, nell’ospedale è stata sospesa anche l’attività di chirurgia in emergenza perché aspettano nuovi medici”, ha elencato Valente. Il primo cittadino ha aggiunto come anche sul fronte contagi “stavamo cominciando ad avere una tiepida diminuzione, ma se abbiamo un ‘liberi tutti’ stiamo punto e a capo”.
Crisanti: “Vaccino non avrà impatto prima di 6 o 7 mesi” – “Per il vaccino ci vorrà del tempo e prima di sapere se il 70 per cento della popolazione italiana avrà effettivamente aderito – e penso che lo sapremo verso giugno, se tutto andrà bene – fino ad allora avremo il problema di come controllare l’epidemia. Questa è la vera sfida, non credo che la vaccinazione avrà un impatto prima di 6 o 7 mesi, se tutto va bene”. Lo ha detto a Sky TG24 Live In Courmayeur, l’evento di Sky TG24 per portare il dibattito sul territorio, il direttore del laboratorio di microbiologia dell’Università di Padova, Andrea Crisanti. “L’aspetto più positivo è stato vedere una mobilitazione di risorse, cioè di quattrini, di menti e di creatività, che ha trovato soluzioni sicuramente innovative. Non era mai accaduto che un vaccino venisse portato a questo stadio in meno di un anno, quindi penso che da questo punto di vista sia un grandissimo successo della ricerca e della capacità umana di rispondere a questa sfida incredibile”.
Crisanti: “Natale sia occasione per controllare virus” – “Il vero problema – come dimostra anche la seconda ondata – è che noi non abbiamo ancora un sistema per fare sì che se i casi si abbassano rimangano tali e questa credo sia una sconfitta con i quali dobbiamo fare i conti”. Lo ha detto a Sky TG24 Live In Courmayeur, il direttore del laboratorio di microbiologia dell’Università di Padova, Andrea Crisanti. “Dobbiamo rendere il Natale un’occasione per controllare la diffusione del virus, invece di creare un’opportunità per la sua diffusione. Se ci muoviamo di meno diamo meno opportunità al virus di trasmettersi, così come se incontriamo meno persone. È stato dimostrato ormai che uno dei fattori che più contribuisce alla diffusione è la convivialità, perché chiaramente le difese si abbassano, non si usa la mascherina e si sta vicini e in ambienti chiusi. Io penso che queste misure vadano nella direzione giusta, se poi avranno l’effetto di mantenere i contagi a questi livelli, credo che saremmo tutti contenti. La sfida vera sarà dopo il Natale, perché non penso che con questi numeri potremo riprendere una vita normale”.
Crisanti: “Se continua così avremo più morti del Regno Unito” – “Se continua così, tra poco supereremo l’Inghilterra e l’Italia avrà il triste primato di avere più morti di tutti, sia in termini assoluti sia probabilmente in termini relativi alla popolazione”. Lo ha detto a Sky TG24 Live In Courmayeur, il direttore del laboratorio di microbiologia dell’Università di Padova, Andrea Crisanti. “Non dobbiamo dimenticare che il numero dei morti è una funzione del numero delle persone infette. Io penso che quando eravamo a 4 o 5 mila casi al giorno, forse dovevamo fare qualcosa prima e qualcosa di più. Adesso di fatto stiamo scontando il fatto che siamo arrivati a giorni in cui c’erano 40 mila casi al giorno e il numero dei morti continuerà ad essere alto perlomeno per qualche settimana ancora, ci vorranno almeno tre settimane per vedere un calo”.
Locatelli: “Gli errori dell’estate non si ripeteranno” – “Credo e spero che quanto successo sostanzialmente dopo i mesi estivi ci abbia chiaramente insegnato che allentare o rallentare i comportamenti responsabili ci ha poi portato a una ripresa importante e a una accelerazione della curva dei contagi. Credo quindi che non si ripeterà più questo errore, anche perché vorrebbe dire che avremmo imparato discretamente poco”. Così a Sky TG24 Live In Courmayeur, l’evento di Sky TG24 per portare il dibattito sul territorio, il presidente del Consiglio Superiore di Sanità Franco Locatelli. “È evidente che ognuno di noi sarà artefice del proprio destino, ma questa è una situazione da cui si esce tutti assieme e poi è chiaro che andranno mantenute determinate misure in base a quelli che saranno i numeri, per cercare di contenere il più possibile la diffusione dei contagi. Dobbiamo perciò cercare di convivere nel migliore dei modi – ha concluso Locatelli – finché non avremo una copertura di comunità in grado di farci riprendere il più possibile uno stile di vita normale, come quello che c’era in epoca pre-Covid”.
Di Maio: “Sacrifici ora. A gennaio arriva il vaccino” – Rispetto alle misure che stiamo adottando si tratterà di fare altri sacrifici”, lo ha detto il ministro degli Esteri Luigi Di Maio a SkyTg24 Live in Courmayeur. “Le stesse misure che abbiamo adottato non mi consentiranno di andare a trovare la mia famiglia. Però ricordiamoci cosa è successo quest’estate. Dobbiamo stare molto attenti in questa fase di discesa della curva”. “In italia abbiamo 10 milioni di persone che si muovono. Questo è il momento cruciale, da gennaio arriva il vaccino”.
Bonaccini, siamo tutti perplessi su chiusura comuni – In merito al divieto di spostamento tra comuni a Natale, Santo Stefano e Capodanno “una perplessità l’abbiamo avuta tutti pressoché all’unanimità”. Lo afferma su Rete 4 il presidente della Conferenza delle Regioni Stefano Bonaccini. “Sulle restrizioni siamo d’accordo, così come siamo d’accordo sul riavvio della scuola dopo le feste ma penso che una misura di buon senso si potrebbe trovare. Non stiamo parlando di stravolgere il provvedimento ma solo di buon senso”, ha aggiunto, sottolineando la disparità di condizioni tra chi vive nelle grosse città rispetto a quelli nei piccoli comuni.