Coronavirus, la nuova ordinanza dell’Enac: i droni controlleranno gli spostamenti dei cittadini
Coronavirus, gli spostamenti dei cittadini monitorati con il drone: la nuova ordinanza dell’Enac
Monitorare gli spostamenti dei cittadini sarà più semplice con l’utilizzo dei droni che, indisturbati, potranno seguire dall’alto tutti i movimenti dei cittadini sul territorio comunale. Questo si apprende da una nuova ordinanza dell’Enac (Ente nazionale per l’aviazione civile) che, dopo le richieste arrivate negli ultimi giorni da parte delle Polizie Locali, si è decisa a intervenire fissando nuove regole. Nel provvedimento dell’ente del controllo di volo, sono indicati sia i dispositivi da utilizzare che le modalità, il tutto per “contenere l’emergenza epidemiologica” del Coronavirus.
La nota dell’Enac è stata inviata ai ministeri dell’Interno, dei Trasporti e della Giustizia, allo Stato maggiore dell’Aeronautica, all’Enav, all’Associazione nazionale dei comuni italiani e ai comandi delle Polizie locali.
Coronavirus, il monitoraggio degli spostamenti via drone in vigore fino al 3 aprile 2020
“Fino al 3 aprile 2020, le operazioni condotte con sistemi aeromobili a pilotaggio remoto con mezzi aerei di massa operativa al decollo inferiore a 25 kg, nella disponibilità dei Comandi di Polizia locale ed impiegati per le attività di monitoraggio potranno essere condotte in deroga ai requisiti di registrazione e di identificazione” fissate dall’articolo 8 del Regolamento Enac “Mezzi aerei a pilotaggio remoto“ edizione 3 dell’11 novembre 2019. Questo si apprende dalla nota ufficiale dell’Enac.
Nella nota, poi, si legge: “Per quanto riguarda le operazioni critiche di tali Sistemi aeromobili a pilotaggio remoto esse potranno essere effettuate in ‘Visual Line of Sight’ in deroga all’articolo 10 anche su aree urbane dove vi è scarsa popolazione esposta al rischio di impatto; non sarà altresì necessario il rilascio di autorizzazione da parte di questo Ente e non sarà richiesto la rispondenza delle operazioni agli scenari standard pubblicati”.
“Si autorizzano tutti gli Enti di Stato di cui all’articolo 744 del Codice della Navigazione e delle Polizie locali dei Comuni italiani, ad operare con propri Apr se impiegati nell’ambito delle condizioni emergenziali dovute all’epidemia Covid-19, nelle aree prospicienti di tutti gli aeroporti civili di cui al paragrafo 7 della Circolare Enac Atm 09 e identificate come ‘aree rosse’, ad una quota massima di 15 metri”.
La nota dell’Enac conclude: “In caso di svolgimento di voli operati con Apr nelle aree sopra specificate, l’Ente titolare dello stesso dovrà fornire preventivamente comunicazione alla Torre di controllo dell’aeroporto limitrofo all’area d’interesse al fine di comunicare la presenza del drone e di coordinare le rispettive attività. È comunque data sempre priorità al traffico degli aeromobili da/verso gli aeroporti e rimane in capo all’operatore del drone la responsabilità sia di dare precedenza agli aeromobili in volo sia di separarsi da questi ultimi”.
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