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Home » Cronaca

Coronavirus in Italia. Nuovo Dpcm: scontro sullo stop ai locali alle 18, Conte media

Immagine di copertina
Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte. Credit: Ansa

Coronavirus in Italia, le ultime notizie di oggi

CORONAVIRUS ITALIA ULTIME NOTIZIE – Slitta a domani la conferenza stampa del premier Conte per annunciare il nuovo Dpcm con ulteriori strette per contenere la pandemia da Covid-19 in Italia. Qui sotto gli ultimi aggiornamenti:

Ore 21.50 – Nuovo Dpcm: scontro sullo stop ai locali alle 18, Conte media – “Dobbiamo tener presente anche i dati degli altri Paesi, il contagio cresce ed è preoccupante”. Il premier Giuseppe Conte, nella riunione con i capigruppo della maggioranza, non fa mistero della preoccupazione per i dati sul tavolo, secondo quanto riporta AGI. E’ vero che il commissario all’emergenza Arcuri ha spiegato che al momento la saturazione delle terapie intensive è al 13% ma la curva è destinata a salire. Così non reggiamo, a novembre la situazione andrebbe fuori controllo, dobbiamo intervenire in fretta, il ragionamento del Capo dell’esecutivo che fa da sponda all’ala ‘rigorista’ del governo che da settimane spinge per una stretta rigorosa. Ma allo stesso tempo occorre tener presente le proteste delle categorie e la rabbia di chi non vuole un coprifuoco, anche se ‘soft’. Salvaguardare quindi la tutela della salute e dell’economia. Ecco il motivo per cui la misura più forte inserita nel nuovo Dpcm, quello stop ai locali e ai ristoranti alle 18 è ancora in ballo. Fonti della maggioranza riferiscono che anche il premier non sarebbe del tutto convinto ma è Italia viva ad insistere sulla necessità di una norma meno dura, se non addirittura cancellarla. Poi ci sono le regioni che propongono di allungare l’orario alle 23. Si sta quindi mediando, una soluzione potrebbe essere quella di arrivare alle 20 ma il Pd e il ministro Speranza insistono a mantenere la bozza originaria del Dpcm illustrata anche dal premier ai capigruppo di maggioranza e opposizione.

Parallelamente va avanti il dialogo con i governatori che, oltre al no al limite delle 18 per i locali, tra l’altro chiedono un impegno concreto sul ristoro alle attività che verranno penalizzate dal Dpcm, la didattica a distanza al 100% per le scuole superiori (i dem su questo punto appoggiano le Regioni) e il no a ‘paletti’ sugli spostamenti. Misura che ieri era sul tavolo ma che alla fine potrebbe non entrare nel testo finale, la cui firma slitta a domani.

Ore 12.58 – Riunione Conte-ministri-capi delegazione su Dpcm – Una riunione tra il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, i capi delegazione della maggioranza e i ministri è in corso. All’ordine del giorno le nuove misure che dovrebbero confluire in un decreto del presidente del Consiglio, oltre agli incidenti di ieri sera a Napoli.

Ore 11.56 – Conte: “Proteggere la salute per proteggere l’economia, le prossime settimane saranno complesse” – “Vorrei rivolgervi un appello: uniamo le forze nel segno della reciproca fiducia per cambiare l’Italia, per non lasciare indietro nessuno, le porte del governo rimarranno sempre aperte”. Lo ha detto il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, all’assemblea della Cna. Il premier ha assicurato che dall’esecutivo arriverà un nuovo sostegno al mondo delle imprese: “Stiamo definendo ristori rapidi ed efficaci per gli operatori economici”. Il premier ha detto che “le prossime settimane si preannunciano molto complesse” e “non possiamo abbassare la guardia”. E ha poi aggiunto:  “Vorrei rivolgervi un appello: uniamo le forze nel segno della reciproca fiducia per cambiare l’Italia, per non lasciare indietro nessuno, le porte del governo rimarranno sempre aperte”.

Ore 10.46 – Scontri a Napoli, due arresti e due poliziotti contusi – Ci sono due arresti per violenza e resistenza a pubblico ufficiale e due agenti del Reparto mobile contusi, oltre a un militare dell’Esercito con problemi di udito, nel primo bilancio tracciato dalla Questura degli scontri di questa notte tra via Santa Lucia e via Cesario Console a Napoli durante le proteste contro il coprifuoco, in vigore da ieri notte, e l’annunciato lockdown su base regionale.

I due arrestati hanno 32 anni entrambi, sono già noti alle forze dell’ordine che li ritengono pusher, e sono stati presi in flagranza di reato in via Santa Lucia, durante la fase delle proteste davanti alla sede della giunta regionale in cui era iniziato il lancio di pietre, bottiglie e oggetti raccolti dalla strada contro i reparti di polizia e carabinieri schierati. I due poliziotti contusi sono stati colpiti uno ad una mano, l’altro ad una gamba. Il militare dell’Esercito, invece, era troppo vicino a una potente bomba carta esplosa. Diversi i mezzi delle forze dell’ordine danneggiati, e anche auto della polizia municipale sono state bersaglio dei violenti, che le hanno anche ricoperte di scritte ingiuriose. Numerosi i lacrimogeni sparati da polizia e carabinieri per arginare il tentativo dei facinorosi di sfondare il cordone. Diversi interventi dei Vigili del Fuoco per i cassonetti incendiati.

Ore 10.12 – Napoli, De Magistris: “Situazione fuori controllo” – “Vedere la violenza, i lacrimogeni, le bombe carta è una sconfitta”. È quanto dichiarato dal sindaco di Napoli Luigi De Magistris, nel corso della trasmissione Titolo V, su Rai 3. “Sta montando la tensione sociale – ha aggiunto De Magistris – l’abbiamo detto in tutti i modi”. Per De Magistris “il presidente Vincenzo De Luca non ha fatto nulla per gestire l’emergenza coronavirus nella Regione. A Napoli situazione fuori controllo”.

Ore 9.50 – Meloni: “No al lockdown, anche di povertà si muore” – Il governo Conte, con la sua “spocchia mista a sostanziale incapacità, ora scarica le sue responsabilità su Comuni e Regioni. Doveva dimettersi da tempo”: ad affermarlo è la leader di FdI, Giorgia Meloni, in un’intervista a La Stampa. “Del resto”, ha osservato, “siamo già senza governo visto che ha avuto a disposizione 100 miliardi in 5 mesi, ma questi soldi sono stati buttati in un cestino”. Quanto a un eventuale lockdown, la leader di FdI avverte che “l’Italia rischia di non sopravvivere a una nuova chiusura, evitarlo deve essere una priorità”. Se ci si arriverà, ha aggiunto la Meloni, “sarà per le mancanze di un esecutivo che sapeva cosa ci sarebbe aspettato in autunno”. A suo avviso “le Regioni non sono state messe in condizione di operare” anche perché lo Stato, rispetto a loro, “dispone della forza pubblica per far rispettare la legge e il distanziamento”. “Infine, governatori e sindaci sono i più esposti a iniziative della magistratura. Questo porta ad agire con prudenza nel caos”.

La leader di FdI ha affermato che se fosse stata al governo avrebbe pensato “all’uso dei bus turistici, dei taxi collettivi, delle auto degli Ncc”. “Per le scuole hanno speso milioni per i banchi con le rotelle quando bisognava pensare ai termoscanner, alle tecnostrutture da utilizzare negli spazi esterni, coinvolgere il mondo privato per mettere a disposizione dei locali”, ha osservato. Ora la priorità è “tutelare gli anziani: serve una capillare assistenza domiciliare. Si potrebbe pensare anche ad alloggiarli negli alberghi: costerebbe meno delle terapie intensive”.

Ore 09.14 – Mattarella, evitare rischio maggiori diseguaglianze – Bisogna evitare che la pandemia aumenti le diseguaglianze. Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha inviato al Presidente dell’Unione Nazionale Comuni, Comunità ed Enti Montani, Marco Bussone, un messaggio in cui scrive: “In occasione del Congresso e dell’Assemblea Nazionale dell’UNCEM desidero rivolgere il saluto più caloroso ai Sindaci e agli amministratori dei tanti comuni, piccoli e medi, che nei territori montani e nelle aree interne esprimono la varietà e la ricchezza del nostro Paese, contribuendo a delineare tratti decisivi della sua stessa identità. La battaglia che stiamo conducendo, tutti insieme, per contrastare la pandemia e per assicurare il massimo possibile di protezione ai nostri concittadini, in particolare ai più fragili, ci obbliga a riunioni a distanza. Proprio la responsabilità comune nel difendere il bene primario della vita, contenendo il contagio e affrontandone le conseguenze, sanitarie, sociali, economiche, ci fa comprendere ancor meglio l’importanza di una leale e fattiva collaborazione tra le Istituzioni della Repubblica. Le autonomie ai vari livelli sono irrinunciabili perché espressive del valore di libertà proprio alle comunità con profonde radici. Tutte le articolazioni dell’ordinamento democratico, per servire il benessere della società e lo sviluppo dei territori, sanno di dover operare sempre con spirito di unità e di coesione, consapevoli dei tanti interessi comuni. È molto positivo che questi temi – l’autonomia e la coesione – continuino ad essere al centro delle riflessioni dell’Unione Nazionale Comuni, Comunità, Enti Montani“.

”Un rischio che non possiamo correre – ammonisce Mattarella – è che alle disuguaglianze tra territori esistenti nel nostro Paese si aggiungano quelle derivanti da effetti della pandemia. Anche guardando al di là dell’emergenza ogni progetto di ripartenza e di crescita sostenibile passa inevitabilmente per la capacità di ogni istituzione di innovare e di intraprendere percorsi virtuosi e, al tempo stesso, per la capacità del sistema di offrire opportunità a chi oggi ne ha meno, di intervenire sugli squilibri ambientali e le sperequazioni territoriali. Contrastare marginalità e isolamenti, che rischiano di impoverire il nostro patrimonio civile e lasciare nell’abbandono parti preziose di territorio, è compito della Repubblica, nel suo insieme. Nuove infrastrutture e reti di connessione sono oggi disponibili per poter ridurre le difficoltà causate da distanze fisiche e dare ai giovani un futuro dignitoso anche in comunità più remote dove sono cresciuti o hanno scelto di vivere. Vi auguro buon lavoro, nella certezza che contribuirà a dare fiducia a tutte le comunità che rappresentate”.

Ore 07.00 – Monitoraggio Iss-ministero Salute: “Situazione grave, Rt nazionale a 1.5” – L’indice di contagio Rt, calcolato sui casi sintomatici, è arrivato a 1,5. Un dato “significativamente sopra 1, che indica una situazione complessivamente e diffusamente molto grave sul territorio nazionale, con rischio di criticità importanti a breve termine in numerose regioni e province autonome”. Così si legge nel report settimanale dell’Istituto superiore della Sanità e del ministero della Salute riferito alla settimana dal 12 fino a domenica scorsa, 18 ottobre. Per l’Istituto superiore di sanità è “fondamentale che la popolazione rimanga a casa quando possibile e riduca tutte le occasioni di contatto con persone al di fuori del proprio nucleo abitativo che non siano strettamente necessarie. Si ricorda che è obbligatorio adottare comportamenti individuali rigorosi e rispettare le misure igienico-sanitarie predisposte relative a distanziamento e uso corretto delle mascherine”.

Ore 06.45 – Napoli, manifestanti in strada nella prima notte di coprifuoco – Scontri, proteste, tensioni. Napoli è una polveriera nella prima notte del coprifuoco. Centinaia di persone sono scese in strada per protestare contro la chiusura di tutte le attività alle 23 imposta dalla Regione e l’annuncio del lockdown totale in regione da parte del presidente Vincenzo De Luca per almeno un mese per l’impennata dei contagi e la crisi nei posti letto degli ospedali, dopo i 2.280 positivi in più solo nella giornata di ieri. Prima nei vicoli del centro storico intorno all’università Orientale centinaia di persone hanno bloccato anche la circolazione pedonale. Il flash mob era stato rilanciato dai social e così  da ogni parte del centro di Napoli gruppi di ragazzi e non solo si sono messi in marcia verso largo San Giovanni Maggiore e l’università Orientale di Napoli. Una diretta su Facebook incitava alla ribellione civile. Due striscioni in cima a un corteo: “tu ci chiudi e tu ci paghi”, e poi “contro De Luca”.  Blocco stradale anche nel quartiere di Chiaiano, nei pressi della stazione della metropolitana. La manifestazione del centro storico intanto si è tramutata in corteo che lungo corso Umberto si è diretto in via santa Lucia, davanti la sede della Giunta regionale. Qui la notizia

CORONAVIRUS, COSA È SUCCESSO IERI IN ITALIA

Iss-Salute: “Situazione molto grave, prendere provvedimenti” – “L’epidemia è in rapido peggioramento” e per questo è “necessario prendere misure”. È quanto si legge nel report settimanale dell’Iss e del ministero della Salute in cui si sottolinea che l’indice di contagio nazionale è ora di 1.5 nel suo valore medio, valori che indicano una “situazione complessivamente e diffusamente grave sul territorio nazionale con rischio di criticità importanti a breve termine in numerose Regioni”. Nel rapporto si legge anche che “è fondamentale che la popolazione rimanga a casa quando possibile e riduca tutte le occasioni di contatto con persone al di fuori del proprio nucleo abitativo che siano strettamente necessarie”. Secondo il report, inoltre, è ormai impossibile tracciare le catene di trasmissione, mentre si registra un aumento “del numero di persone ricoverate”. “Se l’andamento epidemiologico mantiene il ritmo attuale, esiste una probabilità elevata che numerose Regioni raggiungano soglie critiche di occupazione in brevissimo tempo”. Per questo, secondo il rapporto, bisogna “considerare un tempestivo innalzamento delle misure di mitigazione nelle aree maggiormente affette”.

Il bollettino – È di 186.002 persone attualmente positive (+16.700), 37.059 morti (+91), 261.808 guariti (+2.352), per un totale di 484.869 casi (+19.143), il bilancio inerente all’epidemia di Coronavirus in Italia emerso dal consueto bollettino quotidiano diffuso dalla Protezione Civile e dal ministero della Sanità. Dei 186.002 attualmente positivi, 10.549 (+855) sono ricoverati in ospedale, 1.049 (+57) necessitano di terapia intensiva, mentre 174.404 (+15.788) si trovano in isolamento domiciliare. Oggi si registra un consistente aumento dei casi: nelle ultime 24 ore, infatti, sono stati segnalati 19.143 nuovi contagi a fronte dei 16.079 registrati ieri. Aumenta anche il numero dei tamponi effettuati: 182.032 contro i 170.392 test realizzati ieri. Diminuisce il numero dei morti (91 contro i 136 di ieri), mentre aumenta il numero dei ricoveri ospedalieri (+855 contro i +637). Calano, rispetto alla giornata precedente, gli incrementi dei ricoveri in terapia intensiva (oggi +57, ieri erano +66), anche se i posti occupano ormai hanno superato le 1000 unità. Per quanto riguarda le Regioni, quella che registra il maggior incremento dei casi è ancora una volta la Lombardia con 4.916 nuovi contagi, seguita dalla Campania con 2.280 (le due Regioni da sole superano il picco nazionale raggiunto a marzo con 6.554 nuovi casi), dal Piemonte con 2.032 e dal Veneto con 1.550. Sopra i mille casi anche Lazio e Toscana.

Ministro Boccia: “Sono positivo al Covid”- Il ministro per gli Affari regionali e Autonomie Francesco Boccia è risultato positivo al Coronavirus. Lo ha dichiarato lui stesso sui social: “È arrivata la notizia che temevo: sono anch’io positivo al SARS-CoV-2. Sono completamente asintomatico e, per fortuna, come da protocollo, sono già in isolamento da giorni. Il virus purtroppo è tra noi e ci colpisce nei luoghi in cui ci sentiamo più al sicuro, come in casa. Siate tutti responsabili, prudenti e rigorosi: usate la mascherina e mantenete le distanze. Io intanto mi rimetto al lavoro; buona giornata a tutti”. Nei giorni scorsi, la moglie, l’ex ministro Nunzia De Girolamo, era risultata positiva al Coronavirus. Leggi la notizia completa.

De Luca chiede a Conte il lockdown in Campania – Il governatore della Campania Vicenzo De Luca ha chiesto al premier Conte di attuare subito un lockdown totale. De Luca, infatti, ha scritto sul suo profilo Facebook: “I dati attuali sul contagio rendono inefficace ogni tipo di provvedimento parziale. È necessario chiudere tutto, fatte salve le categorie che producono e movimentano beni essenziali (industria, agricoltura, edilizia, agro-alimentare, trasporti). È indispensabile bloccare la mobilità tra regioni e intercomunale. Non si vede francamente quale efficacia possano avere in questo contesto misure limitate. In ogni caso la Campania si muoverà in questa direzione a brevissimo”. Leggi la notizia completa.

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