Coronavirus, donna di origine cinese picchiata e insultata da una coppia in centro a Torino
La seconda aggressione razzista da psicosi coronavirus è accaduta in via Cernaia, davanti a una gelateria affollata, in pieno centro città e di pomeriggio
Coronavirus, donna cinese picchiata e insultata da una coppia a Torino
“Sei una cinese di me**a. Virus, vai via da Torino”.
Una donna cinese di 40 anni è stata insultata e poi picchiata in centro a Torino. La vittima, che vive da anni in Italia, ha denunciato l’episodio alla polizia, che indaga sull’accaduto.
La seconda aggressione razzista da psicosi coronavirus è accaduta in via Cernaia, davanti a una gelateria affollata, a un incrocio iper trafficato in pieno centro città e di pomeriggio.
La 40enne ha detto di essere stata avvicinata da una coppia che prima l’ha insultata con riferimenti al Coronavirus, quindi l’ha colpita con calci e pugni provocandole una distrazione cervicale.
La donna vive nel capoluogo piemontese dal 1997. Gli autori del gesto, secondo quanto ha denunciato la vittima al commissariato di polizia Dora Vanchiglia, sono un uomo e una donna italiani di mezza età.
Lui si sarebbe limitato agli insulti, mentre lei avrebbe alzato le mani. La donna urlava: “Vai via altrimenti ti ammazzo, cinese di merda”.
Stavolta quindi a colpire non è stato un branco di bulli, come nel caso di Cheng e Ye, presi a bottigliate l’11 febbraio in via Sospello.
“Gesto ignobile e di rara violenza verso una nostra concittadina, alla quale mando l’abbraccio mio personale e di tutta la comunità. A Torino non può esserci spazio per questi comportamenti”, ha scritto su Twitter la sindaca Appendino.
L’episodio allunga la lista delle aggressioni di stampo razzista che, dalla diffusione del coronavirus, si stanno moltiplicando nel nostro Paese.
Un bambino di 11 anni, italiano di origine cinese, è stato aggredito a Bologna in un attacco “a sfondo razzista” a opera di alcuni ragazzi. A denunciare l’episodio, in un post sulla sua pagina Facebook, è il sindaco del capoluogo emiliano, Virginio Merola.