Coronavirus in Italia, ultime notizie. Aumentano i nuovi casi (+ 18.727) rispetto a ieri, ma cala il rapporto positivi-tamponi. L’indice Rt scende a 0,82, il Tar dà ragione al governo: l’Abruzzo torna in zona rossa
Coronavirus in Italia, le ultime notizie di oggi
CORONAVIRUS ITALIA ULTIME NOTIZIE – Torna sotto il 10% il tasso di positività. Conte lavora alle deroghe per consentire gli spostamenti fra i Comuni nel giorno di Natale, Santo Stefano e Capodanno. Qui le ultime notizie sul Covid-19 nel mondo. Di seguito tutte le ultime notizie sul Coronavirus in Italia di oggi, venerdì 11 dicembre 2020, aggiornate in tempo reale.
Ore 22.40 – Val d’Aosta ‘arancione’, ma Lavevaz apre a ‘ciaspolate’ – La Valle d’Aosta è tuttora in zona arancione, ma un’ordinanza del Presidente Lavevaz apre da domani la possibilità della “pratica dello sci di alpinismo, al di fuori dei comprensori sciistici e con l’accompagnamento di guida alpina o maestro di sci, le escursioni con le ciaspole su sentieri e percorsi tracciati si svolgono anche nei comuni vicini a quello di residenza, domicilio o abitazione e, comunque, nel rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di almeno due metri tra persone non conviventi, salvo che sia necessaria la presenza di un accompagnatore per i minori o le persone non completamente autosufficienti e senza alcun assembramento”.
“Lo svolgimento di attività sportiva all’aperto – si legge nell’ordinanza di Lavevaz – presso impianti, centri e circoli sportivi, comprese le piste di sci nordico, é consentito, anche al di fuori del Comune di residenza, domicilio o abitazione, purché comunque nel rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di almeno due metri tra persone non conviventi, salvo che sia necessaria la presenza di un accompagnatore per i minori o le persone non completamente autosufficienti e senza alcun assembramento, con la prescrizione che è interdetto l’uso di spogliatoi interni a detti impianti”.
Restano chiuse fino a martedì 15 “le attività dei servizi di ristorazione e di somministrazione di alimenti e bevande. A decorrere dal 16 dicembre 2020 tali attività si svolgono dalle ore 5.00 alle ore 18.00, esclusivamente con servizio al tavolo consentito per un massimo di 4 persone per tavolo, salvo che si tratti di conviventi. E’ vietata la consumazione al banco. Dopo le ore 18.00 è vietato il consumo di cibi e bevande nei luoghi pubblici e aperti al pubblico. Le attività di ristorazione situate negli esercizi ricettivi non sono sottoposte al limite di orario, limitatamente al servizio dei propri ospiti. Resta sempre consentita la ristorazione con consegna a domicilio nel rispetto delle norme igienicosanitarie sia per l’attività di confezionamento che di trasporto, nonché fino alle ore 22,00 la ristorazione con asporto, con divieto di consumazione sul posto o nelle adiacenze”.
Ore 21,40 – Marsilio: “Dal governo capolavoro di burocrazia” – “Si consuma così uno di quei capolavori di burocrazia amministrativa che rende le istituzioni incomprensibili ai cittadini”: è il commento del presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, alla decisione del Tar di annullare la sua ordinanza che riportava l’Abruzzo in zona arancione poche ore prima che il governo annunciasse che da domenica la regione lascerà comunque la zona rossa. “La pervicace azione del governo produce come risultato l’insensato e schizofrenico ritorno in zona rossa, per un giorno, di una regione che da due settimane mostra valori stabilmente arancioni, ormai persino tendenti al giallo”, ha scritto Marsilio su Facebook, “dopo che il Tar ha negato per due giorni l’esistenza di un ‘pericolo’ così grave da giustificare un provvedimento d’urgenza, era chiaro che oggi il governo avrebbe potuto provocare solo il risultato di vedere una regione cambiare colore tre volte in tre giorni”. Incuranti delle conseguenze pratiche nella vita delle persone, pur di poter esibire lo scalpo del reprobo Abruzzo”. “Mi sento con la coscienza a posto”, ha aggiunto Marsilio, “ho tutelato la salute dei cittadini adottando senza indugio le misure restrittive necessarie, e ho agito di conseguenza quando i dati mostrano un numero di guariti doppio o triplo dei nuovi contagiati da una settimana, tenendo conto della tenuta economica del territorio. A un atteggiamento pragmatico e aderente alla realtà dei fatti, il governo preferisce una rigida e tetragona applicazione burocratica delle norme. Rifiutandosi, come ha fatto sin dal 2 dicembre scorso, di applicare un potere di deroga che è previsto dalle norme stesse, senza dare nessuna spiegazione di questo rifiuto”. “Pochi minuti dopo la pubblicazione della sentenza del Tar – aggiunge – ho ricevuto la telefonata del ministro Speranza che mi trasmette il testo dell’ordinanza, alla sua firma questa sera, che riconosce l’Abruzzo in zona arancione. A partire da domenica”.
Ore 21,00 – Cinque Regioni cambiano colore, nessuna in area rossa – Dal 13 dicembre nessuna Regione si troverà in zona rossa. L’ultima Regione che si trovava in area rossa, l’Abruzzo, da domenica diventerà infatti arancione, mentre Calabria, Piemonte, Lombardia e Basilicata da arancioni diventeranno gialle. È quanto stabilito sulla base degli ultimi dati della Cabina di Regia che analizza l’andamento dell’epidemia di Covid in Italia. L’ordinanza sarà firmata nelle prossime ore dal ministro della Salute, Roberto Speranza. Leggi l’articolo completo.
Ore 20,30 – Arcuri: “A gennaio vaccine day, l’Ue inizierà insieme” – “A gennaio probabilmente ci sarà un ‘vaccine day’, un giorno in cui tutta la popolazione europea comincerà nello stesso momento a essere vaccinata. Sarà un bel momento, la prima luce, ancora purtroppo fioca, alla fine di un lungo tunnel”. Lo ha detto il commissario straordinario all’emergenza Covid, Domenico Arcuri, al Tg1. Arcuri ha poi aggiunto: “Noi siamo già pronti, abbiamo predisposto il piano. Stiamo aspettando l’Ema che approvi i vaccini e stiamo facendo il tifo perché questo accada nei tempi promessi”.
Ore 19,55 – Tar dà ragione a governo, Abruzzo torna in zona rossa – Il presidente del Tar Abruzzo, Umberto Realfonzo, ha accolto la richiesta di sospensiva avanzata dal governo sull’ordinanza emanata dal presidente della Regione, Marco Marsilio, che ha anticipato, lunedì scorso, senza le valutazioni della cabina di regia nazionale, l’uscita dell’Abruzzo dalla zona rossa. Dunque, l’Abruzzo torna già da stasera in zona rossa fino a nuova ordinanza del governo, a firma del ministro della Salute, Roberto Speranza.
Ore 18,10 – Rt Italia scende a 0,82 – È sceso ancora l’indice di contagio Rt in Italia, passando da 0,91 a 0,82. È quanto emerge dalla bozza del report settimanale di monitoraggio del ministero della Salute e Iss.
Ore 17,10 – Il bollettino di oggi – Le persone attualmente positive al Covid sono 690.323 (-6.204), 63.387 i morti (761) e 1.052.163 i guariti (+24.169), per un totale di 1.805.873 casi (+18.727): questi i dati completi resi noti oggi nel bilancio sull’epidemia di Covid in Italia. Dei 690.323 attualmente positivi, 28.562 (-526) sono ricoverati in ospedale, 3.265 (-26) necessitano di terapia intensiva, mentre 658.496 (-5.652) si trovano in isolamento domiciliare. Aumentano rispetto a ieri i nuovi casi (18.727 contro i 16.999 di ieri) a fronte anche di aumentano dei tamponi: nell’ultimo giorno sono stati infatti effettuati circa poco meno di 20mila test in più rispetto al giorno precedente (190.416 contro 171.586). Tuttavia diminuisce il rapporto positivi-tamponi che da 9,9% passa a 9,8%. Diminuiscono i decessi (761 contro gli 887 di ieri), mentre continuano a diminuire sia i ricoveri ospedalieri ordinari (-526, ieri il calo era di -428 unità) che quelli in terapia intensiva (-26 contro i -29 di ieri). Per quanto riguarda le Regioni, quella che registra il maggior incremento di casi è il Veneto con 3.883 nuovi contagi, seguita dalla Lombardia con 2.938, dalla Puglia con 1.813 e dal Piemonte con 1.553 nuovi casi. Il bollettino.
Ore 16,15 – Crisanti: “Terza ondata? Aumento contagi da fine gennaio” – “Per ‘terza ondata’ intendo un aumento dei casi: se torniamo con libertà assoluta di movimento e riapertura della scuola non avremo strumenti per prevenirla, perché i tempi della vaccinazione saranno di mesi”. A parlare è il virologo Andrea Crisanti, ospite in Un giorno da Pecora, in onda su Rai Radio 1. “Fino al 7 gennaio, quando si dovrebbero riaprire le scuole, credo che i casi diminuiranno ancora – ha aggiunto Crisanti – Il Natale conterà relativamente poco, contano questi giorni di spostamento e di grande mobilità”. Alla domanda su quando aumenteranno i contagi, Crisanti risponde: “Secondo me verso fine gennaio, probabilmente con la riapertura delle scuole”.
Ore 14.08 – Lamorgese è negativa, era falso positivo – Il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese è negativa al Covid. La positività riscontrata nel tampone del 7 dicembre, spiega la direzione generale dell’ospedale Sant’Andrea di Roma, è da attribuirsi ad un evento, raro ma possibile, di errore nella processazione del campione. Successivi due test molecolari per SARS-CoV-2, eseguiti nelle giornate del 9 e 10 dicembre, sono risultati negativi. La diffusione della notizia tramite i media della positività riscontrata è antecedente a tali successivi controlli.
Ore 13.29 – Conte: “Aprire a piccoli Comuni? Parlamento è sovrano” – “I limiti agli spostamenti durante le feste di Natale possono creare un problema oggettivo, è chiaro che chi vive in una grande città e ha i congiunti prossimi ha la possibilità di muoversi”, “ma chi vive in piccoli Paesi può avere qualche difficolta’”. Lo dice il premier Giuseppe Conte durante una conferenza stampa al termine del Vertice Ue. “In Parlamento c’è una grande sensibilità su questo punto – ha aggiunto Conte – e se il Parlamento, assumendosene tutta la responsabilità, vuole introdurre eccezioni sui Comuni più piccoli torneremo su questo punto. Il Parlamento è sovrano, ma serve grande cautela”. “Noi non siamo contenti di introdurre queste misure – ha continuato Conte – non vogliamo opprimere gli italiani, ma dobbiamo mantenere queste restrizioni”.
Ore 12.33 – Mattarella: “Non arrendiamoci a danni pandemia” – “Non dobbiamo arrenderci ai danni della pandemia sul tessuto sociale. Siamo di fronte a un crocevia inedito: o costruire una società più giusta e inclusiva o avere una societa’ con disparità e squilibri più forti”. Così il presidente della Repubblica Sergio Mattarella alla XI edizione della cerimonia di conferimento del Premio Nazionale per l’Innovazione “Premio dei Premi” 2020, istituito presso Fondazione COTEC, aggiungendo che “molto dipenderà dall’innovazione”.
Ore 11.03 – Conte: “Confronto con singoli partiti, Paese merita risposte” – “Nei prossimi giorni, nelle prossime settimane, ci confronteremo con le singole forze politiche e poi collettivamente. Cercheremo di capire che fondamento hanno questo critiche e che istanze rappresentano. Il Paese merita risposte”. Lo dice il premier Giuseppe Conte in conferenza stampa da Bruxelles.
Ore 9.13 – Lombardia, ci stiamo preparando per terza ondata – “Stiamo preparandoci per la terza probabile ondata di gennaio. Nessuno di noi sa esattamente il quando e l’entita’, ma tutti ragionevolmente prevediamo che purtroppo questo avvenga”. Lo ha detto il dirigente della Direzione generale Welfare della Regione Lombardia, Marco Salmoiraghi, sottolineando che “la preparazione della terza ondata trovera’ il sistema ancora piu’ stanco rispetto alle prime due ondate”. Gia’ in questa seconda ondata, ha aggiunto, “soprattutto nelle province che erano state pesantemente colpite dalla prima abbiamo avuto delle difficolta’ a coinvolgere operatori e strutture che mostravano evidenti segni della fatica, e questo va attentamente ponderato”.
Ore 08.30 – Altri due medici morti, totale vittime sale a 251 – Salgono a 251 i nomi dei medici caduti per il Covid, riportati nel memoriale sul sito della Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Fnomceo. Gli ultimi sono quelli di Francesco Gasparini, anestesista veneziano, già in pensione ma rientrato per l’emergenza, e di Flavio Bison, amatissimo medico di famiglia di Legnano, con studio ad Arconate, comuni della Città metropolitana di Milano.
Ore 07.00 – Salvini a Conte: “Noi ci siamo anche per il Recovery Fund” – Matteo Salvini ha ribadito poco fa a Giuseppe Conte la disponibilità a dialogare, non solo per la riapertura delle scuole e l’allentamento delle restrizioni in vista di Natale, ma anche per l’utilizzo dei fondi del Recovery Fund. E’ quanto fanno trapelare fonti leghiste. Il segretario della Lega ha proposto al premier un confronto già nei prossimi giorni, si sottolinea. “Noi ci siamo”, ha precisato, confermando la linea “costruttiva” di tutto il centrodestra che proprio stamattina si è radunato in un vertice che – per la prima volta – è stato allargato ai gruppi che fanno riferimento a Lorenzo Cesa, Maurizio Lupi e Giovanni Toti. Un incontro convocato dallo stesso Salvini.
Ore 06.30 – Recovery, Renzi: “Il piano italiano deve cambiare completamente” – “Deve cambiare tutto il piano sul recovery fund perché è ridicolo che ci sia una struttura di consulenti senza controllo democratico. Quei soldi vanno spesi per creare posti di lavoro e non reddito di cittadinanza”. Lo ha detto il leader di Italia viva Matteo Renzi a Stasera Italia su Rete 4.
Ore 06.00 – Il ministro Manfredi: “Vaccinarsi è un atto comunitario” – “Vaccinarsi non è un servizio solo a se stessi ma è un servizio anche agli altri. Più persone si vaccinano, più c’è immunità e più questo rallenta il percorso del virus anche per coloro che per motivi vari non si potranno vaccinare. È un atto comunitario e non individuale“. Lo ha dichiarato il ministro dell’università e della ricerca Gaetano Manfredi durante l’Opening Conference della Maker Faire Rome 2020.
Verso l’ok allo spostamento fra Comuni a Natale – Il Governo potrebbe cambiare idea sulle norme restrittive per le festività natalizie adottate con il Decreto Legge Natale, che ha fatto da cornice al Dpcm del 3 dicembre. In particolare, stando a quanto rimbalza da ambienti parlamentari, l’esecutivo potrebbe dare il via libera agli spostamenti fra i Comuni nei giorni 25 e 26 dicembre e 1 gennaio, mentre resterebbe il divieto di spostamento tra Regioni dal 21 gennaio al 6 dicembre (anche tra quelle di fascia gialla). La decisione finale, a quanto risulta a Fanpage.it verrà presa domani sera, nel corso di un vertice di maggioranza in cui si confronteranno posizioni diverse su una questione particolarmente delicata, perché impatta su abitudini consolidate di milioni di italiane e potrebbe avere ripercussioni sull’intero quadro epidemiologico.
Arcuri: speriamo Natale sia ultimo sacrificio – “Servono pazienza e sacrificio, lo chiedo soprattutto ai più giovani. Sono certo che capirete l’importanza nell’assunzione di comportamenti responsabili. Sarebbe complicato intraprendere la più grande campagna di vaccinazione nel pieno di una non auspicata terza ondata. Speriamo che Natale sia l’ultimo sacrificio. Accettarlo significa contribuire tutti affinché non accada più”. Lo ha detto il Commissario per l’Emergenza, Domenico Arcuri.
Il bollettino della Protezione civile – Secondo il bollettino di oggi, giovedì 10 dicembre, sul Coronavirus in Italia pubblicato dal Ministero della Salute e dalla Protezione Civile, sono 16.999 i nuovi casi, contro i 12.756 di ieri, e 887 i morti (+388 rispetto a ieri, quando erano stati 499). Il rapporto positivi-tamponi scende al 9,9%. I tamponi effettuati sono 171.586 (ieri erano stati 12.756 con 118.475 tamponi). Qui il bollettino completo
Conte potrebbe aprire a spostamenti fra Comuni a Natale – L’agenzia Ansa apprende da fonti parlamentari che il premier Giuseppe Conte avrebbe aperto una riflessione sull’opportunità di allargare le possibilità di spostamento tra Comuni a Natale. Le disposizioni per il 25 e 26 dicembre e l’1° gennaio potrebbero subire modifiche. La riflessione aperta da Conte, secondo le stesse fonti, potrebbe portare a modifiche al decreto legge sul Covid o a un aggiornamento delle Faq del governo, con un’interpretazione estensiva delle situazioni di necessità che giustificano lo spostamento tra Comuni.
Fontana, se misure ‘gialla’ rispettate si evita 3* ondata – “Se le misure della zona gialla saranno rispettate e rigorosamente applicate dai nostri concittadini, penso che potrebbero essere sufficienti per evitare quello che è successo a ottobre, dopo che abbiamo avuto un’estate nella quale ci eravamo un po’ troppo liberati”. Il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana replica così a chi chiedeva se con le restrizioni più leggere previste da domenica quando la Lombardia entrerà in zona gialla, si rischia una terza ondata di contagi dopo le feste.
Vaccino: Rasi, protetti dopo 30 giorni, usare ancora mascherina – Il vaccino contro il Covid “mi aspetto che duri anche più di anno” anche se “oggi abbiamo una certezza a 6 mesi. Non sarà efficace da subito. Inizia progressivamente dopo 15 giorni dopo la prima iniezione e 7 giorni dopo la seconda iniezione; mediamente dopo 30 giorni sei protetto”. Lo ha detto Guido Rasi, ex direttore esecutivo Ema e microbiologo all’Università Tor Vergata, ad Agorà su Rai 3. Dopo il vaccino, si potrà abbandonare la mascherina? “I primi 3-4 mesi bisognerà portare ancora la mascherina perché l’informazione se il vaccino protegga anche dall’infettare i nostri vicini – ha risposto Rasi – l’avremo dopo 2-3 mesi di campagna quando si faranno i primi test in questo senso”. E questo, ha concluso, “vale per tutti i vaccini”.
Rasi: “Il 29 dicembre da Ema mi aspetto parere positivo” – L’Ema darà l’autorizzazione al vaccino entro il 29 dicembre? “Io sono convinto di sì. Il 29 dicembre sicuramente l’Ema darà il parere e mi aspetto che sia positivo, con elementi di precisione maggiori rispetto a quello affrettato e incauto dell’Uk”, autorizzazione “che ci consentirà di andare veloce”. Lo ha detto Guido Rasi, ex direttore esecutivo Ema e microbiologo all’Università Tor Vergata, ad Agora’ su Rai 3.
Rasi: “Attenzione a terza ondata, vaccino ha i suoi tempi” – “L’attenzione sulla terza ondata ci deve essere perché, subito dopo le feste, riprenderemo auspicabilmente molte attività” e quindi “o manteniamo comportamenti più responsabili di 4 mesi fa o avremo una terza ondata. Anche perché il vaccino ha i suoi tempi”. Lo ha detto Guido Rasi, ex direttore esecutivo Ema e microbiologo all’Università Tor Vergata, ad Agorà su Rai 3.
Vaccino, Crisanti: “In questa prima fase no all’obbligatorietà” – “In questa fase bisognerebbe aspettare prima di rendere il vaccino obbligatorio, anche considerando che è approvato in via emergenziale”. A dirlo è il virologo Andrea Crisanti intervenendo ad ‘Accordi e Disaccordi’ su Nove. “Bisognerebbe aspettare che in qualche modo venga perfezionato il processo di autorizzazione per diventare approvazione. Sono due cose diverse. A metà strada, fra 5-6 mesi, forse varrebbe la pena di rendere la vaccinazione obbligatoria”.
Arcuri: “Vaccinandoci sostituiremo la paura con la libertà” – “Quella che sta per partire è una campagna di vaccinazione di massa, la più imponente che la nostra generazione, e non solo, ricordi. Questa campagna possiamo declinarla così, dicendo che vaccinandoci sostituiremo la paura con la libertà, la possibilità di fare del male ai nostri cari con la certezza di fare del bene. Sarà una rinascita per la nostra comunità. Chi ha dubbi sull’opportunità di vaccinarsi deve riflettere a lungo, se non lo farà non compirà una scelta solo per sé ma anche per coloro che lo circondano e per la comunità in cui vive”. Così il commissario straordinario all’emergenza Covid Domenico Arcuri, ospite di “Accordi”.