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Coronavirus in Italia: due casi accertati, un terzo sospetto. Borrelli commissario straordinario

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Credit: ansa foto

Due turisti cinesi, positivi al test del coronavirus, sono ricoverati presso l'ospedale Spallanzani di Roma e sono sotto osservazione. Il governo italiano ha dichiarato lo stato d'emergenza per 6 mesi e stanziato 5 milioni di euro. Tutti gli ultimi aggiornamenti su Italia

Coronavirus in Italia, le ultime notizie: due casi accertati, un terzo sospetto

In Italia sono stati accertati due casi di coronavirus a Roma. Si tratta di una coppia di turisti cinesi ricoverati presso l’Istituto Spallanzani di Roma. Il Governo ha dichiarato lo stato d’emergenza per 6 mesi in conseguenza del rischio sanitario connesso all’insorgenza di patologie derivanti da agenti virali trasmissibili, stanziando 5 milioni di euro. È la prima volta che l’Italia decreta lo stato d’emergenza in conseguenza di un rischio sanitario legato alla diffusione del virus. Come ulteriore misura precauzionale si è deciso per la chiusura del traffico aereo da e per la Cina.

Il premier Conte ha approvato la proposta di nomina di Angelo Borrelli, capo della Protezione Civile, come Commissario per la gestione dell’emergenza corona virus (qui il suo profilo). La proposta era arrivata dal ministro della Salute Roberto Speranza. Un’ordinanza della Protezione Civile dovrebbe indicare i tempi entro i quali il Commissario dovrà presentare il piano con le misure.

Il commissario straordinario per l’emergenza Coronavirus potrà requisire hotel o strutture ricettive in caso ci fosse la necessità di alloggiare cittadini di nazionalità cinese attualmente in Italia. È una delle ipotesi del piano che verrà messo a punto nelle prossime ore per prevenire ogni possibile rischio. L’ordinanza di Protezione Civile non sarà pronta prima di domani e conterrà anche l’indicazione di un soggetto attuatore che si dovrà occupare del rimpatrio dei cittadini cinesi presenti in Italia.

“Il nostro paese ha messo in piedi un sistema di prevenzione che ci consente di gestire in modo assolutamente adeguato questa situazione, nessuna paura e nessun allarmismo”, ha detto Borrelli al termine della prima riunione del Comitato operativo con il premier Conte. “Il nostro compito sarà quello di coordinare una macchina complessa per fare ogni attività necessaria di prevenzione ed evitare così la diffusione del virus”.

L’Organizzazione mondiale della Sanità ha dichiarato l’epidemia del virus cinese un’emergenza sanitaria pubblica su scala globale. I nuovi casi registrati in Cina sono 1.982, con un totale di 9.692 infezioni confermate. Secondo la Commissione sanitaria nazionale cinese, 42 delle 43 nuove vittime sono state registrate nella provincia dell’Hubei, da dove è iniziato il contagio. La crescita di decessi e infezioni, secondo i dati, resta stabile.

I casi in Italia

“Al momento risultano ricoverati presso il nostro istituto due pazienti, moglie di 65 anni e marito di 66 anni. La moglie è in condizioni discrete, con interessamento polmonare e un po’ di febbre. Il marito ha un interessamento polmonare più pronunciato”, ha detto il dottor Emanuele Nicastri, medico dello Spallanzani di Roma, durante la conferenza stampa che si è tenuta intorno alle 14.15 presso l’Istituto specializzato nella cura delle malattie infettive.

In tutto sono ricoverati 12 pazienti provenienti dalle zone della Cina, per l’esecuzione del test. Altri 9 sono stati isolati e già dimessi dopo il risultato negativo. Altri 20 asintomatici che hanno avuto contatti primari con la coppia sono in osservazione.

Allo Spallanzani si trova anche un cittadino rumeno, operaio manutentore presso l’hotel Palatino di Roma, sul quale sono in corso le verifiche del caso. L’operaio, secondo quanto sottolineato durante la conferenza stampa, “non ha avuto contatti diretti con la coppia risultata positiva al coronavirus” (qui la notizia)

“Il Centro europeo ha pubblicato nuove stime confermando che la trasmissione è possibile solo quando si hanno sintomi”, ha affermato Giuseppe Ippolito, direttore scientifico dell’ospedale Spallanzani di Roma nel corso della conferenza stampa parlando del contagio da coronavirus. “Se i casi importanti, quelli positivi, sono identificati in stato precoce allora c’è un rischio da basso a molto basso”, ha aggiunto Ippolito, spiegando che “la dimensione dell’epidemia non è valutata su scala nazionale”.

“Bisogna evitare allarmismi, ma dire che non ci saranno altri casi di coronavirus, significa non guardare alla realtà”, ha aggiunto Ippolito. Durante l’incontro con i giornalisti è stato specificato anche che “sono stati individuati tre possibili contatti” con la coppia cinese positiva ai test che sono stati “posti in sorveglianza domiciliare”.

Nel pomeriggio si è tenuto un vertice in prefettura a Roma. Durante l’incontro è stato fatto un punto sulla situazione dopo i primi due casi confermati di Coronavirus nella capitale, con il prefetto, Gerarda Pantalone, i vertici delle forze dell’ordine capitoline, e le istituzioni locali.

“Allo stato non risulta nessun altro caso positivo”, ha detto il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti al termine del tavolo in Prefettura sul Coronavirus. “Una buona notizia che ci tranquillizza. Teniamo l’attenzione molto alta, perché il sistema deve essere pronto ad ogni emergenza”.

Il capo della protezione civile Angelo Borrelli ha convocato per le 17 il Comitato operativo della Protezione civile dopo la dichiarazione dello stato di emergenza per il coronavirus da parte dal Consiglio dei ministri. Dovrebbero partecipare anche il premier Conte ed il ministro Speranza.

Il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, parlando in teleconferenza con l’ambasciatore italiano in Cina Luca Ferrari, ha detto che “nella notte tra il 2 e il 3 febbraio cioè lunedì mattina atterreranno in Italia i nostri connazionali, circa 80 che in questo momento sono a Wuhan. Ovviamente saranno sottoposti a un regime sanitario qui in Italia in un luogo dedicato”. Tra gli italiani a Wuhan non c’è nessun caso di contagio, ha detto il ministro.

“L’Italia è al più alto livello di cautela in Europa sul coronavirus”, ha detto Di Maio, incontrando i giornalisti alla Farnesina. Il ministro degli Esteri ha annunciato la creazione di una “Unità Operativa speciale” per gestire l’emergenza coronavirus, fornendo anche supporto ai 500 cittadini italiani che si trovano attualmente in Cina e desiderano tornare.

Ha aggiunto che alcuni italiani “hanno scelto di non rientrare per non allontanarsi dai propri familiari” e che questi “manterranno un filo diretto con la rete diplomatica”.

Dell’emergenza coronavirus ha parlato anche Matteo Salvini dopo la riunione del Consiglio federale del partito in via Bellerio a Milano.

“Come Lega contiamo che il governo verifichi ogni ingresso, per mare, per terra, per aria perché con la salute dei cittadini non si scherza”, ha detto il segretario leghista, spiegando che sulla questione, secondo lui, “si è perso tempo”. “Il virus è in tutti i continenti ed è chiaro quindi che ogni arrivo in Italia debba essere controllato, limitato e verificato”, ha detto.

“Io credo che il problema sia la mancanza di informazioni chiare: ancora non si capisce di che stiamo parlando, se è un’influenza molto forte, se ha un tasso di mortalità alto. Chiedo al governo di chiedere a chi di dovere informazioni certe da fornire ai cittadini”, lo ha detto la leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, a proposito del coronavirus. “Credo che sul fronte della mancanza di informazioni ci siano gravi responsabilità del governo cinese, e delle organizzazioni internazionali”.

La sindaca di Roma Virginia Raggi ha definito in un tweet “assolutamente ingiustificato il cartello comparso in un bar vicino Fontana di Trevi che vieta l’ingresso alle persone provenienti dalla Cina”.

“Stop psicosi e allarmismi. Ascoltiamo solo indicazioni e pareri delle autorità sanitarie”, ha aggiunto inserendo l’hashtag #coronavirus.

Controlli in Lombardia

Finora in Lombardia per il coronavirus sono stati effettuati “33 controlli, di cui 28 sono certamente negativi e 5 in via di valutazione”. Lo ha detto L’assessore regionale al Welfare, Giulio Gallera, sottolineando che “le valutazioni hanno un tempo abbastanza rapido, con test particolari che sono disponibili nei centri di riferimento: abbiamo tre laboratori, l’Università statale, quella di Pavia e il Sacco, nell’arco di 3-5 ore fanno test e ce li comunicano”.

“Abbiamo individuato 15 reparti di malattie infettive nei nostri ospedali – ha proseguito Gallera -, e le persone con i sintomi in questione attraverso un percorso separato dalle altre, vengono messe in isolamento e si verifica se si tratta di coronavirus o di un altro ceppo di influenza, e magari è previsto anche il ricovero per una notte prima del ritorno a casa: le procedure sono testate nel tempo, solide, con professionisti capaci e reattivi”. “Poi – ha concluso l’assessore – vedremo l’evoluzione che cambia di ora in ora, ma siamo pronti a gestire qualunque tipo di situazione”.

Due casi accertati in Italia

In Italia sono stati accertati i primi due casi di coronavirus: si tratta di due turisti cinesi provenienti da Wuhan, marito e moglie, 67 anni lui, 66 lei. I due sono in buone condizioni e tuttora ricoverati presso l’ospedale Spallanzani di Roma.

I due turisti erano arrivati lo scorso 23 gennaio all’aeroporto di Milano Malpensa, da dove si erano spostati per un tour nelle province italiane con una comitiva di altre 21 persone.

La coppia ha soggiornato solo per una sola notte a Verona, secondo quanto rende noto la Direzione regionale Prevenzione del Veneto. I due cittadini cinesi sono passati anche da Firenze: lo rende noto la Regione Toscana spiegando di aver ricevuto la “notizia ufficiale che i due cittadini cinesi ricoverati allo Spallanzani di Roma con positività al coronavirus sono passati da Firenze, dove hanno soggiornato due giorni. La Regione ha immediatamente attivato l’indagine epidemiologica, per individuare i possibili contatti a rischio (contatto stretto, ravvicinato e continuo)”.

Stando alle informazioni diffuse finora, il tour aveva toccato tra le destinazioni anche Parma.

Gli altri componenti della comitiva sono stati intercettati e ricoverati in osservazione presso l’ospedale Spallanzani: in seguito ai test effettuati, risultano tutti negativi al coronavirus in Italia.

Nelle ultime ore è stata diffusa la notizia di un nuovo caso sospetto a Roma: si tratterebbe di un uomo di 41 anni che si è presentato presso l’ospedale di Tivoli con febbre alta.

L’uomo ha dichiarato di essere un dipendente dell’hotel presso cui soggiornava la coppia infetta. L’hotel, contattato da TPI, ha smentito la notizia.

All’ospedale di Tivoli, alle porte della Capitale, ieri si è presentato il 41enne rumeno, Marian C., raccontando di lavorare presso l’albergo di Via Cavour.

Anche Rainews riporta la notizia, citando come fonte l’Associazione Giustitalia.

“L’uomo è arrivato in ospedale alle 16.55, con una sintomatologia che poteva  essere scambiata per una normale influenza se non fosse stato per la scrupolosa osservazione di Federica Conti, infermiera professionale di triage, iscritta all’Associazione Giustitalia, che ha notato subito che qualcosa non quadrava in quel paziente, che non manifestava la sintomatologia medica di una normale influenza stagionale”, si apprende.

Sul referto riportato da Rainews si legge: “Immediatamente invitato il paziente ad indossare mascherina chirurgica e lo stesso è stato subito collocato in sala isolamento”. Contemporaneamente è stato allertato lo Spallanzani per il trasferimento del paziente al nosocomio romano. E’ stato anche immediatamente chiuso per disinfestazione il bagno del triage. Nella diagnosi si legge “sospetto contagio da coronavirus”.

Alle 14.00 si terrà una conferenza stampa presso l’ospedale Spallanzani per un aggiornamento generale.

Volo della Farnesina per rimpatrio italiani da Wuhan

L’Unità di Crisi della Farnesina sta organizzando un volo charter per rimpatriare gli italiani bloccati a Wuhan, la città focolaio dalla quale si è diffuso il Coronavirus.

Il velivolo è previsto in partenza il 2 febbraio con a bordo personale medico specializzato, lo prevede l’ultima bozza del piano concordato con le autorità cinesi, secondo cui la ripartenza avverrà dopo due ore. L’operazione è in stretto coordinamento con il Ministero della Difesa, il Ministero della Sanità e l’Istituto Nazionale per le Malattie Infettive “Lazzaro Spallanzani”.

Le unità della Farnesina contattate da TPI fanno sapere che alle 14.30 è prevista una conference call tra il ministro degli Esteri Luigi Di Maio e il suo omologo cinese per organizzare il rimpatrio.

L’aereo, una volta acquisite le necessarie autorizzazioni da parte cinese, raggiungerà direttamente l’aeroporto di Wuhan con a bordo personale medico specializzato, infermieri e adeguato equipaggiamento sanitario per garantire un trasporto sicuro. All’arrivo in Italia i connazionali seguiranno un protocollo sanitario definito dal Ministero della Salute.

Il ministro della Salute Speranza: “Situazione seria ma non allarmismo”

Roberto Speranza descrive la situazione “seria” ma ritiene inopportuno qualsiasi tipo di allarmismo. Speranza ha spiega che erano state già assunte delle misure di sicurezza e prevenzione definite “all’avanguardia. In queste ore faremo tutte le verifiche del caso e verrà tracciato anche il percorso delle due persone. Ci sono le condizioni per riconoscere che la situazione è sotto controllo, perché le due persone sono in isolamento”.

Giuseppe Ippolito, direttore scientifico dell’istituto Spallanzani di Roma, in conferenza stampa a Palazzo Chigi, ha precisato: “L’Asr ha messo in atto il programma per identificare possibili contatti, le persone verranno tracciate ma al momento non sembra che ci siano rischi di popolazione. L’autorità sanitaria regionale sta tracciando tutti i contatti, i movimenti di queste persone, per puro principio di precauzione. Il ministero insieme alla regione faranno un bollettino sanitario”.

L’assessorato alla Sanità della Regione Lazio in una nota sottolinea che “è già stata attivata la sorveglianza sanitaria sulle persone venute in contatto con la coppia ricoverata presso l’istituto nazionale malattie infettive Spallanzani. Sono scattate tutte le misure previste dai protocolli sia per quanto riguarda alcune persone dell’albergo, sia riguardo gli altri componenti del gruppo di turisti. Al momento sono tutti asintomatici e non destano preoccupazione”.

Coronavirus in Italia, mascherine esaurite a Roma

Anche a Roma è caccia alla mascherina. Negli ultimi giorni nella Capitale, in particolare al centro, le farmacie sono state “prese d’assalto” da turisti asiatici ma non solo per acquistare le ormai note mascherine monouso protettive, una delle possibili precauzioni per evitare di contrarre il coronavirus.

Diverse farmacie, tra cui quella di via del gambero (pieno centro di Roma) hanno affisso all’esterno dei cartelli per segnalare l’esaurimento delle scorte. “La richiesta è tantissima – ci ha spiegato una dipendente -. In mezz’ora ne abbiamo vendute più di 50… Dopo aver esaurito le scorte, siamo stati “costretti” a fare un nuovo ordine. Neanche il tempo di riceverlo che già sono andate esaurite di nuovo… Ora ci vorrà qualche giorno per riaverle a disposizione”.

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