Coronavirus, a Roma la Fase 2 prende il via con una fila chilometrica all’Ikea
Anche in altre zone d'Italia, tra cui Torino, Brescia, Napoli e Bari, i punti vendita del colosso svedese dei mobili sono stati presi d'assalto
Coronavirus: la fase 2 a Roma inizia con una fila chilometrica all’Ikea
Il secondo step della cosiddetta Fase 2 dell’emergenza Coronavirus, quella che prevede la riapertura di tutti i negozi, ma anche di bar, ristoranti, parrucchieri e centri estetici, a Roma ha preso il via con una fila chilometrica all’Ikea di via Anagnina. Dopo quasi 70 giorni di lockdown, dunque, numerosi romani si sono riversati nello store del colosso svedese dei mobili, ma hanno dovuto fare una lunghissima fila all’esterno del negozio sia a causa dell’enorme affluenza, sia per le rigide norme di sicurezza adottate dalla multinazionale, che prevedono un’entrata scaglionata all’interno dello store.
Ma lo store romano non è stato l’unico ad essere stato preso d’assalto dai clienti. Sui social, infatti, stanno circolando diversi foto e video, che mostrano file chilometriche anche nei punti vendita di Torino e Brescia, mentre diverse persone in fila si segnalano anche nel negozio di Afragola, in provincia di Napoli, e in quello di Bari.
I punti vendita del colosso svedese hanno riaperto proprio oggi, lunedì 18 maggio, alle ore 10, così come si legge anche sul sito ufficiale: dal 18 maggio, i negozi IKEA in Italia riapriranno con misure adeguate per garantire il benessere e la salute di clienti e dipendenti. Leggi le misure di sicurezza prima di venire in negozio e ricordale durante la tua visita. In questo modo, insieme, garantiamo un ambiente sicuro”.
Leggi anche: 1. Fase 2, come sta andando il primo giorno di riaperture a Roma e Milano / 2. Fase 2, approvato il nuovo dpcm. Nella notte, dopo le tensioni, c’è l’accordo Stato-Regioni / 3. Coronavirus, il governatore della Lombardia Fontana dichiara: “Tamponi rimborsati in caso di positività”
4. Bergamo, folla a passeggio nella Città Alta alla vigilia della riapertura del 18 maggio / 5. L’Umbria equiparata alla Lombardia: il paradosso dell’indice Rt e delle tabelle (fuorvianti) del Ministero / 6. Monitoraggio nella Fase 2, ecco le regioni ancora a rischio secondo l’Istituto Superiore di Sanità