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Home » Cronaca

Coronavirus in Italia, ultime notizie. Zone rosse, molte province potrebbero cambiare colore. Speranza: “Entro fine gennaio le prime dosi del vaccino”

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Medici dell'ospedale di Bergamo Credits: ANSA

Coronavirus in Italia, le ultime notizie di oggi

CORONAVIRUS ITALIA ULTIME NOTIZIE – È passato esattamente un anno dalla scoperta del primo caso di Coronavirus, in Cina, a Wuhan. Qui le ultime notizie sul Covid-19 nel mondo. Di seguito tutte le ultime notizie sul Coronavirus in Italia di oggi, mercoledì 18 novembre 2020, aggiornate in tempo reale.

Ore 22,50 – Spadafora: “Prepararsi a proroga chiusura palestre” – “Non credo che esistano purtroppo le condizioni sanitarie, in questo momento, per poter prevedere nel nuovo dpcm, quello che entrerà in vigore dopo il 4 dicembre, nuove riaperture” per il mondo sportivo. Così il ministro per le Politiche giovanili e lo sport, Vincenzo Spadafora, ospite di Porta a Porta su Rai 1, risponde a una domanda riguardo alle tempistiche in cui si potrà tornare a fare attività sportiva all’interno di palestre o altri luoghi oggi chiusi a causa della pandemia di Covid. “Capisco che sarà una sofferenza per tutto questo mondo. Ma è bene anche prepararsi, direi certamente, al fatto che ci sarà una proroga di queste chiusure. Ovviamente questo vorrà dire che aiuteremo questi settori anche per tutto il tempo ulteriore in cui resteranno chiusi”, aggiunge.

Ore 21,30 – Bando medici per Campania, solo 165 domande su 450 posti – In considerazione del fatto che nelle settimane scorse, dopo le richieste avanzate già a inizio ottobre, non erano arrivati che pochi medici rispetto alle necessità segnalate, la Regione ha chiesto che venisse pubblicato un bando riservato esclusivamente alla Campania. Il bando si è chiuso oggi, e il Dipartimento della Protezione Civile ha comunicato all’Unità di Crisi i risultati della call che era riservata al reclutamento di 450 medici. Sono state inviate al Dipartimento 165 domande, cosi divise: 27 anestesisti, 20 infettivologi, 38 pneumologi, 80 medici di chirurgia. A darne notizia, una nota della Regione Campania.

Ore 21,20 – Papa chiama ausiliare Perugia per notizie su Bassetti – A Papa Francesco non sono bastate le rassicurazioni giunte indirettamente (anche attraverso i media) negli ultimi giorni, da Perugia, sullo stato di salute del cardinale arcivescovo Gualtiero Bassetti, presidente della Cei, e del vescovo ausiliare monsignor Marco Salvi. Questi, da ieri, è ufficialmente negativo al Covid-19 dopo essere risultato positivo asintomatico il 29 ottobre scorso. Poco dopo le ore 11:30 di questa mattina, monsignor Salvi riceve, sempre da un “numero privato”, la telefonata del Santo Padre, la seconda in meno di dieci giorni (la prima risale al 10 novembre). Lo rende noto il giornale della diocesi di Perugia La Voce.

Ore 21,10 – Card.Bassetti, non ho mai perso la speranza di guarire – “Ho voluto condividere con gli altri malati umbri quindici giorni di questa dura prova, confortandoci a vicenda, senza mai perdere la speranza della guarigione con l’aiuto del Signore e della Beata Vergine Maria”. Così il cardinale Gualtiero Bassetti, presidente della Cei, ha detto a un suo collaboratore, secondo quanto riportato dal giornale della diocesi di Perugia La Voce. Bassetti da ieri è ufficialmente negativo al Covid-19 e verrà a breve dimesso dall’ospedale “Santa Maria della Misericordia” di Perugia per raggiungere il policlinico “Gemelli” di Roma, per un periodo di convalescenza e di riabilitazione

Ore 19,30 – Morti altri 4 medici, totale vittime sale a 198 – Altri 4 medici sono deceduti a causa del Coronavirus: il totale delle vittime tra i camici bianchi sale così a 198. A darne notizia è la Fnomceo, Federazione degli ordini dei medici, che sul suo portale listato a lutto tiene costantemente aggiornato l’elenco dei colleghi vittime del virus.

Ore 17,30 – Il bollettino di oggi – È di 743.168 persone attualmente positive (+9.358), 47.217 morti (+753), 481.967 guariti (+24.169), per un totale di 1.272.352 casi (+34.282), il bilancio inerente all’epidemia di Coronavirus in Italia emerso dal consueto bollettino quotidiano diffuso dalla Protezione Civile e dal ministero della Sanità. Dei 743.168 attualmente positivi, 33.504 (+430) sono ricoverati in ospedale, 3.670 (+58) necessitano di terapia intensiva, mentre 705.994 (+8.870) si trovano in isolamento domiciliare. Il bollettino.

Ore 15,20 – Usb Bologna: “Focolaio in struttura disabili adulti” – Un focolaio importante di coronavirus si sarebbe sviluppato  all’interno di una struttura residenziale per disabili adulti di Bologna, la CSRR Casa Rodari: lo denuncia Fabio Perretta, dell’Usb lavoro privato. Secondo quanto riferisce il sindacato, 18 utenti su 19 (persone tra i 18 e i 65 anni, molti dei quali over 50 e ad uso cronico di medicinali) risulterebbero positivi, molti dei quali sintomatici, oltre a 17 operatori su un totale di circa 35 addetti. “Nei giorni scorsi è stato effettuato un primo giro di tamponi – spiega Perretta all’Agi – da dove sono emersi due, tre positivi. Altri presentavano sintomi e tra domenica e lunedì sono stati effettuati i tamponi di massa che hanno dato questi esiti. Ci chiediamo come è possibile in una struttura che peraltro aveva passato indenne la prima ondata  del contagio”. “Nell’esprimere la nostra vicinanza agli ospiti e agli operatori e alle loro famiglie, molti dei quali iscritti al nostro sindacato- si legge nella nota dell’Usb lavoro privato Bologna – chiediamo alla cooperativa che gestisce il servizio di convocare urgentemente il Comitato aziendale di monitoraggio per la diffusione del Covid, e ad Asl, Comune e Regione di attivarsi immediatamente, oltre che per fare chiarezza sulle cause dell’insorgenza di questo focolaio, per mettere nelle migliori condizioni di sicurezza la struttura, gli utenti, gli operatori e le loro famiglie”.

Ore 14,30 – Crisanti: “Prematuro parlare di terza ondata” – “Siamo ancora nella seconda ondata, è ancora prematuro parlare di terza ondata. I risultati del vaccino sono molto incoraggianti, ma se avessimo implementato un sistema di tracciamento come fatto a Taiwan, Nuova Zelanda e in Corea non saremmo in questa situazione”. Lo ha dichiarato il virologo Andrea Crisanti nel corso di un’intervista a Sky Tg24.

Ore 11,20 – Zone rosse, le province che potrebbero cambiare colore – Per decidere se creare o meno nel proprio territorio una zona rossa, le amministrazioni locali prendono in considerazione anche i dati sull’indice di contagio preparati per la Cabina di regia dalla fondazione Bruno Kessler di Trento. E a guardare l’ultimo monitoraggio, sono diverse le province in Italia che rischiano di cambiare colore a breve. Se l’indice Rt di una Regione è compreso tra 1,25 e 1,5, la Regione diventa arancione. Per valori superiori, si va in zona rossa. Ma visto che la maggior parte delle Regioni e delle Province autonome (16 su 21) sono in zona arancione o rossa, i numeri potrebbero essere usati per fare l’opposto, cioè attenuare le restrizioni dove le cose vanno un po’ meglio. Così, ad esempio, a oggi in Piemonte nessuna provincia meriterebbe il rosso. In Lombardia, invece, sarebbero ancora da rosso Como, Bergamo, Brescia, Mantova, Monza e Brianza e Lecco. Le altre province no. In Toscana, sono rosse solo Pisa e Siena, mentre in Campania non ci sono province che potrebbero non essere rosse. In Abruzzo, ultima Regione a diventare rossa (di sua sponte), solo la provincia di Pescara potrebbe essere trasformata in arancione. In Calabria, Cosenza e Reggio sarebbero anche da arancione.

Ore 10,30 – Ricciardi: “Tasso di mortalità in Italia secondo solo agli Usa” – Sulla sanità c’è stata una “visione miope che considerava questa struttura come un costo e non come un investimento. I morti sono sempre sottostimati nelle statistiche. E l’Italia in questo momento ha il tasso di letalità più alto dopo gli Usa. In una fase crescente, ieri l’Italia ha notificato il 60% dei morti rispetto ai 1000 registrati in America”. Così il consigliere del ministro della Salute per i rapporti con le istituzioni sanitarie internazionali per l’emergenza Covid-19, Walter Ricciardi, intervenendo questa mattina ai lavori del ‘Welfare Italia Forum’.

Ore 09,30 – Fontana: “Oggi con dati nuovi saremmo in zona arancione” – In Lombardia “abbiamo già iniziato una fase di leggero ma significativo miglioramento della situazione: in base ai numeri oggi rientreremmo in zona arancione”. Lo ha detto, intervenendo a Mattino 5, il presidente della regione Lombardia, Attilio Fontana, aggiungendo però che questo non potrà avvenire perché i parametri stabiliti dal governo “guardano indietro ai dati di 15 giorni fa”, mentre “bisognerebbe rifarsi a dati più aggiornati”. Pertanto, ha aggiunto Fontana,  “noi fino al 27 novembre rimarremmo in zona arancione, sapendo però che i sacrifici dei nostri cittadini sono serviti”. “Ci sono una serie di parametri – ha aggiunto Fontana riferendosi ai 21 criteri adottati per stabilire le fasce di criticità in cui inserire le varie regioni italiane – difficili da interpretare e che non riusciamo a capire vengono tramutati in numeri”, mentre “crediamo che “che i 5 parametri che abbiamo indicato sono i più logici”.

Ore 09,00 – Boccia: “Situazione ricoveri non da allarme rosso” – Rispetto alla prima ondata “oggi i parametri relativi ai ricoveri in terapia intensiva e ai ricoveri in area ospedaliera non sono da allarme rosso”. Lo ha detto il ministro per gli Affari Regionali, Francesco Boccia, in audizione di fronte alla commissione parlamentare per le questioni regionali.

Ore 08,30 – Brusaferro: “Obiettivo Rt sotto l’1 prima delle feste” – “L’Rt sta scendendo. E la sequenza è che prima si riduce l’indice di contagiosità, poi quello dei ricoveri e per ultimo, purtroppo, quello dei morti. In questi giorni stiamo validando l’impatto delle misure adottate a ottobre”, dice Silvio Brusaferro, presidente dell’Istituto superiore di sanità che in un’intervista a ‘La Stampa’ sottolinea: “L’obiettivo resta quello di portare l’Rt sotto il livello di uno. Perché così diminuisce in modo significativo il numero dei casi e questo a sua volta consente di tornare ad avere un tracciamento sistematico dei contatti stretti e di allentare la pressione sugli ospedali. Speriamo di raggiungere l’obiettivo Rt inferiore di 1 prima di Natale. I presupposti ci sono. Ma serve anche l’impegno di ciascuno di noi nel rispetto delle regole, recuperando lo spirito di marzo e aprile”, invita Brusaferro, convinto che i parametri adottati per decidere sulle zone di rischio, ora contestati dalle Regioni, siano funzionali: “I 21 indicatori sono affidabili e per ventisei settimane ci hanno guidato correttamente”.

Ore 07.00 – Speranza: “Entro fine gennaio le prime dosi del vaccino” – “Entro la fine di gennaio dovremmo avere le prime dosi, perché l’Ema (Agenzia europea per i medicinali) dovrà dare le autorizzazioni”. Lo ha detto il ministro della Salute, Roberto Speranza a Cartabianca.

Ore 06.30 – Salvini: “Natale su Amazon? Non scherziamo” – “Vogliamo lasciare ai nostri figli il sogno che a Natale arrivi Gesù Bambino? Ma è normale che qualcuno vada in tv a dire che bisogna fare i regali su Amazon? Ma basta con questa Amazon, In Francia c’e’ una petizione, la sto studiando, sul Natale senza Amazon. Pretendiamo che paghino le tasse, e su Natale su Amazon non scherziamo. Tra un po’ faremo l’amore su Amazon… “. Lo ha detto il leader della Lega Matteo Salvini a Fuori dal coro su Rete 4.

Ore 06.00 – Scuola, Azzolina: “Dobbiamo agire con prudenza” – “Dobbiamo agire con prudenza e analizzare la curva del Covid. La scuola è molto ben organizzata e ha regole ferree. Dopo le vacanze di Natale io credo che ci possa essere un ritorno graduale degli studenti nelle scuole”. Lo afferma la ministra della Pubblica Istruzione, Lucia Azzolina, a ‘Cartabianca’.

CORONAVIRUS, COSA È SUCCESSO IERI IN ITALIA

Sanità Calabria, Eugenio Gaudio si dimette da commissario “Motivi personali”. L’ex rettore dell’Università La Sapienza Eugenio Gaudio, appena nominato dal Consiglio dei ministri nuovo commissario alla Sanità in Calabria, ha rinunciato al suo incarico. La nomina era avvenuta solo ieri. Lo riporta Repubblica. Gaudio dichiara che la scelta è avvenuta per “motivi personali” e, in particolare, per l’indisponibilità della moglie a trasferirsi a Catanzaro. Sull’indagine nei suoi confronti per i concorsi truccati all’università di Catania, aperta nel 2019, Gaudio dichiara: “Il procuratore di Catania ha appena fatto sapere al mio avvocato che è andato a depositare la richiesta di archiviazione per il mio presunto abuso di ufficio”. Leggi la notizia completa.

Regioni a governo, 5 parametri. Confronto entro venerdì – Ci siano al massimo 5 parametri, chiari e incontrovertibili: la richiesta delle Regioni, riferisce più di un governatore che ha partecipato alla riunione della conferenza Stato-regioni di questa mattina, è stata pressoché unanime. L’obiettivo è arrivare ad un confronto con il governo prima di venerdì, ovvero prima che l’Iss e il ministro della Salute, Speranza, possano far scivolare altre regioni nella zona rossa. Mentre i presidenti delle regioni che sono già finite nelle zone ad alto rischio invocano criteri univoci per ‘riprendere’ il colore giallo o arancione. Dunque l’invito che arriva dai governatori è affinché ci sia un incontro con l’esecutivo, anche giovedì, che anticipi di fatto le possibili nuove decisioni.

Scuola: Gilda aderisce a campagna trasparenza dati Covid-19 – “Quella per la trasparenza dei dati sull’epidemia nelle scuole è una battaglia che la Gilda sta portando avanti da quando è iniziato l’anno scolastico.In tal senso, è fondamentale l’unione tra le tante realtà che compongono la società civile e per questo abbiamo accolto con grande favore l’iniziativa ‘Dati Bene Comune'”. Lo ha detto il coordinatore nazionale del sindacato Gilda degli Insegnati, Rino Di Meglio. “La trasparenza è un elemento costitutivo banale, quanto fondamentale, di uno stato democratico – ha aggiunto Di Meglio – per poter assumere le decisioni idonee a tutelare e conciliare il diritto alla salute con quello all’istruzione, entrambi sanciti costituzionalmente, occorrono dati in grado di fotografare con la massima precisione possibile la reale situazione epidemiologica. Tra chi sostiene strenuamente l’apertura delle scuole e chi si schiera sul fronte opposto della chiusura, forse finora si è scritto e parlato troppo a vanvera, alimentando soltanto la confusione. Meno toni da crociata e più laicità”.

Raccolta plasma iperimmune nei Centri trasfusioni Sicilia – Tutti i Centri trasfusionali della rete sanitaria siciliana possono raccogliere plasma iperimmune ad uso compassionevole da destinare al trattamento di pazienti affetti da Covid-19. Lo ha stabilito l’assessorato regionale alla Salute anche dopo un confronto con il Centro nazionale sangue, considerata la recrudescenza dell’emergenza pandemica su tutto il territorio nazionale. Alla fine della scorsa primavera, la Regione siciliana aveva individuato otto strutture trasfusionali e inserendole nel gruppo nazionale dei trials clinici. Si tratta dei Policlinici di Palermo e Catania, delle Asp di Ragusa, Trapani e Caltanissetta e delle Aziende ospedaliere Garibaldi (Catania), Papardo (Messina) e Villa Sofia-Cervello (Palermo), già in possesso dei requisiti specifici previsti dalle Linee guida per la produzione del plasma iperimmune anti Sars-Cov2 e collegati alle Unità cliniche di trattamento dei pazienti contagiati.

Dpcm: Regioni, rivedere 21 parametri su fasce rischio – “I 21 parametri per definire le misure restrittive utili al contenimento Covid–19 vanno rivisti. Consenso unanime alla proposta del presidente del Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga nella Conferenza delle Regioni di oggi. Ora il confronto con il Governo”. Lo afferma il vicepresidente del Fvg, Riccardo Riccardi, in un tweet.

Aumento contagi in cella: 758 detenuti positivi – Altro balzo in avanti dei contagi da nuovo Coronavirus nelle carceri del Paese: alle ore 20 di ieri sera erano 758 fra i detenuti – distribuiti in 76 penitenziari – e 936 fra gli operatori i casi accertati di positivita’ al virus, mentre erano, rispettivamente, 638 e 885 venerdi’ scorso alle ore 13. A fornire l’aggiornamento dei dati sul Covid nei penitenziari e’ Gennarino De Fazio, segretario generale della Uilpa Polizia penitenziaria.

Crimi: “Gino Strada tirato in mezzo troppo presto” – “Gino Strada è una persona di altissimo spessore, credo sia stato tirato in mezzo in questa querelle in una certa fase, e lui ovviamente non poteva che dare la sua disponibilità. Lui è abituato a parlare e rendere pubblico un determinato percorso quando le cose sono fatte. È stato tirato in mezzo un po’ troppo presto, prima di capire come si poteva organizzare il tutto”. Così a Start, su Sky TG24, il capo politico del M5S Vito Crimi. Però al di là della nomina del commissario – ha proseguito -, c’è il decreto Calabria, mettiamo in campo 200 milioni di euro. la nomina in sé è un passaggio in un certo senso marginale, pur se importante, quello che conta è ciò che stiamo facendo per la Calabria: una struttura comissariale più solida che ha le risorse per risanare la Calabria.

Morti altri 5 medici, totale vittime sale a 196 – Altri 5 medici uccisi dal Coronavirus. Il totale delle vittime tra i camici bianchi sale così a 196. Ne dà notizia Fnomceo, la federazione degli ordini dei medici, che sul suo portale listato a lutto tiene sempre aggiornato l’elenco dei colleghi vittime del Covid.

Sanità Calabria, Lega: “Dopo Strada arriva Saviano?” – “Oggi abbiamo assistito all’ennesima prova della lottizzazione della sanità in Calabria ai danni, come al solito, dei cittadini calabresi. Che c’entra Gino Strada? Si è persa l’occasione per concludere dignitosamente una vicenda vergognosa: dopo Zuccatelli arriva di nuovo Strada con ruoli indefiniti. Il prossimo chi sarà? Roberto Saviano?”: così fonti della Lega.

Marsilio firma l’istituzione della zona rossa per l’Abruzzo – Il Governatore della Regione Abruzzo, Marco Marsilio ha firmato l’ordinanza 102 in merito alla zona rossa.

Lopalco: “Ci aspettiamo antivaccinisti” – “Ci aspettiamo che anche per covid-19 ci saranno gli antivaccinisti”. Lo ha detto l’assessore alla Salute della Regione Puglia, Pier Luigi Lopalco durante un incontro online organizzato Rotary Club Bari Sud. “Ci saranno sicuramente delle resistenze”: “dobbiamo prepararci a questo, dobbiamo fare una buona comunicazione” e una buona “strategia vaccinale”. L’arrivo del vaccino consentirà “sicuramente di lasciare alle spalle questo brutto incubo del coronavirus”, ha concluso Lopalco.

Leggi anche: 1. Esclusivo TPI. La notte dei tamponi che imbarazza la sanità campana: in quella RSA test ogni due minuti senza cambiare guanti fatti dal medico indagato;

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