Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 07:44
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Cronaca

Perché vorrei che la Fase 2 coincidesse con la mia Fase 1

Immagine di copertina

Il test sierologico parla chiaro: non ho mai contratto il Coronavirus. Eppure, come inviato di Agorà, ho passato gli ultimi due mesi in tutti i focolai Covid d'Italia. Allora, ecco tutti gli accorgimenti che ho tenuto in tutto questo tempo: affinché possano essere una dimostrazione di come convivere col virus

Coronavirus, perché vorrei che la Fase 2 coincidesse con la mia Fase 1

“Niente, a sinistra la vena è piccola piccola….proviamo sul braccio destro”. “Cambia qualcosa dottore?”. “Che domanda sciocca, ovvio che no”. Sarà pure una domanda cretina, ma la faccio nel momento in cui mi sto sottoponendo al mitologico test sierologico di cui si è detto tutto e il contrario di tutto. Un test che dovrebbe registrare o meno la presenza di anticorpi, dirmi insomma se in questi due mesi e mezzo vissuti a raccontare l’emergenza per Agorà fra Veneto e Lombardia, il virus si sia affezionato alla mia presenza nei focolai a tal punto da farsi un giro nel mio organismo.

Pongo questo tipo di domanda idiota perché il dottore non sa che in questi mesi, ogni giorno, ho sentito tesi ed argomentazioni, anche animate, che demolivano la funzione dei test sierologici. “Non danno la patente di immunità”. “Non sono infallibili”. E come dichiarato dall’infettivologo Crisanti a TPI: “Non esistono prove che gli anticorpi proteggano dal virus” e che ci sono persone positive che rimangono infette per 50, 60 giorni pur non avendo sviluppato anticorpi. Ecco, io so tutto, Dottore, ma questa mattina, mentre fa fatica pure a trovare la vena sul braccio destro, ho deciso di affidarmi a lei e a questo test pur non avendo nessun sintomo e sentendomi particolarmente bene, al netto dell’acido lattico prodotto da una lezione di crossfit su Instagram che in realtà era stata concepita per Cristiano Ronaldo.

Dopo appena tre ore dal prelievo, sulla mia mail arriva il referto: “Test di screening per la ricerca qualitativa degli anticorpi: anticorpi IgM ASSENTI, anticorpi IgG ASSENTI“. Ok. Saranno pure test poco affidabili, ma al momento questo referto racconta di un virus che si è tenuto alla larga da me, nonostante le trasferte a Vo’ Euganeo, a Cremona, a Lodi, e le settimane a Bergamo e in tutti quei paesini della Val Seriana. Ripenso allora alle ore passate davanti agli ospedali, ai medici che uscivano a prendere una boccata d’aria e a raccontarci il “mostro”, reduci da reparti straboccanti di infetti. Ho scoperto solo ora che alcuni dei dottori che ho intervistato poi si sono ammalati, così come ho scoperto che alcuni parenti di persone morte per Covid che ho incontrato, dopo mille richieste, sono riuscite a fare il test che ha evidenziato la presenza di anticorpi.

Eppure nonostante questi colloqui, nonostante quattro hotel cambiati e una decina di treni regionali presi in quei luoghi, sembra che io non abbia avuto contatti col virus. Oggi allora, alla vigilia della tanto temuta Fase 2, voglio sperare che i comportamenti che ho tenuto in trasferta possano essere la chiave di volta per una convivenza non belligerante col virus.

In tutte le interviste che ho fatto, infatti, sono sempre stato ad una distanza superiore al metro e mezzo dal mio ospite, alla fine di un racconto straziante avrei voluto abbracciare la persona che avevo di fronte eppure non l’ho fatto. Ho rifiutato il caffè che Gabriella voleva offrirmi quando sono andato da lei per ascoltare la storia del suo Antonio, morto a soli 63 anni. E’ stato un percorso ad ostacoli, in cui per due mesi non ho toccato una persona. Né una stretta di mano, né una pacca sulla spalla. Denis, il ragazzo che mi portava il caffè in hotel, lasciava la tazzina sul tavolo e io mi sedevo furtivamente non appena lui si allontanava. Per non parlare della meticolosità di alcuni operatori delle troupe con cui giravo. Domenico, il mio fonico, spruzzava disinfettante su tutte le superfici del nostro mezzo, un van a 9 posti in cui eravamo sempre ben distanziati e con mascherina. Ogni auricolare e trasmettitore è stato sanificato con alcool e disinfettante, e non è stato mai passato direttamente ad un ospite ma lasciato su una superficie sterile per evitare qualsiasi contatto.

Ricorderò quegli ospiti, spesso politici o televisivi,  abituati ad avere un assistente pronto a microfonarli o a consegnargli il ritorno audio rimanere basiti davanti a tanta solerzia. Ricorderò il sindaco di Bergamo, Giorgio Gori, fare a pugni con l’auricolare e noi fermi ad assistere alla scena senza poterlo aiutare. “Ma come Sindaco, dopo tante Isole dei Famosi, mi cade sull’auricolare?”. “Eh lo so, ricordo Kabir Bedi”. Ripenso a tutti questi atteggiamenti prudenti e scrupolosi, ai limiti della sociopatia e della maleducazione, e concludo che io la Fase 2 l’ho vissuta nella Fase 1. Per esigenze lavorative sono stato in giro mentre la maggior parte degli italiani, con enormi sacrifici, ha dovuto chiudersi in casa. Ho vissuto sulla mia pelle che con tanta attenzione, con il distanziamento, con i presidi e tanto buon senso si può dribblare il virus anche quando si è al centro del peggiore focolaio.

La paura più grande che ho è che da domani si perda quell’attenzione, quella meticolosità nell’affrontare il mondo esterno con cautela, una cautela che non deve essere terrore morboso bensì una valida alleata per riprenderci a poco a poco i pezzi della nostra quotidianità. Ecco, mi auguro che domani, la Fase 2 degli italiani coincida con la mia Fase 1. Certo, poi potrà succedere che davanti al bidone della spazzatura io possa grattarmi il naso sotto la mascherina e beccarmi il Covid. O il tifo. O la leptospirosi. O potrebbe piovere un meteorite dall’alto…ma questa è un’altra storia.

Leggi anche:

1. “Ogni vita è un racconto”: a Bergamo il memoriale dedicato alle vittime del Covid / 2. Vespignani a TPI: “I virologi italiani non hanno capito nulla, per sconfiggere il virus servono le 3T” / 3. Cinque anziani rifiutati da una Rianimazione muoiono dopo pochi giorni: l’ospedale aveva dato precedenza ai malati più giovani

4. Renzi e la frase sui morti di Bergamo: “Nessuna strumentalizzazione, ma se qualcuno si è sentito offeso mi dispiace” / 5. Coronavirus, sapete quanti sono i morti sotto i 40 anni di età in Italia? Solo 60 / 6. Chi sono i congiunti, spostamenti tra Regioni, sport all’aperto: i chiarimenti del governo sulla Fase 2

7. I cani possono sentire l’odore del Coronavirus? Cosa dicono i primi studi / 8. Il ministro Boccia impugna l’ordinanza della Calabria sulla riapertura di bar e ristoranti nella Fase 2 / 9. Fase 2, ecco la nuova autocertificazione valida dal 4 maggio

TUTTE LE ULTIME NOTIZIE SUL CORONAVIRUS IN ITALIA E NEL MONDO
Ti potrebbe interessare
Cronaca / “Ha ucciso un anziano e ha provato a ucciderne altri 4”: arrestata falsa operatrice sanitaria
Cronaca / Alessandro Basciano: "In carcere ero in cella con un pedofilo e un femminicida"
Cronaca / Brescia, dipendente comunale ai domiciliari: ha sottratto 355mila euro dalle casse pubbliche
Ti potrebbe interessare
Cronaca / “Ha ucciso un anziano e ha provato a ucciderne altri 4”: arrestata falsa operatrice sanitaria
Cronaca / Alessandro Basciano: "In carcere ero in cella con un pedofilo e un femminicida"
Cronaca / Brescia, dipendente comunale ai domiciliari: ha sottratto 355mila euro dalle casse pubbliche
Cronaca / John Elkann: “Nostra madre ci picchiava. Lapo subiva più di tutti”
Cronaca / Il collega cha ha investito e ucciso il portuale di Genova: “Colpo di sonno per iperlavoro, il giorno prima avevo fumato una canna”
Cronaca / Inaugurato il nuovo ufficio postale mobile in Piazza San Pietro
Cronaca / Firenze, famiglia trovata morta in casa: ipotesi intossicazione da monossido di carbonio
Ambiente / È uscito il nuovo numero di The Post Internazionale. Da oggi potete acquistare la copia digitale
Cronaca / Napoli, zii indagati per la misteriosa morte della nipote di 4 anni
Cronaca / Ascoli, uccide la moglie poi tenta il suicidio. In casa c’erano anche i figli della coppia