Coronavirus in Italia, ultime notizie. Via libera agli spostamenti tra regioni dal 3 giugno, i dati: “Rt sotto controllo”
Le ultime notizie sull'epidemia di Covid-19 che ha colpito il nostro Paese.
Coronavirus in Italia: le ultime notizie di oggi in tempo reale
CORONAVIRUS ITALIA ULTIME NOTIZIE – Mentre l’epidemia di Coronavirus in Italia sembra attenuarsi sempre di più, oggi potrebbe essere la giornata decisiva per la riapertura delle Regioni a partire da mercoledì 3 giugno. In giornata, infatti, sono attesi i dati sul monitoraggio relativo alle aperture successive al 18 maggio: in base a questi numeri, l’esecutivo deciderà quali Regioni potranno riaprire i propri confini. Nel frattempo, i dati emersi nell’ultimo bollettino della Protezione Civile parlano di 47.986 persone attualmente positive, 33.142 deceduti e 150.604 guariti per un totale di 231.732 casi. Qui le ultime notizie sul Covid-19 nel mondo. Di seguito le ultime notizie dall’Italia sul Coronavirus di oggi, venerdì 29 maggio 2020, aggiornate in tempo reale.
Ore 22.50 – Via libera del governo agli spostamenti tra regioni dal 3 giugno – I dati dell’Istituto superiore di sanità spingono verso la riapertura completa del Paese: il 3 giugno cadranno i divieti di spostamento e sarà possibile tornare a muoversi liberamente in tutta Italia, dopo quasi tre mesi. La decisione del governo dopo la riunione a Palazzo Chigi: “Al momento non c’è in Italia alcuna situazione critica relativa all’epidemia di Covid-19”. Dal 3 giugno riaprono anche i confini nazionali ai Paesi europei. (La notizia completa)
Ore 21.50 – Fase 2, Speranza: “Sì agli spostamenti tra regioni dal 3 giugno” – “Il decreto legge vigente prevede dal 3 giugno la ripresa degli spostamenti infraregionali. Al momento non ci sono ragioni per rivedere la programmata riapertura degli spostamenti. Monitoreremo ancora nelle prossime ore l’andamento della curva”. Lo dichiara il ministro Roberto Speranza, interpellato dall’ANSA al termine della riunione di stasera del premier Giuseppe Conte con i capi delegazione. Il ministro per gli Affari Regionali Francesco Boccia, inoltre, sentirà i presidenti delle Regioni nelle prossime ore, per continuare a confrontarsi sulla apertura agli spostamenti infraregionali dal 3 giugno. Lo si apprende al termine del vertice di governo, nel quale si è valutato che dai dati non emerge l’esigenza di mantenere il blocco. Il confronto, andrà avanti nei prossimi giorni. Non è invece al momento prevista una riunione della conferenza Stato-Regioni.
Ore 18, 40 – Fase 2, i primi dati: “In quasi tutte le regioni Rt al di sotto di 1” – “I dati del monitoraggio sono incoraggianti. I sacrifici importanti del lockdown hanno prodotto questi risultati. Dobbiamo continuare sulla strada intrapresa con gradualità e cautela”. Lo afferma il ministro della Salute, Roberto Speranza commentando l’analisi resa nota dal ministero della Salute e dall’Istituto Superiore di Sanità. L’indice di trasmissibilità Rt è inferiore a 1 in tutte le regioni. Questi i principali risultati del monitoraggio: “L’incidenza settimanale rimane molto eterogenea nel territorio nazionale. In alcune regioni il numero di casi è ancora elevato denotando una situazione complessa ma in fase di controllo. In altre il numero di casi è molto limitato. Si raccomanda pertanto cautela specialmente nel momento in cui dovesse aumentare per frequenza ed entità il movimento di persone sul territorio nazionale. Non si registrano segnali di sovraccarico dei servizi assistenziali ospedalieri sul territorio nazionale”. “Nella pressoché totalità delle regioni e province autonome il trend settimanale dei nuovi casi diagnosticati per data di diagnosi/prelievo è in diminuzione e gli indici di trasmissibilità (Rt) sono al di sotto di 1”, prosegue l’Iss. “Per quanto riguarda la stima dell’Rt, si sottolinea che quando il numero di casi è molto piccolo alcune regioni possono avere temporaneamente un Rt>1 a causa di piccoli focolai locali che finiscono per incidere sul totale regionale, senza che questo rappresenti un elemento preoccupante”.
Ore 18 – Il bollettino della Protezione Civile – È di 46.175 (-1.811) persone attualmente positive, 33.218 (+76) deceduti (***) e 152.844 (+2.240) guariti, per un totale di 232.248 (+516) casi, il bilancio inerente all’epidemia di Coronavirus in Italia emerso dal consueto bollettino diramato dalla Protezione Civile. Dei 46.175 attualmente positivi, 7.094 (-285) sono ricoverati in ospedale, 475 (-14) necessitano di cure in terapia intensiva, mentre 38.606 (-1.512) si trovano in isolamento domiciliare. In Lombardia ancora 354 nuovi casi, con 3.552 ricoverati con sintomi, 173 persone ricoverate in terapia intensiva, 18.958 in isolamento domiciliare e 38 morti registrate nella giornata di oggi. Sono stati effettuati 72.135 tamponi.
*** La Regione Marche comunica un ricalcolo dei decessi. Sono, dunque, sottratti dalla tabella 11 decessi precedentemente segnalati che non risultano classificabili come Covid-19.
Ore 17 – Fontana ai pm: “Spettava al governo istituire zona rossa” – L’istituzione della zona rossa nei primi giorni di marzo che avrebbe dovuto isolare Nembro e Alzano Lombardo, i due comuni della bergamasca dove era stato individuato il secondo importante focolaio di Coronavirus in Lombardia, era “pacifico che fosse una decisione che spettava al Governo, dato che era già stato inviato l’esercito”. È quanto avrebbe affermato il governatore lombardo Attilio Fontana sentito oggi per circa due ore in Procura a Bergamo. Dichiarazioni in linea con quelle dell’assessore al Welfare Giulio Gallera anche lui convocato come persona informata sui fatti.
Ore 14,50 – Sileri: “Ottimista ma possibili partenze differenziate” – “Dobbiamo aspettare i dati che in questo momento la cabina di regia del ministero sta valutando. In base ai criteri saremo in grado di dire come saranno le riaperture” ma “non vedo perché dobbiamo essere pessimisti”. Lo ha detto a margine dell’inaugurazione della nuova terapia intensiva dell’Ospedale Sacco il viceministro della Salute Pierpaolo Sileri, a proposito della riapertura dei confini regionali. “Abbiamo avuto ottimi dati nel primo report, ottimi dati nel secondo, non vedo perché, visti i dati giornalieri che vengono comunicati, quelli di oggi non dovrebbero essere buoni e che quindi si possa procedere sempre con cautela alla riapertura il 3 giugno” ha detto Sileri. “Potrebbero esserci partenze differenziate, però non vedo questa possibilità, dai dati visti questa settimana. Non mi sembra – ha aggiunto – che in una settimana ci siano stati dei cambiamenti in senso negativo o drammatici. Questo report verrà fatto una volta a settimana quindi ciò non toglie che nelle settimane a venire in caso di variazioni possano essere necessari passi indietro chirurgici laddove necessario. Speriamo che non ci siano”.
Ore 13,00 – Visco: “Crisi senza precedenti, Pil può crollare fino al 13%” – Il Coronavirus e le misure di contenimento hanno scatenato “una crisi senza precedenti nella storia recente, che mette a dura prova l’organizzazione e la tenuta dell’economia e della società”: lo si legge nelle considerazioni finali del governatore della Banca Italia Ignazio Visco. La pandemia e la recessione secondo Visco “aprono scenari di estrema incertezza”. I tempi e i modi della ripresa sono “difficili da prevedere”. Bankitalia traccia due diversi scenari per l’economia italiana da cui si evince che il Pil per il 2020 potrebbe scendere dal 9 al 13%. Il secondo scenario è più negativo, ma non “estremo”. Visco, poi, sottolinea che l’Italia può farcela, ma deve “rompere le inerzie del passato e recuperare una capacità di crescere che si è da troppo tempo appannata”. Il governatore di Bankitalia ha poi invitato a “un profondo ripensamento della struttura della tassazione, che tenga contro del rinnovamento di sistema di protezione sociale, deve porsi l’obiettivo di ricomporre il carico fiscale a beneficio dei fattori produttivi” e puntato il dito contro l’evasione fiscale: “ciò che ci differenzia dalle altre economia avanzate è l’incidenza dell’economia sommersa e dell’evasione che si traduce in una pressione fiscale effettiva troppo elevata per quanto rispettano pienamente le regole”.
Ore 12,35 – Salvini: “Senza governatori e sindaci avremo il doppio dei morti” – “Se non ci fossero stati sindaci e governatori, ma se la soluzione all’emergenza fosse dipesa dallo Stato centrale, avremmo assistito al doppio della strage: se avessimo aspettato mascherine, ossigeno e tamponi, in alcune realtà, ancora adesso, staremmo aspettando mascherine, ossigeno e tamponi. Ma questo vale per la Lombardia e per la Calabria, non c’è distinzione”. Così il segretario della Lega Matteo Salvini ha parlato dell’emergenza Coronavirus nel corso della presentazione del libro di Claudio Durigon e Massimo Garavaglia su “quota 100”. “E l’assurdo italiano è che chi si è ingegnato per prodursi in casa dispositivi di protezione, invece di essere ringraziato adesso è indagato perché ha osato produrselo in casa” ha concluso Salvini.
Ore 12,00 – Il bollettino dello Spallanzani – “In questo momento sono ricoverati presso il nostro istituto 88 pazienti, di cui 31 positivi al Covid-19 e 57 sottoposti a indagini”: è quanto si legge nel consueto bollettino medico quotidiano diffuso dall’ospedale Spallanzani di Roma, in cui si sottolinea anche che “8 pazienti necessitano di supporto respiratorio”. Il nosocomio romano, specializzato nella cura delle malattie infettive, specifica anche che “i pazienti dimessi e trasferiti a domicilio o presso altre strutture territoriali sono a questa mattina 459”.
Ore 11,30 – Brusaferro (Iss): “Dati scienza sostengono ipotesi seconda ondata” – Nel corso della sua aduzione alla Commissione bilancio della Camera, il presidente dell’Istituto Superiore di Sanità Silvio Brusaferro ha dichiarato che l’ipotesi di una seconda ondata di contagi è legata a dati scientifici. “Da un punto di vista scientifico – ha dichiarato Brusaferro – questo è un dato che conosciamo, dopodiché come declinare i vari eventi rispetto alla stagionalità è un altro tipo di ambito. Ma certamente in autunno il rischio di diffusione aumenta perché cambia clima e passiamo più tempo in ambienti chiusi”.
Ore 11,00 – Galli: “Gallera ha problemi a capire R0” – “Non credo si debba o si possa parlare di magheggi, credo che, nella situazione in cui ancora versiamo, non sia impossibile avere delle imprecisioni e delle incompletezze. Credo piuttosto che dovremo fare più tamponi, ma questo è un altro discorso”. Così il virologo dell’ospedale Sacco di Milano Massimo Galli all’inaugurazione della nuova terapia intensiva dell’ospedale. “Non mi vedo i vertici della Regione che fanno magheggi. I vertici della Regione fanno quello che consigliano i tecnici. Non mi vedo l’assessore Giulio Gallera che magari ha qualche difficoltà a sapere bene cos’è R0 che possa fare magheggi con queste cose”.
Ore 10,00 – Brusaferro (Iss): “Elezioni in autunno? È stagione a rischio” – Il presidente dell’Istituto Superiore di Sanità Silvio Brusaferro ha dichiarato nel corso di un’audizione nella Commissione bilancio della Camera che le elezioni in autunno rappresentano un rischio per la diffusione del Coronavirus. “Tradizionalmente l’autunno è la stagione in cui le infezioni delle alte vie respiratorie si diffondono. È la stagione in cui, per esempio, si raccomanda la vaccinazione antinfluenzale, la stagione in cui la probabilità di diffusione di virus per vie aeree aumenta. Quindi è chiaro che con l’avvicinarsi a quella stagione c’è una probabilità di maggiore diffusione”.
Ore 8,30 – L’allarme di Remuzzi: “Virus meno letale, ma ora abbiamo nuovo genere di malati” – Secondo il medico Giuseppe Remuzzi, il Coronavirus ora uccide di meno, ma in compenso si sta formando un nuovo genere di malati. “Persone infettate in passato che stanno anche bene, sono curate a casa, ma hanno addosso una malattia che è diventata persistente e imprevedibile”. Secondo Remuzzi “In vista dell’autunno e anche oltre, la vera sfida per l’autorità sanitaria sarà la gestione e l’assistenza di questa intera popolazione di persone che non sono ricoverate ma non sono neppure guarite”. Leggi la notizia completa.
Ore 7,00 – Uno “scudo genetico” ha protetto il Sud Italia dall’epidemia? – Uno “scudo genetico” avrebbe protetto il Sud Italia dall’avanzata dell’epidemia di Coronavirus. È quanto sostiene una ricerca condotta da diversi scienziati italiani trapiantati in America, anticipata da una pubblicazione sulla rivista Frontiers Immunology. L’ipotesi è che “una specifica costituzione genetica possa aver contribuito a proteggere i cittadini del Sud” dal Covid-19. Leggi la notizia completa.
Ore 6,00 – Giornata decisiva per riapertura Regioni, ma Speranza spinge per far slittare tutto – Oggi è la giornata decisiva per la riapertura delle Regioni a partire da mercoledì 3 giugno, così come previsto nell’ultimo decreto sulle riaperture. In giornata, infatti, sono attesi i dati dell’Iss sul monitoraggio relativo alle aperture successive al 18 maggio: in base all’andamento epidemiologico, l’esecutivo, già oggi o presumibilmente nelle prossime ore, deciderà se e quali Regioni riaprire. Se finora sembrava certa la riapertura di gran parte delle Regioni, adesso si affaccia anche l’ipotesi di rimandare tutto di una settimana. A spingere per questa soluzione sarebbe, come svelato da La Repubblica, il ministro della Salute Roberto Speranza, pressato da alcuni esperti del comitato tecnico-scientifico, che ritengono pericoloso riaprire i confini proprio ora. Se è vero che i numeri dell’epidemia sono in netto miglioramento, infatti, è pur vero che il 60% dei nuovi casi, benché in nettissimo calo, sono stati registrati in Lombardia. Motivo per cui, secondo la fondazione Gimbe che ha addirittura accusato la Lombardia di “aggiustare” i numeri dei positivi, la Regione guidata da Attilio Fontana non dovrebbe riaprire i confini, così come Piemonte e Liguria. In attesa della decisione del governo, intanto, le Regioni, specialmente quelle del centro-sud, si stanno attrezzando per attuare controlli rigidi volti a bloccare sul nascere qualsiasi esodo di persone provenienti dalle aree più a rischio. Bollata come incostituzionale l’idea del “passaporto sanitario” avanzata dal governatore della Sardegna, tra le ipotesi si pensa a una quarantena obbligatoria per chi si sposta da una Regione all’altra. Il compromesso, dunque, potrebbe essere quello di riaprire già dal 3 giugno tutte le Regioni, senza distinzione alcuna, con prescrizioni omogenee molto rigide.
A settembre si torna a scuola: ecco il protocollo del Cts – Il Comitato tecnico-scientifico ha inviato al ministero dell’Istruzione il documento con le misure necessarie per il rientro a scuola a settembre. Il distanziamento fisico, le misure di igiene e prevenzione sono i cardini del documento. Previsto il distanziamento interpersonale di almeno un metro. Questa distanza andrà garantita nelle aule, con una conseguenze riorganizzazione della disposizione interna. Per le attività da svolgere in palestra, invece, le distanze da mantenere saranno di almeno 2 metri. Andranno limitati gli assembramenti e andranno valorizzati gli spazi esterni per lo svolgimento della ricreazione o delle attività motorie. Per evitare il rischio assembramento, inoltre, verranno differenziati l’ingresso e l’uscita degli studenti, attraverso lo scaglionamento orario o rendendo disponibili tutte le vie di accesso all’istituto scolastico. Chiunque avrà una sintomatologia respiratoria o temperatura superiore a 37,5° dovrà restare a casa. Ciascun istituto procederà a una mappatura e a una riorganizzazione dei propri spazi in rapporto al numero del personale e di alunni. Le pulizie all’interno dei locali dovranno essere effettuate quotidianamente. Tutti gli alunni sopra i 6 anni, inoltre, dovranno indossare la mascherina per tutto il periodo di permanenza nei locali scolastici, fatte salve le dovute eccezioni.
Spadafora: “Serie A riprende il 20 giugno”- “Il Cts ha dato l’ok al protocollo, ma mantenendo la quarantena per 14 giorni qualora venisse trovato un giocatore positivo. Il campionato riprende il 20 giugno”. Lo ha detto il ministro dello Sport Spadafora al termine dell’incontro con la Figc. Leggi la notizia completa.
Fedriga, Friuli-Venezia Giulia ritira disponibilità app Immuni – La regione Friuli-Venezia Giulia ha deciso di ritirare la propria disponibilità alla sperimentazione dell’app Immuni. Lo ha comunicato il governatore Massimiliano Fedriga, che ha spiegato le motivazioni in una lettera inviata alla Conferenza delle Regioni. “A quanto si apprende – spiega il governatore – Immuni prevederà non la ricostruzione della catena di contatti dei soggetti risultati positivi, come peraltro richiesto dalla Regione al fine di integrare in modo omogeneo il lavoro oggi svolto manualmente, bensì l’invio di un sms ai cittadini entrati a contatto con un contagiato”. “Ciò significa – aggiunge Fedriga – che si passerà da una gestione affidata ai Servizi sanitari a un’azione diretta dei cittadini a cui competerà l’onere dii chiamare il medico di base. Una soluzione poco avveduta che rischia di generare panico”.
Fontana: “Dati positivi, convinto che dal 3 giugno i lombardi saranno liberi di circolare” – Il governatore della Lombardia Attilio Fontana si è detto convinto che dal 3 giugno i lombardi saranno liberi di circolare in tutta Italia dal momento che i dati inviati all’Istituto Superiore di Sanità sono “estremamente positivi”. “Credo – ha affermato Fontana – che in previsione del provvedimento governativo in cui si stabilità la riapertura delle singole Regioni e la possibilità di circolare, la Lombardia rientrerà sicuramente nel novero delle Regioni che avranno libertà di movimento”. Il governatore lombardo ha poi aggiunto che “I dati sono tutti estremamente positivi, sono tutti in miglioramento rispetto alle precedenti settimane”. Oggi in Lombardia sono stati registrati 382 nuovi casi di Coronavirus, il 64% del totale del Paese, che ha registrato 593 casi totali.
Il bollettino della Protezione Civile – È di 47.986 (-2.980) persone attualmente positive, 33.142 (+70) deceduti e 150.604 (+3.503) guariti, per un totale di 231.732 (+593) casi, il bilancio inerente all’epidemia di Coronavirus in Italia emerso dal consueto bollettino diramato dalla Protezione Civile. Dei 47.986 attualmente positivi, 7.379 (-350) sono ricoverati in ospedale, 489 (-16) necessitano di cure in terapia intensiva, mentre 40.118 (-2.614) si trovano in isolamento domiciliare. Continua, dunque, il decremento degli attualmente positivi, che scendono sotto quota 50mila. Rispetto a ieri, infatti, si registrano 2.980 persone positive in meno (ieri il dato era stato di -1.976). Diminuisce anche il numero dei morti: oggi, infatti, si registrano “solo” 70 decessi rispetto ai 117 di ieri, mentre aumenta il numero dei guariti, che complessivamente raggiunge quota 150mila. Il dato di oggi registra 3.503 guariti in più rispetto a ieri, in cui erano stati totalizzati 2.443 guariti. Continua anche il decremento dei ricoverati e delle persone che si trovano in isolamento domiciliare. Rispetto a ieri vi sono 350 persone in meno ricoverate in ospedale (ieri erano state -188), mentre il numero delle persone che necessitano di cure in terapia intensiva cala di 16 unità (ieri era di -36). Scende di 2.614 unità anche il numero di coloro che si trovavano in isolamento domiciliare. Per quanto riguarda le singole Regioni, da segnalare che anche oggi Umbria, Sardegna, Basilicata e Calabria registrano 0 casi, mentre resta alto il numero dei casi registrati in Lombardia con +382 casi sui 593 totali a livello nazionale. Anche oggi è alto il numero dei tamponi effettuati: ben 75.893. Il bollettino della Protezione Civile.
Con il lockdown, giù lo smog nelle grandi città: Roma al top – Il periodo di lockdown ha avuto effetti benefici sulla qualità dell’aria delle città italiane: si sono ridotti considerevolmente gli spostamenti dei cittadini, e di conseguenza il livello di emissioni e di inquinamento dovuti al settore trasporti hanno segnato, nei mesi di marzo e aprile 2020, una battuta d’arresto a Roma, Milano, Torino e Napoli, le quattro città analizzate. A registrare un calo netto è stato soprattutto il biossido di azoto (NO2). E’ quanto emerge dal terzo Rapporto “MobilitAria 2020” che analizza i dati della mobilità e della qualità dell’aria nelle 14 città metropolitane nel 2019 e nei primi 4 mesi del 2020, in piena emergenza Covid-19. Il crollo principale di NO2 è avvenuto a Roma, dove le concentrazioni medie sono inferiori alle annualità precedenti (2016-2019) rispettivamente del 59% per il mese di marzo e del -71% per il mese di aprile. A Torino invece il calo è del -43% per il mese di Marzo e -51% per il mese di Aprile, a Milano si è avuta una riduzione del -29% e -43% rispetto alla media dello stesso periodo 2016-2019, mentre Napoli registra rispettivamente una riduzione del -33% e -57%.
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