Coronavirus in Italia, ultime notizie. Inail: salgono a 49mila i contagi sul lavoro. Il bollettino: 18 morti e 122 nuovi contagi
Le ultime notizie sul Covid-19 nel nostro paese
Coronavirus in Italia: le ultime notizie di oggi in tempo reale
CORONAVIRUS ITALIA ULTIME NOTIZIE – È di 20.637 persone attualmente positive, 34.657 morti e 183.426 guariti, il bilancio relativo all’epidemia di Coronavirus in Italia secondo l’ultimo bollettino della Protezione Civile. Qui le ultime notizie sul Covid-19 nel mondo. Di seguito le ultime notizie dall’Italia sul Coronavirus di oggi, martedì 23 giugno 2020, aggiornate in tempo reale.
Ore 18,00 – Il bollettino della Protezione Civile – Si mantiene stabile la curva epidemica in Italia: oggi (dati aggiornati alle ore 17) si registra un incremento di 122 casi totali, che complessivamente raggiungono quota 238.833. Continua a calare intanto il numero degli attualmente positivi, ora 19.573, precisamente 1.064 in meno rispetto al dato di 20.637 rilevato 24 ore fa. Il numero dei morti sale a 34.675 dai 34.657 decessi comunicati alla stessa ora lunedì 22 giugno. Sono quindi 18 i deceduti nell’ultimo giorno. I guariti aumentano di 1.159 unità, da 183.426 a 184.585. Dei 19.573 attualmente positivi – comunica la Protezione Civile – 1.853 risultano ricoverati con sintomi (ieri alla stessa ora erano 2.038), ci sono poi 115 pazienti in terapia intensiva (ieri 127) e 17.605 persone in isolamento domiciliare (ieri 18.472). Qui il bollettino
Ore 17,00 – Scuola: le prime linee guida per tornare in classe – “L’uso di mascherine non è previsto per i minori di sei anni e i dispositivi di protezione per gli adulti (per i quali sono raccomandabili l’utilizzo di visierine ‘leggere’ e, quando opportuno, dei guanti di nitrile) non devono far venire meno la possibilità di essere riconosciuti e di mantenere un contatto ravvicinato con i bambini piccoli e tra i bambini stessi”. Sono alcune delle indicazioni contenute in una bozza del Piano scuola 2020-2021, che indica le linee guida per la ripresa dell’attività scolastica a settembre.
“La colazione e la merenda – si legge ancora nel Piano – andranno consumati nello stesso spazio di esperienza dedicato al gruppo dei bambini; il pasto – completo, comprensivo di primo, secondo, contorno, acqua e frutta – sarà consumato negli spazi adibiti alla refezione scolastica, adeguatamente organizzati”. Per quanto riguarda l’orario di ingresso dei bambini, si sottolinea che già ora avviene in una “fascia temporale aperta (dalle 7.30 alle 9), fascia che potrà essere adeguata alle nuove condizioni, programmata e concordata con i genitori. Analogamente potrà avvenire per le fasce di uscita, al termine dell’orario scolastico”.
Il piano sarà reso noto giovedì. Frequenza scolastica in turni differenziati, organizzazione della classe in più gruppi di studio, formati anche da alunni di diverse classi ed età: sono le prime linee guida del piano. Scuola anche al sabato, dove non già prevista, su delibera degli organi collegiali. L’attività didattica a distanza resterà, ma solo in misura marginale e solo per gli studenti delle scuole secondarie di secondo grado, dove “le opportunità tecnologiche, l’età e le competenze degli studenti lo consentono”. Qui la notizia completa
Ore 16,15 – Speranza: “Faremo tutto il necessario per vaccino” – “Proteggere le persone con il vaccino è la priorità. Faremo tutto il necessario per arrivare a quel punto”. Queste le parole del ministro della Salute, Roberto Speranza, in un colloquio realizzato con il quotidiano statunitense Washington Post durante la visita alla IRBM di Pomezia, l’azienda italiana che sta lavorando, in collaborazione con l’Universita di Oxford, alla sperimentazione del vaccino contro il Covid-19. “Non possiamo immaginare di scommettere solo su questo vaccino. Ma questo è il vaccino che, secondo i nostri scienziati, arriverà prima degli altri. In questo momento, non c’è nessun’altra società che dice che potremmo avere il vaccino entro la fine dell’anno. Mi fa venire la pelle d’oca pensare che stiamo parlando della possibilità di salvare vite umane”, scrive il Washington Post, riportando il colloquio del Ministro con i ricercatori della IRBM.
Ore 13,50 – Speranza: “Ssn è stato sotto pressione come non mai” – Nella fase acuta dell’epidemia, “sono state giornate difficilissime, in cui il Servizio sanitario nazionale (Ssn) è stato messo sotto pressione come non mai. Oggi siamo in una fase diversa in cui è giusto mantenere cautela e prudenza. Ma bisogna ricordare che è grazie agli uomini e alle donne del nostro Ssn che il sistema e le istituzioni repubblicane hanno retto”. Lo ha affermato il ministro della Salute, Roberto Speranza, in occasione di una visita allo Spallanzani insieme con l’ambasciatore Usa in Italia, Lewis M. Eisenberg, e con il presidente della Regione Lazio e segretario del Pd, Nicola Zingaretti. “Ora dobbiamo investire di più nel Ssn”, ha aggiunto il ministro sottolineando che “lo Spallanzani è un simbolo di quelle giornate difficilissime”
Ore 12,40 – Inail: salgono a 49.021 contagi su lavoro da Covid-19 – Al 15 giugno sono stati denunciati 49.021 contagi sul lavoro da Coronavirus, ossia 1.999 in più rispetto a maggio. I casi mortali sono 236 (+28), pari a circa il 40 per cento dei decessi registrati dall’inizio dell’anno. È quanto emerge dal quinto report sui contagi sul lavoro da Covid-19 denunciati all’Inail. Il 71,7 per cento dei lavoratori contagiati sono donne, il 28,3 per cento uomini, ma il rapporto tra i generi si inverte nei casi mortali. I decessi degli uomini, infatti, sono pari all’82,6 per cento del totale.
Dall’analisi condotta dalla Consulenza statistico attuariale dell’Inail emerge che l’età media dei lavoratori che hanno contratto il virus è di 47 anni per entrambi i sessi, ma sale a 59 anni (57 per le donne e 59 per gli uomini) per i casi mortali. Il 70,3 per cento dei decessi, in particolare, è concentrato nella fascia di età 50-64 anni, seguita da quelle over 64 anni (18,6 per cento), 35-49 anni (9,4 per cento) e under 34 anni (1,7 per cento). Quasi la totalità delle denunce di infortunio da Covid-19 riguarda la gestione assicurativa dell’Industria e servizi, mentre i casi registrati in Agricoltura, nella Navigazione e nella gestione per Conto dello Stato sono circa 600.
Ore 12,25 – Galli: “Rischio infezione da fuori, virus non rabbonito” – “È evidente che ci siano dall’estero rischi di infezione da Coronavirus, basta vedere quello che sta succedendo in Germania con i mattatoi. Ma questo lo sapevamo già quando si è deciso di riaprire i nostri confini. L’importante è che a livello di ogni regione sia approntato un apparato di sorveglianza tale da monitorare e migliorare l’attenzione e l’organizzazione quando arrivano turisti stranieri”. È quando dichiarato Massimo Galli, direttore del dipartimento Malattie infettive dell’ospedale “Sacco” di Milano, ad Agorà su Raitre. “Il problema è che il virus non si è affatto rabbonito e presenta una capacità di diffusione maggiore in caso di un focolaio nuovo: i nuovi infetti saranno più efficienti nel trasmettere l’infezione rispetto ai vecchi infetti, che magari da tempo coabitano con virus”, ha concluso Galli.
Ore 12,20 – Sileri: “Non ci sarà seconda ondata come la prima” – “Sono convinto che una seconda ondata grave come la prima non ci sarà, e questo grazie ai comportamenti responsabili adottati soprattutto dai cittadini. La circolazione del virus in questo momento è bassissima”. Lo ha affermato il viceministro della Salute, Pierpaolo Sileri, intervenendo nel corso del programma Agorà su Raitre. E ancora: “Dobbiamo trasformare la grande paura, giusta all’inizio, in consapevolezza che il virus esiste e che circola ma in modo leggero. Dobbiamo riappropriarci della nostra vita usando però sempre moderazione e autocontrollo”. “Nei prossimi mesi – ha spiegato Sileri – ci saranno altre ‘zone rosse’, limitate a Rsa, condomini, isolati, piccole aree con all’interno positivi scoperti spesso proprio grazie all’ottimo uso dei tamponi”.
Ore 8,30 – Locatelli, l’Italia rischia per i casi all’estero – “L’Italia è attualmente messa bene a parte alcuni focolai locali che comunque andavano messi in conto perché fanno parte della storia di un’epidemia. Quanto succede fuori deve però costituire un chiaro segnale di allarme”: lo ha detto il professor Franco Locatelli, membro del Comitato tecnico scientifico di supporto al governo, in una intervista al Corriere della Sera. “L’attenzione non deve essere alta, di più. Deve mantenersi altissima. Ci vuole poco a riaccendere la miccia del virus. Non dimentichiamo come tutto è cominciato. Noi a fine gennaio ci occupavamo della coppia cinese giunta in Italia e ricoverata allo Spallanzani e in Lombardia il Sars-Cov-2 già circolava. Il Paese non è blindato. La gente si muove da un continente all’altro ed è impossibile controllare tutti” (Qui i dettagli).
Ore 7,30 – Ricoveri e morti ai minimi – Il 65% dei nuovi contagi in Lombardia, 23 le vittime per un totale di 34.657. Aumentano i guariti, 533 contro 440 della rilevazione precedente per un totale di 183.426.
Ore 7,00 – Scuola, test sierologici prima del rientro – Test per docenti e personale. La proposta è stata discussa oggi in vista delle linee guida per il ritorno in classe. Il premier Conte l’avrebbe accolta favorevolmente. L’iniziativa potrebbe essere estesa anche ad altri comparti, come le Forze dell’Ordine e le Forze Armate.
Studio: tra i ‘quasi guariti’ infettivo solo 3 per cento casi – Un nuovo studio evidenzia come il Coronavirus, nella fase di superamento della malattia da parte di una persona, è in grado di infettare solo in pochi casi. La ricerca è stata presentato oggi, in una conferenza a Palazzo Lombardia, dal responsabile di virologia dell’IRCSS San Matteo di Pavia, Fabio Baldanti. Il lavoro è stato portato avanti assieme all’Istituto zooprofilattico della Lombardia ed Emilia Romagna, all’Ospedale civile di Piacenza, all’ospedale universitario Le Scotte di Siena e al Policlinico di Milano. “Abbiamo preso – sottolinea Baldanti – i campioni di 280 pazienti, soggetti clinicamente guariti che avevano cariche basse. I campioni sono stati messi in coltura e il segnale di sopravvivenza del virus, cioè di infettività, era meno del 3 per cento. Questo significa che in fase di risoluzione della sintomatologia il virus è principalmente non infettante”. In sostanza “solo il 3 per cento dei 280 pazienti ha avuto la possibilità di infettare”.
Focolaio a Mondragone (Caserta) con 9 casi: istituita zona rossa – Si è aggravato il focolaio epidemico scoppiato all’interno della comunità bulgara di Mondragone, in provincia di Caserta. Come riporta il quotidiano Il Mattino, il sindaco Virgilio Pacifico ha disposto la zona rossa per l’area dei palazzi Cirio: si tratta del complesso residenziale al centro della città, tra viale Margherita e la Domiziana, a due passi dal mare, diventato negli ultimi anni un’autentica enclave bulgara. La decisione è stata nel pomeriggio al termine di un vertice tenutosi in prefettura a Caserta. Erano presenti lo stesso sindaco Pacifico e il prefetto Raffaele Ruberto. La zona rossa è stata disposta per sette giorni, almeno per il momento.
Fase 3: Zaia firma ordinanza per riapertura case riposo. Il governatore del Veneto Luca Zaia ha presentato oggi una nuova ordinanza firmata per facilitare le visite e l’accesso di nuovi ospiti in tutte le strutture residenziali socio-sanitarie della regione (terza età, dipendenze, disabilità, minori…). “Sostanzialmente – ha spiegato il presidente della Regione – abbiamo previsto una semplificazione nell’accesso dei familiari per le visite e abbiamo risolto un problema complesso di natura sanitaria relativo alle nuove prese in carico. Abbiamo infatti avuto l’ok dal Comitato tecnico scientifico per la presa in carica di nuovi ospiti, dopo cinque mesi di mancate prese in carico. Basti pensare che, dal primo sblocco del 29 maggio, sono gia’ 500 le persone che sono entrate”. Tra le nuove linee guida per la presa in carico degli ospiti delle case di riposo è previsto il tampone e una quarantena per i nuovi ospiti (solo tampone se l’anziano proviene da una struttura ospedaliera). I visitatori potranno essere non più di due e i tempi di visita saranno contingentati a 30 minuti.
Sindaco Reggio Calabria: “Attenzione ai passi falsi”. “Bisogna certamente tornare alla normalità, ma non possiamo permetterci passi falsi. I casi di Palmi ci dicono che il coronavirus è ancora in circolazione e, fino alla scoperta di un vaccino efficace, dobbiamo mantenere alta la guardia”. Lo afferma il sindaco della Città metroplitana di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà, nell’esprimere solidarietà ai cittadini palmesi ed al sindaco Ranuccio dopo il focolaio scoppiato nella cittadina calabrese.
Conte: “Conforto dal coraggio di medici e infermieri” – Il premier Giuseppe Conte, alla cerimonia di ringraziamento dei medici e infermieri della Task force della Protezione Civile, ha dichiarato che tutta la comunità nazionale ha tratto “conforto e motivo di fiducia” dal coraggio dimostrato dai medici e dagli infermieri che hanno risposto all’appello della Protezione Civile per aiutare le zone più colpite dal Coronavirus. “Non vi chiamo eroi, come avete chiesto, ma siete grandi professionisti con un grande cuore”, ha aggiunto. “L’Italia ha dato una grande prova di sé” durante l’emergenza Coronavirus, ha detto ancora il premier Giuseppe Conte, alla cerimonia di ringraziamento dei medici e infermieri della Task force della Protezione Civile. “L’ha data – ha proseguito il capo del governo – quando tutto era inaspettato, l’hanno data i cittadini che sono riusciti a rispettare le regole molto restrittive introdotte. Gli italiani hanno compreso che era uno sforzo che andava fatto”.
Calabria, focolaio a Palmi: istituita zona rossa – Dopo lo scoppio di un nuovo focolaio di contagi di Coronavirus a Palmi, in provincia di Reggio Calabria, la Regione ha deciso di istituire una zona rossa. Un’ordinanza della presidente Jole Santelli, la numero 52 adottata dall’inizio dell’emergenza Covid prevede che da oggi, lunedì 22 giugno, e fino alle ore 14 di venerdì prossimo, 26 giugno, “nel territorio del Comune di Palmi (Reggio Calabria) e precisamente nei quartieri dell’area costiera Pietrenere-Tonnara-Scinà, è disposto il divieto di allontanamento da parte di tutte persone residenti e il divieto di accesso”. Nell’area sono risultate positive al Coronavirus 8 persone. Leggi la notizia completa
Meloni: “Da Conte con coalizione unita. Salvini leader? Vedremo alle elezioni” – “Non decide Conte come andremo. Noi siamo una coalizione. Andremo come centrodestra”. Così il presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, durante la trasmissione di Barbara D’Urso in merito all’invito del premier Giuseppe Conte per incontri separati dell’opposizione nella sede del governo. “Neanche il presidente della Repubblica quando ci sono le consultazioni per la formazione del governo si mette a sindacare sulla composizione delle delegazioni, per cui se Conte ci vuole ricevere comunico che andremo come centrodestra e non come singoli partiti”, ha detto il presidente di FdI.
Meloni, in un’intervista pubblicata questa mattina dal Corriere della Sera, ha comunque confermato che la coalizione di centrodestra “vedrà Conte”, e che l’incontro “avverrà a Palazzo Chigi, la sede più giusta”. Poi una battura sulla leadership del centrodestra: “Salvini leader della coalizione? Vedemo alle elezioni”. Sembra insomma che la Meloni, forte dei sondaggi che la danno in costante ascesa, lasci aperta la possibilità che sia lei, e non Salvini, a poter guidare la coalizione di centrodestra alle prossime elezioni.