Coronavirus, De Luca: “Se fate le feste di laurea, vi mando i carabinieri con il lanciafiamme” | VIDEO
Coronavirus, De Luca: “Se fate le feste di laurea, vi mando i carabinieri con il lanciafiamme” | VIDEO
“Più siamo rigorosi oggi, più si accorciano i tempi dell’emergenza. Più facciamo gli imbecilli, più questo calvario durerà mesi”. E’ un severo monito, più che un rigoroso appello, quello del governatore della Campania Vincenzo De Luca, che in una diretta Facebook è tornato a parlare dell’importanza di rispettare le misure di restrizione disposte per via dell’emergenza Coronavirus.
Il presidente della Regione questa volta si è rivolto in particolar modo ai giovani e, visto che marzo è uno dei mesi delle sessioni di laurea nelle università, ha minacciato seri provvedimenti in caso di organizzazione di feste ed eventi. “Mi arrivano notizie secondo cui qualcuno vorrebbe organizzare la festa di laurea. Manderemo i carabinieri con il lanciafiamme. Ma quale festa di laurea? – ha tuonato De Luca – Fatela tra due, tre, quattro mesi. E’ incredibile”. Il governatore campano ha poi richiamato l’attenzione sulle conseguenze di azioni irresponsabili: “Vi ricordate poi quello che è successo una decina di giorni fa? Avevamo già avviato la chiusura dei locali, eppure c’erano tanti giovani a fare la movida. Tutti allegri, ammucchiati l’uno sull’altro, magari dopo aver bevuto dallo stesso bicchiere. Tutti allegri all’insegna del ‘chi vuol essere lieto sia, di doman non c’è certezza’. Bene. Adesso quelli che volevano essere lieti 10 giorni fa se ne sono andati lietamente in ospedale. E hanno mandato lietamente in ospedale genitori e nonni”.
“La Regione Campania – ha poi proseguito De Luca accusando qui il governo – ha anticipato un’ordinanza, che non è stata ancora assunta a livello nazionale, il che è un errore grave. Avevamo chiesto uno sforzo di due settimane. E c’è stata gente che neppure per due settimane ha ritenuto di rinunciare a fare footing sul lungomare. Abbiamo anche avuto persone che in maniera irresponsabile hanno dato vita a manifestazioni religiose con decine di persone. Abbiamo dovuto mettere in quarantena una zona della regione. Queste non sono manifestazioni di spiritualità, ma sono manifestazioni di imbecillità. Chiaro?”.
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