Coronavirus in Italia, ultime notizie. Ancora 262 morti e quasi mille nuovi casi: la metà sono in Lombardia
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Coronavirus in Italia: le ultime notizie di oggi in tempo reale
CORONAVIRUS ITALIA ULTIME NOTIZIE – Cala ancora la curva dell’epidemia di Coronavirus in Italia. Secondo i dati dell’ultimo bollettino della Protezione civile, ci sono 76.440 persone attualmente positive (-2.017), 31.368 morti (+262) e 115.288 guariti (+2.747), per un totale di 223.096 casi totali (+992). Nella serata di ieri il Consiglio dei ministri ha approvato il Decreto Rilancio da 55 miliardi (Qui tutti i dettagli). Qui le ultime notizie sul Covid-19 nel mondo. Di seguito, invece, le ultime notizie dall’Italia sul Coronavirus di oggi, giovedì 14 maggio 2020, aggiornate in tempo reale.
Ore 22,30 – Venerdì 15 nuovo Cdm – Previsto un nuovo Consiglio dei ministri, alle ore 12, ma all’ordine del giorno dovrebbero esserci solo alcune leggi regionali in scadenza. Per l’approvazione del dl invece bisognerà aspettare almeno sabato: si attendono i dati epidemiologici che determineranno le ripartenze differenziate e in agenda c’è un nuovo confronto con i governatori.
Ore 20,30 – Boccia: “Attenzione su posti lavoro. No ricadute” – “L’Italia è ancora malata, sta molto meglio rispetto a due mesi fa, ma è un malato che non può avere ricadute. Siccome i luoghi di lavoro saranno i luoghi dove andremo tutti, è li che dobbiamo fare attenzione”. E’ il messaggio lanciato dal ministro per gli Affari regionali, Francesco Boccia, intervistato sui social dalle Sardine in vista delle riaperture su base territoriale che partiranno lunedì.
Ore 19,30 – Lega: “Commissione parlamentare su gestione governo” – Una commissione parlamentare d’inchiesta sulla gestione delle misure di prevenzione e contenimento, da parte del governo, della pandemia da Covid-19. Questa la richiesta ufficiale che arriva dal gruppo Lega del Consiglio Regionale della Lombardia. “Ci sono troppe zone d’ombra sull’operato del governo nazionale nella prevenzione e nel successivo contenimento dell’epidemia da Covid-19, classificata in seguito come pandemia. A partire dal fatto che sia trascorso un mese tra l’inizio dei contagi, come confermato dai primi test sierologici, e l’avvio delle prime misure di contenimento. Occorre far luce su eventuali responsabilità dei vertici del governo e della macchina statale”, sostiene il gruppo consiliare in una nota stampa. “La commissione servirà a far luce, quindi, sulla catena di comando del governo, che ha portato ad attivare in estremo ritardo i protocolli di prevenzione”, prosegue la nota. “A fine gennaio, dopo la riunione del Comitato operativo della Protezione Civile, il premier Conte dichiarava ai giornalisti che ‘la situazione è sotto controllo’, spiegando sempre durante la conferenza stampa che il ‘Paese Italia, il sistema Italia ha adottato una linea di prevenzione e precauzione con la soglia più elevata in Europa’. Appare evidente, oggi, che qualcosa a livello centrale non abbia funzionato: è necessario, sia per una questione di giustizia e trasparenza nei confronti dei cittadini italiani, sia per evitare in futuro che si ripetano gli stessi drammatici errori a livello centrale, capire cosa non abbia funzionato e a chi siano imputabili tali responsabilità”. “Inoltre, c’è il forte sospetto che il virus fosse già presente nel nostro Paese almeno da gennaio, se non addirittura da prima, a seguito delle testimonianze delle prime persone che si sono sottoposte ai test sierologici, sono risultate positive agli Igg, ma hanno spiegato di avere avuto i sintomi riconducibili al Coronavirus già, appunto, nel mese di gennaio – proseguono i consiglieri regionali della Lega – per non parlare del fatto che lo stato d’emergenza era stato dichiarato già a fine gennaio, ma le prime misure concrete di prevenzione e contenimento risalgono solo a fine febbraio, esattamente un mese dopo. Quando, come abbiamo visto, era già troppo tardi”. “Infine, appare chiaro come ci sia stata una sottovalutazione dell’emergenza, dal momento che, nonostante l’Oms avesse dichiarato lo stato di emergenza sanitaria internazionale a fine gennaio/inizio febbraio, il governo non abbia provveduto né tanto meno dato mandato alle Regioni di provvedere ai rifornimenti di Dispositivi medici e Dpi, fondamentali per l’opera di cura e prevenzione” conclude la nota.
Ore 18,00 – Il bollettino della Protezione Civile – Anche oggi, come ogni giorno, la Protezione civile ha reso noti i numeri della pandemia di Coronavirus in Italia, presentati anche nella conferenza stampa bisettimanale. Secondo i dati pubblicati oggi, in Italia ci sono 76.440 persone attualmente positive (-2.017), 31.368 morti (+262) e 115.288 guariti (+2.747), per un totale di 223.096 casi totali (+992). Dei 76.440 attualmente positivi, 11.453 sono ricoverati in ospedale con sintomi (-719), 855 necessitano di cure nei reparti di terapia intensiva (-38), mentre 64.132 persone sono in isolamento domiciliare (-1.260). Per quanto riguarda il numero di tamponi, oggi sono stati effettuati 71.876 test (ieri erano stati 61.973, quindi 10mila in meno rispetto a oggi). La percentuale di tamponi positivi su tamponi totali è stata più bassa di ieri: oggi 1,38 per cento, ieri 1,43 (Qui il bollettino completo).
Rispetto ai dati di ieri, dunque, si segnala un più corposo aumento dei morti (262 oggi, 195 ieri). Questo dato è in larga parte dovuto alla Lombardia, dove nelle ultime 24 ore sono stati registrati ben 111 morti (ieri erano 69, l’altroieri 62). C’è anche un calo dei guariti/dimessi (ieri 3.502, oggi 2.747) e il continuo, graduale calo dei ricoveri ospedalieri e di quelli in terapia intensiva. Sale il numero dei nuovi contagi (oggi 992, ieri 888), ma a fronte di circa 10mila tamponi in più. Infatti, la percentuale di tamponi positivi è più bassa di ieri.
Ore 17,30 – Lombardia, risalgono morti e contagi – I dati odierni forniti dalla Regione Lombardia restituiscono un quadro in peggioramento rispetto ai giorni scorsi, soprattutto per quanto riguarda il numero di morti e di nuovi contagi. A fronte di 14mila tamponi, nelle ultime 24 ore sono 522 i nuovi positivi (ieri erano stati 394 con poco meno di 11mila test). Preoccupa anche il numero di morti: 111 (ieri erano 69, l’altroieri 62). Calano invece di 10 unità i ricoveri in terapia intensiva e di 189 unità quelli nei reparti ordinari.
Ore 16,15 – Consiglio superiore Istruzione: “Maturità meglio a distanza” – Il Consiglio superiore della Pubblica Istruzione si è espresso sulle modalità con cui espletare gli esami di maturità e sul giudizio di fine anno dei piccoli studenti delle elementari. Per quanto riguarda la maturità, secondo il Cspi, va tenuto conto del contesto e della sicurezza del luogo dove gli esami vendono svolti. “E’ indispensabile che venga emanato con urgenza un protocollo di sicurezza nazionale stringente, dettagliato e prescrittivo a garanzia della salute di tutto il personale coinvolto negli esami di Stato e degli alunni. In sua assenza o nell’impossibilità di poterne applicare le prescrizioni è “indispensabile prevedere che gli esami di maturità avvengano a distanza”, scrive il Cspi.
Coronavirus Italia | Ore 15,00 – Fase 2: Fedriga-Zaia, da 18/5 visite congiunti tra Veneto e Fvg – “Friuli Venezia Giulia e Veneto intendono prevedere, dal 18 maggio, la possibilità di fare visita ai congiunti per i residenti nelle aree di confine tra le due Regioni”. Lo scrivono in una lettera, inviata stamane ai prefetti, i presidenti delle due Regioni, rispettivamente Massimiliano Fedriga e Luca Zaia. I governatori confidano infine nel supporto dei prefetti per divulgare in modo capillare alle forze di polizia questa decisione.
Ore 13,10 – Bellanova: “Mi hanno paragonato alla Fornero? Mi avrebbe imbarazzato molto di più un confronto con Salvini” – A poche ore dall’approvazione del Decreto rilancio e dalla conferenza stampa del governo durante la quale è scoppiata in lacrime per la norma sulla regolarizzazione dei migranti, la ministra dell’Agricoltura Teresa Bellanova è tornata sulle polemiche sorte nel web: “Hanno paragonato le mie lacrime di ieri a quelle di Elsa Fornero? Mettiamola così: immaginate se mi avessero paragonato a Salvini. Quel confronto sì che mi avrebbe fatto davvero molto male”, ha detto l’esponente di Italia Viva stamattina, ospite di 24 Mattino su Radio24. Poi ha aggiunto: “La professoressa Fornero è una persona di grande competenza e di grande professionalità che io rispetto e con la quale, sulla soluzione di alcune questioni, la pensiamo in modo diverso. Io so che i sentimenti sono un fatto privato e ci sono dei momenti in cui non si riesce a governarli. Ieri c’è stato uno di questi momenti, ma non è di questo che intendo discutere. Siamo il frutto della nostra storia e chi non sente questo evidentemente fa le cose da mestierante”. E sulla tenuta del Governo Conte ha aggiunto: “L’esecutivo va avanti se risolve i problemi”.
Coronavirus Italia | Ore 11,40 – Migranti: Crimi, in dl non c’è sanatoria ma regolarizzazione. “Nel testo originale c’era una norma che prevedeva l’estinzione dei reati penali e amministrativi quando si riemerge dal nero, ma non diceva se si estinguevano anche i reati di sfruttamento e caporalato. Questo ora non c’è più: questi reati non saranno mai né sospesi né estinti, per noi era un punto fondamentale sennò era gettare la spugna nella lotta al caporalato. Una sanatoria l’ha fatta Maroni, questa è una regolarizzazione del lavoro”. Lo ha detto il capo politico di M5s, Vito Crimi, a Rainews 24.
Ore 9,15 – Salvini, che c’entrano irregolari con agricoltura?. “Ho letto oggi l’intervista di un ministro al Corriere della Sera e ho appreso che la sanatoria non è rivolta solo a quelli che avevano un lavoro ma anche ai richiedenti asilo ai quali era stata bocciata la domanda. Ditemi voi cosa c’entrano con l’agricoltura o con i problemi delle famiglie italiane, sanare migliaia di immigranti irregolari”. Lo ha detto il leader della Lega, Matteo Salvini, a Telelombardia.
Ore 7,00 – Conte: “Verso una riapertura pressoché completa” – “Ci avviamo a una ripartenza pressoché completa ma è bene evitare che ci siano troppi spostamenti interregionali che potrebbero condizionare la curva epidemiologica”. Lo ha detto il presidente del Consiglio Giuseppe Conte al termine del Cdm sul dl rilancio.
Conte in conferenza: “Congelati spostamenti tra Regioni” – Nel corso della conferenza stampa sul Decreto rilancio, il premier Conte ha risposto anche alle domande dei giornalisti collegati in videoconferenza. Una di queste riguardava la possibilità, dal 18 maggio, di un allentamento delle restrizioni riguardo agli spostamenti dei cittadini tra Regioni diverse. Il presidente del Consiglio però è stato chiaro: “Al momento – ha detto – gli spostamenti tra Regioni rimangono congelati. Ce lo hanno chiesto le Regioni e mi sembra una richiesta ragionevole”.
Coronavirus Italia | Bellanova in lacrime in conferenza – La ministra dell’Agricoltura, Teresa Bellanova, è scoppiata in lacrime quando ha preso la parola durante la conferenza stampa a seguito dell’approvazione del Decreto rilancio: “Tengo a precisare un aspetto di questo provvedimento – ha detto – che per qualcuno può essere un punto secondario, ma per me e la mia storia è un punto fondamentale. Mi riferisco all’articolo 110 bis, quello che riguarda la regolarizzazione dei migranti. Da oggi, gli invisibili saranno un po’ meno invisibili. Vince lo Stato, che è più forte della criminalità e del caporalato”. Al settore dell’agricoltura sono stati destinati 1 miliardo e 150 milioni di euro per sostenere la filiera agricola (Qui tutti i dettagli).
Il Consiglio dei Ministri ha approvato il Decreto Rilancio – Il Cdm ha dato l’ok all’atteso dl Rilancio da 55 miliardi. Ne ha dato notizia il premier Giuseppe Conte dai suoi canali social annunciando una conferenza stampa (Qui tutti i dettagli).
Il bollettino della Protezione Civile – Anche il 13 maggio, come ogni giorno, la Protezione civile ha reso noti i numeri della pandemia di Coronavirus in Italia, oltre a presentarli nella conferenza stampa bisettimanale. Secondo i dati pubblicati in Italia ci sono 78.457 persone attualmente positive (-2.809), 31.106 morti (+195) e 112.541 guariti (+3.502), per un totale di 222.104 casi totali (+888). Dei 78.457 attualmente positivi, 12.172 sono ricoverati in ospedale con sintomi (-693), 893 necessitano di cure nei reparti di terapia intensiva (-59), mentre 65.392 persone sono in isolamento domiciliare (-2.057). Per quanto riguarda il numero di tamponi, sono stati effettuati 61.973 test (ieri erano stati 76.003, circa 14mila in più). La percentuale di tamponi positivi su tamponi totali è stata però più bassa di martedì: oggi 1,43 per cento, ieri 1.85. Rimane un valore molto basso (Qui il bollettino completo).
Coronavirus Italia | La Lega di Serie A propone la ripresa del campionato il 13 giugno – Il calcio è tra i punti più dibattuti dell’emergenza Coronavirus e proprio oggi si è riunita l’assemblea della Lega Serie A, convocata d’urgenza nei giorni scorsi per affrontare in particolare il tema dei rapporti con i broadcaster, che non hanno pagato l’ultima rata dei diritti tv, e quelli – appunto – della ripresa del campionato con la proposta di una data specifica: il 13 giugno.
Spadafora: “Riapertura di palestre e centri sportivi entro il 25 maggio” – “Deve ripartire lo sport di base, devono riaprire tutti quei centri che sono una necessità per i cittadini italiani, dalle palestre ai centri di danza a tutti gli impianti, centri e circoli sportivi. Io proporrò per il prossimo Dpcm la riapertura di tutte queste attività e di tutti questi centri entro il 25 maggio. Noi abbiamo già inviato al Comitato tecnico-scientifico le linee guida per la riapertura di questi centri, se avremo risposta positiva, è possibile anticipare anche prima del 25 maggio le riaperture”. È quanto dichiarato dal ministro delle Politiche giovanili e dello Sport Vincenzo Spadafora durante un’informativa al Senato.
Da lunedì sì agli incontri con gli amici e via l’autocertificazione – Da lunedì 18 maggio vi sarà una maggiore libertà di movimento, motivo per cui dovrebbe anche scomparire l’obbligo di compilare l’autocerficazione. Oltre ai congiunti, inoltre, si potranno incontrare anche gli amici e si potrà andare nelle seconde case, a patto che si trovino nella stessa Regione di residenza. Restano ancora vietati, infatti, i viaggi tra Regioni per i quali bisognerà attendere con molta probabilità il 1 giugno. Come ormai ampiamente anticipato, dovrebbero riaprire anche la maggior parte dei negozi, inclusi bar e ristoranti. Questo è quanto dovrebbe comunicare il governo nelle prossime ore l’emanazione di un nuovo Dpcm. (Leggi la notizia completa).
Coronavirus Italia | Spostamenti tra Regioni: i parametri da rispettare – Il 15 maggio sarà la prima data utile per tracciare un primo bilancio della Fase 2: se i dati saranno positivi, dal 1 giugno sarà possibile, come già anticipato dal governatore della Liguria Toti, passare da una Regione all’altra e quindi anche trasferirsi nelle seconde case. Non tutte le Regioni, però, potrebbero essere aperte liberamente. Le Regioni interessate, infatti, dovranno rispettare dei requisiti indicati dal ministero della Sanità. Gli indicatori da rispettare sono 21, racchiusi in tre requisiti: capacità di monitoraggio, capacità di accertamento diagnostico, indagine e gestione dei contatti e risultati relativi a stabilità di trasmissione e alla tenuta dei servizi sanitari. Tra i 21 indicatori, illustrati dal Corriere della Sera, vi è il “Numero di casi sintomatici notificati per mese in cui è indicata la data inizio sintomi/totale di casi sintomatici notificati al sistema di sorveglianza nello stesso periodo”, la “Percentuale di tamponi positivi escludendo per quanto possibile tutte le attività di screening e il “re-testing” degli stessi soggetti, complessivamente e per macro-setting (territoriale, PS/Ospedale, altro) per mese”, il “Numero di casi riportati alla Protezione civile negli ultimi 14 giorni”, l'”Rt calcolato sulla base della sorveglianza integrata ISS (si utilizzeranno due indicatori, basati su data inizio sintomi e data di ospedalizzazione)” e il “Tasso di occupazione dei posti letto totali di Terapia Intensiva (codice 49) per pazienti COVID-19”.
Accordo raggiunto sulla regolarizzazione dei migranti – “L’accordo sulle regolarizzazioni dei lavoratori è stato raggiunto. Anche per colf e badanti. E anche per gli italiani. Non per le braccia, ma per le persone. Non era questione di bandierine, ma di dare risposte a chi aspettava da tempo legalità e diritti”: lo ha scritto sul suo profilo Twitter il ministro Peppe Provenzano. Secondo quanto trapelato, il compromesso è stato raggiunto su una maggiore esplicitazione del testo in cui si sottolinei che il caporalato e il favoreggiamento dell’immigrazione illegale non sono soggette ad alcuna forma di sanatoria.
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