Coronavirus, il video del falso paziente zero: “L’ho diffuso io in Italia: frequentavo centri massaggi cinesi” | VIDEO
Coronavirus, il video del falso paziente zero
“Sono stato io il primo italiano a prendere il coronavirus e a portarlo in Italia, non sono uscito subito allo scoperto perché avevo paura del giudizio della mia famiglia”: Gian Marco Saolini è il ragazzo che ha diffuso un video falso su Facebook in cui sostiene di essere il cosiddetto “paziente zero”, che ha portato il coronavirus in Italia.
Ovviamente, il suo video è un fake, come si può già comprendere dal racconto abbastanza inverosimile.
“Il virus l’ho portato io all’interno di uno di questi centri massaggio gestito dai cinesi. Io purtroppo non potevo uscire fuori e costituirmi altrimenti avrei fatto una pessima figura ma adesso la situazione è precipitata e non posso più restare in silenzio”, dice il ragazzo nel video.
“Ho contratto il coronavirus in uno di questi centri in cui hai l’happy ending finale. L’ho preso prima a Roma, poi i centri hanno iniziato a chiudere e ho iniziato a frequentare centri massaggi a Milano. Anche lì hanno iniziato a chiudere perché le persone hanno iniziato a star male. Poi sono andato in Puglia, a Lecce e Bari. Poi Campania, Sardegna e alla fine sono tornato a Roma. L’ho fatto forse per egoismo ma non sapevo cosa stesse succedendo. Avevo una tosse, febbre, una banale influenza pensavo e invece poii si è scoperto che si trattava di coronavirus”.
“Chiedo scusa agli italiani ora ho capito che è sbagliato e oggi mi recherò all’ospedale. Farò prima scorte, farò provviste e dopo mi costituirò”, conclude.
Il suo racconto è un concentrato di fake news, ma chi già conosce il soggetto non ne è rimasto sorpreso: Saolini è solito cimentarsi in sceneggiate simili per sfruttare i temi caldi del momento e prendere in giro gli utenti.
Peccato che, questa volta, il tema fosse particolarmente delicato, e alcuni ci sono cascati. Una delle versioni che circola sui social, infatti, è quella secondo cui a diffondere il focolaio autoctono sarebbe stato proprio il paziente di uno di questi centri messaggi gestiti da personale cinese, che hanno già subito le conseguenze di questa credenza.