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Coronavirus in Italia. Casalino: “Sono positivo al Covid, sintomi lievi”. Anche il portavoce di Mattarella è positivo e sintomatico

Immagine di copertina
Rocco Casalino

Coronavirus in Italia, le ultime notizie di oggi

CORONAVIRUS ITALIA ULTIME NOTIZIE – Continuano ad aumentare i nuovi casi di Coronavirus in Italia: nell’ultimo giorno, infatti, sono stati registrati 19.644 nuovi contagi e 151 morti. Qui le ultime notizie sul Covid-19 nel mondo. Di seguito tutte le ultime notizie sul Coronavirus in Italia di oggi, sabato 24 ottobre 2020, aggiornate in tempo reale.

Ore 19.13 – Alto Adige posticipa chiusure di ristoranti e bar – Ristoranti aperti fino alle ore 22, bar fino alle 20, tutto chiuso tra le ore 23 e le 5 del mattino e didattica a distanza al 50% nelle scuole superiori. Sono queste le nuove misure che da domani saranno in vigore in Alto Adige per contrastare il Covid-19. Come anticipato dall’Agi, la Provincia Autonoma di Bolzano, in virtù della legge provinciale di maggio e dell’autonomia, posticipa l’orario di chiusura degli esercizi pubblici rispetto a quanto previsto dal Dpcm del governo. Inoltre, dalle ore 18 cibi e bevande potranno essere serviti solo ai tavoli (massimo 4 persone per tavolo) e vigerà il divieto di consumazione in piedi anche all’aperto.

Ore 18.30 – Sicilia, focolaio in una casa di riposo a Noto – Un focolaio è scoppiato in una casa di riposo a Noto (Siracusa). Il contagio ha interessato 13 persone, tra anziani e operatori, come emerso al termine dell’esito dei tamponi. I positivi al Covid19 sono stati messi in isolamento, contestualmente l’Azienda sanitaria di Siracusa sta provvedendo a risalire all’origine del contagio. “Sono 29 gli attuali positivi a Noto, di cui 13 nella casa di riposo, per questo motivo è già scattata la gestione delle forniture di beni nella massima sicurezza” spiega il sindaco di  Noto Corrado Bonfanti. Secondo quanto riferito dal primo cittadino “le condizioni cliniche dei contagiati restano comunque buone”.

Ore 18.00 – Il direttore Simit Andreoni: “Curva epidemica è fuori controllo” –  I numeri di oggi relativi ai contagi da Covid-19 “evidenziano che ormai l’epidemia è fuori controllo e sono particolarmente preoccupanti sia i dati sui nuovi casi sia quelli relativi ai nuovi ricoveri nei reparti ordinari e nelle terapie intensive”. CosìMassimo Andreoni, direttore scientifico della Società Italiana di Malattie Infettive e tropicali (Simit) e ordinario di Malattie Infettive all’Università di Roma Tor Vergata, commentando i dati odierni del bollettino del ministero della Salute. Le misure del nuovo dpcm, ha detto, “potranno eventualmente rallentare l’epidemia ma non bloccarla”.

Ore 17.20 – Il bollettino della protezione civile – Impennata della curva epidemica in Italia: si contano oggi 21.273 nuovi casi (ieri 19.644), con meno tamponi rispetto a ieri: 161.880 oggi contro 177.669 ieri. In calo il numero dei decessi, 128 oggi contro i 151 di 24 ore fa. Il totale delle vittime sale così a 37.338.

In leggerissimo aumento anche il numero dei nuovi ricoveri in terapia intensiva, +80 (ieri +79), che arrivano a 1.208 in tutto. Piccolo calo per i ricoveri ordinari che salgono di altre 719 unità (ieri 738), e sono 12.006. È quanto emerge dal bollettino quotidiano del ministero della Salute.  La regione con più casi è ancora la Lombardia (+5.762), seguita da Campania (+2.590), Veneto (+2.287), Toscana (1.863), Lazio (1.541) e Veneto (1.468). Le uniche tre regioni con incremento a due cifre sono, Valle d’Aosta (+97) Basilicata (+77) e Molise (+26). Il totale dei casi dall’inizio dell’epidemia Covid sale a 525.782. Il bollettino completo

Ore 15.16 – Casalino: “Sono positivo al Covid, sintomi lievi” –  Il portavoce del presidente del Consiglio, Rocco Casalino, è risultato positivo al Covd-19. “Ho scoperto ieri sera, dopo il sopraggiungere di sintomi lievi, di essere positivo al Covid 19 – spiega Casalino -. L’Ultima volta che ho lavorato in Presidenza del consiglio è stato martedì, adottando come sempre tutte le misure di sicurezza (mascherine e distanza). In ogni caso ancora mercoledì risultavo negativo al tampone”, conclude il portavoce del premier. TPI aveva rivelato in esclusiva che il suo compagno era positivo e che il portavoce del premier era finito in isolamento: qui l’articolo. 

Ore 14.27 – Covid, il portavoce di Mattarella è positivo e sintomatico – Il portavoce del Presidente della Repubblica, Giovanni Grasso, è risultato positivo al Covid-19, dopo aver manifestato lievi sintomi si è sottoposto al tampone ed è risultato contagiato dal coronavirus. “Da stamattina non ho febbre e sto discretamente bene… Tengo sotto controllo la saturazione dell’ossigeno e i valori sono assolutamente nella norma. Mercoledì pomeriggio avevo fatto il tampone ed ero risultato negativo” ha raccontato lo stesso Grasso. Nei giorni di potenziale contagiosità il consigliere del Quirinale non ha avuto contatti diretti con il presidente Mattarella. Ora Grasso è ovviamente in isolamento a casa, mentre i familiari sono negativi. “Al Quirinale – racconta ancora – sono già partite le previste procedure di sanificazione e controllo”.

Ore 10.30 – Covid: firmato nuovo Dpcm, norme in vigore fino al 24 novembre – E’ stato firmato nella tarda notte dal premier Giuseppe Conte, dopo un confronto con le regioni e i capi delegazione, il nuovo Dpcm sulle misure anti-Covid che includono una stretta per tentare di abbassare la curva dei contagi. Confermato lo stop per bar e ristoranti alle ore 18. Sarà il premier Giuseppe Conte ad illustrare nel pomeriggio le norme che saranno valide fino al 24 novembre.

Ore 07.00 – Nuovo Dpcm: per ora resta stop alle 18 di bar e ristoranti, ma no a chiusura totale la domenica – L’ultima novità del Dpcm che dovrebbe varare il governo oggi sulle misure anti-Covid, secondo quanto riporta AGI, riguarda la domenica. In un primo momento si prevedeva lo stop totale alle attività come bar e ristoranti. L’orientamento emerso è che non cambierà nulla tra giorni feriali e giorni festivi. Ovvero la serrata ci sarà alle 18, anche se le regioni sono contrarie e hanno chiesto la chiusura alle 23. Il braccio di ferro con i governatori è ancora in corso, ma dovrebbe essere confermato la prima bozza del Dpcm su questo punto. Il presidente della Conferenza Stato regioni Bonaccini ha chiesto, in una lettera inviata al premier Conte, di prevedere in ogni caso “adeguate forme di ristoro per i settori e le attività economiche interessate dalle limitazioni introdotte dal provvedimento in oggetto del presente parere, mediante la contestuale attivazione di specifici tavoli di confronto con i Ministeri competenti”.

Ore 06.30 – Manifestazione a Roma, lancio di bombe carta – Manifestazione contro le nuove restrizioni anti-Covid ieri sera a Roma. Pochi minuti prima della mezzanotte i manifestanti radunati in piazza del Popolo a Roma hanno iniziato un lancio di bombe carte verso le forze dell’ordine che avevano chiuso con i blindati via del Corso. I manifestanti hanno acceso anche alcuni fuochi d’artificio e, al momento dell’intervento della Polizia, si sono allontanati verso piazzale Flaminio.

Ore 06.00 – Miceli (Pd): “Regione Sicilia arriva tardi” – “Tanto per capire quale è il ritardo con cui Musumeci sta affannosamente inseguendo l’emergenza Covid, mentre la Regione Siciliana ha appena emesso una ordinanza con cui chiude ristoranti, pub e pizzerie dalle 23 alle 5 e ammette che, dalle 5 alle 23, ai tavoli stia un numero massimo di 6 persone, un nuovo Dpcm già da questa sera dovrebbe disporre la chiusura degli stessi locali dalle 18 alle 5 (cioè 5 ore prima!), nelle domeniche e nei festivi, e ammettere che durante l’apertura ai tavoli possa stare un numero massimo di 4 persone (due in meno). Quello che disarma è il modo in cui Musumeci continua a mostrarsi incapaci di seguire il passo della grave emergenza in corso. E un amministratore che non è in grado di stare al passo di una emergenza così grave, non è semplicemente inadeguato ma anche gravemente pericoloso per la comunità che amministra”. Così, sui social Carmelo Miceli, deputato siciliano e Responsabile Sicurezza della segreteria nazionale del Pd.

CORONAVIRUS, COSA È SUCCESSO IERI IN ITALIA

Conte: “Proteggere la salute per proteggere l’economia, le prossime settimane saranno complesse” – “Vorrei rivolgervi un appello: uniamo le forze nel segno della reciproca fiducia per cambiare l’Italia, per non lasciare indietro nessuno, le porte del governo rimarranno sempre aperte”. Lo ha detto il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, all’assemblea della Cna. Il premier ha assicurato che dall’esecutivo arriverà un nuovo sostegno al mondo delle imprese: “Stiamo definendo ristori rapidi ed efficaci per gli operatori economici”. Il premier ha detto che “le prossime settimane si preannunciano molto complesse” e “non possiamo abbassare la guardia”. E ha poi aggiunto:  “Vorrei rivolgervi un appello: uniamo le forze nel segno della reciproca fiducia per cambiare l’Italia, per non lasciare indietro nessuno, le porte del governo rimarranno sempre aperte”.

Scontri a Napoli, due arresti e due poliziotti contusi – Ci sono due arresti per violenza e resistenza a pubblico ufficiale e due agenti del Reparto mobile contusi, oltre a un militare dell’Esercito con problemi di udito, nel primo bilancio tracciato dalla Questura degli scontri di questa notte tra via Santa Lucia e via Cesario Console a Napoli durante le proteste contro il coprifuoco, in vigore da ieri notte, e l’annunciato lockdown su base regionale.

I due arrestati hanno 32 anni entrambi, sono già noti alle forze dell’ordine che li ritengono pusher, e sono stati presi in flagranza di reato in via Santa Lucia, durante la fase delle proteste davanti alla sede della giunta regionale in cui era iniziato il lancio di pietre, bottiglie e oggetti raccolti dalla strada contro i reparti di polizia e carabinieri schierati. I due poliziotti contusi sono stati colpiti uno ad una mano, l’altro ad una gamba. Il militare dell’Esercito, invece, era troppo vicino a una potente bomba carta esplosa. Diversi i mezzi delle forze dell’ordine danneggiati, e anche auto della polizia municipale sono state bersaglio dei violenti, che le hanno anche ricoperte di scritte ingiuriose. Numerosi i lacrimogeni sparati da polizia e carabinieri per arginare il tentativo dei facinorosi di sfondare il cordone. Diversi interventi dei Vigili del Fuoco per i cassonetti incendiati.

Napoli, De Magistris: “Situazione fuori controllo” – “Vedere la violenza, i lacrimogeni, le bombe carta è una sconfitta”. È quanto dichiarato dal sindaco di Napoli Luigi De Magistris, nel corso della trasmissione Titolo V, su Rai 3. “Sta montando la tensione sociale – ha aggiunto De Magistris – l’abbiamo detto in tutti i modi”. Per De Magistris “il presidente Vincenzo De Luca non ha fatto nulla per gestire l’emergenza coronavirus nella Regione. A Napoli situazione fuori controllo”.

Meloni: “No al lockdown, anche di povertà si muore” – Il governo Conte, con la sua “spocchia mista a sostanziale incapacità, ora scarica le sue responsabilità su Comuni e Regioni. Doveva dimettersi da tempo”: ad affermarlo è la leader di FdI, Giorgia Meloni, in un’intervista a La Stampa. “Del resto”, ha osservato, “siamo già senza governo visto che ha avuto a disposizione 100 miliardi in 5 mesi, ma questi soldi sono stati buttati in un cestino”. Quanto a un eventuale lockdown, la leader di FdI avverte che “l’Italia rischia di non sopravvivere a una nuova chiusura, evitarlo deve essere una priorità”. Se ci si arriverà, ha aggiunto la Meloni, “sarà per le mancanze di un esecutivo che sapeva cosa ci sarebbe aspettato in autunno”. A suo avviso “le Regioni non sono state messe in condizione di operare” anche perché lo Stato, rispetto a loro, “dispone della forza pubblica per far rispettare la legge e il distanziamento”. “Infine, governatori e sindaci sono i più esposti a iniziative della magistratura. Questo porta ad agire con prudenza nel caos”.

La leader di FdI ha affermato che se fosse stata al governo avrebbe pensato “all’uso dei bus turistici, dei taxi collettivi, delle auto degli Ncc”. “Per le scuole hanno speso milioni per i banchi con le rotelle quando bisognava pensare ai termoscanner, alle tecnostrutture da utilizzare negli spazi esterni, coinvolgere il mondo privato per mettere a disposizione dei locali”, ha osservato. Ora la priorità è “tutelare gli anziani: serve una capillare assistenza domiciliare. Si potrebbe pensare anche ad alloggiarli negli alberghi: costerebbe meno delle terapie intensive”.

Mattarella, evitare rischio maggiori diseguaglianze – Bisogna evitare che la pandemia aumenti le diseguaglianze. Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha inviato al Presidente dell’Unione Nazionale Comuni, Comunità ed Enti Montani, Marco Bussone, un messaggio in cui scrive: “In occasione del Congresso e dell’Assemblea Nazionale dell’UNCEM desidero rivolgere il saluto più caloroso ai Sindaci e agli amministratori dei tanti comuni, piccoli e medi, che nei territori montani e nelle aree interne esprimono la varietà e la ricchezza del nostro Paese, contribuendo a delineare tratti decisivi della sua stessa identità. La battaglia che stiamo conducendo, tutti insieme, per contrastare la pandemia e per assicurare il massimo possibile di protezione ai nostri concittadini, in particolare ai più fragili, ci obbliga a riunioni a distanza. Proprio la responsabilità comune nel difendere il bene primario della vita, contenendo il contagio e affrontandone le conseguenze, sanitarie, sociali, economiche, ci fa comprendere ancor meglio l’importanza di una leale e fattiva collaborazione tra le Istituzioni della Repubblica. Le autonomie ai vari livelli sono irrinunciabili perché espressive del valore di libertà proprio alle comunità con profonde radici. Tutte le articolazioni dell’ordinamento democratico, per servire il benessere della società e lo sviluppo dei territori, sanno di dover operare sempre con spirito di unità e di coesione, consapevoli dei tanti interessi comuni. È molto positivo che questi temi – l’autonomia e la coesione – continuino ad essere al centro delle riflessioni dell’Unione Nazionale Comuni, Comunità, Enti Montani“.

”Un rischio che non possiamo correre – ammonisce Mattarella – è che alle disuguaglianze tra territori esistenti nel nostro Paese si aggiungano quelle derivanti da effetti della pandemia. Anche guardando al di là dell’emergenza ogni progetto di ripartenza e di crescita sostenibile passa inevitabilmente per la capacità di ogni istituzione di innovare e di intraprendere percorsi virtuosi e, al tempo stesso, per la capacità del sistema di offrire opportunità a chi oggi ne ha meno, di intervenire sugli squilibri ambientali e le sperequazioni territoriali. Contrastare marginalità e isolamenti, che rischiano di impoverire il nostro patrimonio civile e lasciare nell’abbandono parti preziose di territorio, è compito della Repubblica, nel suo insieme. Nuove infrastrutture e reti di connessione sono oggi disponibili per poter ridurre le difficoltà causate da distanze fisiche e dare ai giovani un futuro dignitoso anche in comunità più remote dove sono cresciuti o hanno scelto di vivere. Vi auguro buon lavoro, nella certezza che contribuirà a dare fiducia a tutte le comunità che rappresentate”.

Monitoraggio Iss-ministero Salute: “Situazione grave, Rt nazionale a 1.5” – L’indice di contagio Rt, calcolato sui casi sintomatici, è arrivato a 1,5. Un dato “significativamente sopra 1, che indica una situazione complessivamente e diffusamente molto grave sul territorio nazionale, con rischio di criticità importanti a breve termine in numerose regioni e province autonome”. Così si legge nel report settimanale dell’Istituto superiore della Sanità e del ministero della Salute riferito alla settimana dal 12 fino a domenica scorsa, 18 ottobre. Per l’Istituto superiore di sanità è “fondamentale che la popolazione rimanga a casa quando possibile e riduca tutte le occasioni di contatto con persone al di fuori del proprio nucleo abitativo che non siano strettamente necessarie. Si ricorda che è obbligatorio adottare comportamenti individuali rigorosi e rispettare le misure igienico-sanitarie predisposte relative a distanziamento e uso corretto delle mascherine”.

Napoli, manifestanti in strada nella prima notte di coprifuoco – Scontri, proteste, tensioni. Napoli è una polveriera nella prima notte del coprifuoco. Centinaia di persone sono scese in strada per protestare contro la chiusura di tutte le attività alle 23 imposta dalla Regione e l’annuncio del lockdown totale in regione da parte del presidente Vincenzo De Luca per almeno un mese per l’impennata dei contagi e la crisi nei posti letto degli ospedali, dopo i 2.280 positivi in più solo nella giornata di ieri. Prima nei vicoli del centro storico intorno all’università Orientale centinaia di persone hanno bloccato anche la circolazione pedonale. Il flash mob era stato rilanciato dai social e così  da ogni parte del centro di Napoli gruppi di ragazzi e non solo si sono messi in marcia verso largo San Giovanni Maggiore e l’università Orientale di Napoli. Una diretta su Facebook incitava alla ribellione civile. Due striscioni in cima a un corteo: “tu ci chiudi e tu ci paghi”, e poi “contro De Luca”.  Blocco stradale anche nel quartiere di Chiaiano, nei pressi della stazione della metropolitana. La manifestazione del centro storico intanto si è tramutata in corteo che lungo corso Umberto si è diretto in via santa Lucia, davanti la sede della Giunta regionale. Qui la notizia

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