Coronavirus, tre studi concordano: “I contagiati in Italia sono 5-6 milioni”
Coronavirus, tre studi concordano: “I contagiati in Italia sono 5-6 milioni”
Il tema dei “contagi sommersi” da Coronavirus in Italia è dibattuto ormai da diverse settimane. Gli ultimi numeri ufficiali forniti dalla Protezione Civile parlano di 93.187 contagiati, 16.523 morti e 22.837 guariti, per un totale di 132.547 casi registrati. Ma, come ha ammesso lo stesso capo del Dipartimento Angelo Borrelli lo scorso 24 marzo, il numero reale dei contagiati è sicuramente più alto. A confermare questa ipotesi, come sottolineato in questo articolo di Repubblica, sono tre diversi studi – di cui due italiani – che stimano gli affetti da Coronavirus in Italia in un numero compreso tra 5 e 6 milioni.
Il primo studio è stato redatto dal professor Carlo La Vecchia, docente di Statistica epidemiologica dell’Università di Milano. La ricerca ipotizza un 10 per cento di italiani contagiati: una cifra pari quindi a 6 milioni, di cui un milione nella sola Lombardia. Il secondo è lo studio redatto da dodici studiosi italiani, intitolato “The Covid-19, infection in Italy: a statistical study of an abnormally severe disease“, e pubblicato da La Stampa. Secondo lo studio coordinato dal professor Giuseppe De Natale, al 25 marzo i positivi reali erano tra 600 mila e 3,3 milioni di cittadini. Seguendo la curva dei contagi, oggi sarebbero 5,7 milioni, una cifra che si colloca nel range individuato da La Vecchia.
Un terzo autorevole studio, realizzato lo scorso 30 marzo dagli epidemiologi dell’Imperial College di Londra e citato dal virologo Roberto Burioni. La ricerca stima in Italia il contagio del 9,8 per cento della popolazione. Una percentuale media ricavata all’interno di una forchetta larga, compresa tra il 3,2 e il 26 per cento. Anche questa volta, il dato medio corrisponde a poco più di 6 milioni di italiani. Un numero reale dei contagi pari a circa 6 milioni giustificherebbe, secondo gli studiosi, la letalità specifica del nostro Paese, pari al 12 per cento dei contagiati, con percentuali ancora maggiori in Lombardia. Al contrario, i dati sulla letalità media riscontrata in altri paesi, come Stati Uniti, Danimarca, Belgio e Portogallo, sono pari all’1-2 per cento.
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