Coronavirus in Italia, il meteorologo Ernani: “Pioggia e freddo possono batterlo”
Coronavirus in Italia, il meteorologo Ernani: “Pioggia e freddo possono batterlo”
Nella lotta contro l’emergenza coronavirus, l’Italia potrebbe avere un nuovo e insperato alleato: il meteo. Nei prossimi giorni, fino ai primi di marzo, sulla nostra penisola ci sarà una nuova ondata di maltempo, con freddo e piogge che interromperanno settimane di sole e temperature primaverili. E, secondo il meteorologo Paolo Ernani, questa è una buona notizia: le temperature in picchiata, infatti, potrebbero aiutare a contenere la diffusione del Covid-19.
“Perché in Italia il coronavirus ha avuto una maggiore diffusione se confrontata con la situazione degli altri Paesi europei?”, si è chiesto Ernani, colonnello dell’Aeronautica militare, nel corso di un’intervista per AdnKronos. “In questi ultimi, buon per loro, la diffusione e la concentrazione è molto più bassa che da noi. Il motivo potrebbe risiedere nel fatto che le regioni del centro e nord Europa sono state frequentemente attraversate da perturbazioni anche moto intense associate non solo a piogge continue e forti, ma anche a un calo delle temperature e venti forti tanto da spazzare via la preesistente atmosfera”.
Secondo il meteorologo, dunque, l’Italia è uno dei Paesi al mondo più colpiti dal coronavirus (il terzo, dietro Cina e Corea del Sud, con al momento 325 contagi e 11 morti) perché ha attraversato un periodo di tempo stabile, con assenza di vento e piogge che pulissero l’aria. “In Italia – ha spiegato Ernani – c’è stata e c’è l’influenza sia dell’anticiclone africano che quello delle Azzorre. E potrebbero essere proprio loro la causa principale della diffusione, soprattutto al Nord, del coronavirus. Nell’alta pressione l’aria ristagna, c’è assenza di vento, l’umidità cresce col passare del tempo e aumentano pure le polveri sottili, un humus ideale per batteri e virus”.
La speranza, dunque, è che nei prossimi giorni il meteo dia una mano all’Italia. “L’arrivo di sistemi nuvolosi dai quadranti settentrionali – ha concluso Ernani – apporterebbe una fase molto dinamica associata a piogge, che comportano un lavaggio dell’atmosfera, venti anche forti da nord-nordovest e in particolare un sensibile calo delle temperature, con conseguente ricambio totale dell’aria che respiriamo. Il vento, le basse temperature e le precipitazioni potrebbero essere gli sperati killer del coronavirus”.