Coronavirus, Fontana: “Non potevamo istituire zona rossa Alzano e Nembro”
Continua il botta e risposta tra Lombardia e governo sulla mancata chiusura dei comuni bergamaschi che, come svelato da un'inchiesta di TPI, era stata richiesta dall'Iss a causa dell’alta incidenza di casi di Covid-19
Coronavirus, Fontana: “Non potevamo istituire zona rossa Alzano e Nembro”
Il governatore della Lombardia Attilio Fontana torna a parlare della mancata chiusura di Alzano Lombardo e Nembro, nella bergamasca, affermando che la Regione non aveva il potere “giuridico” di istituire autonomamente una zona rossa per i due comuni epicentro del Coronavirus. “Io non potevo farla, non ero nelle condizioni da un punto di vista giuridico” ha affermato Fontana a Telelombardia. “Il punto, però, è che noi l’abbiamo chiesta al governo – ha aggiunto Fontana – Poi si è fatta una zona rossa in tutta la Lombardia. Noi avevamo chiesto zona rossa nell’area di Alzano e Nembro, e la presidenza del Consiglio l’ha fatta in tutta la Lombardia”. Secondo Fontana a confermarlo c’è anche un indicazione del ministero dell’Interno che “che diceva che le zone rosse sono di competenza esclusiva del governo centrale”.
Prosegue, dunque, lo scontro tra Regione e Governo sulla mancata chiusura dei due comuni della bergamasca, che si sono rivelati dei veri e propri focolai di Coronavirus in Lombardia. La mancata zona rossa di Alzano e Nembro è stata resa nota grazie all’inchiesta di Francesca Nava su TPI, che ha svelato come l’Iss il 2 marzo scorso avesse chiesto di chiudere i due comuni a causa dell’alta incidenza di casi. Richiesta che è rimasta inascoltata. Da chi? Il governo sostiene che la Regione poteva chiudere in autonomia le zone, mentre Fontana incolpa l’esecutivo.