Coronavirus, quali sono le caratteristiche dei morti per l’epidemia? La risposta dell’Iss
Coronavirus, le caratteristiche dei pazienti deceduti positivi a Covid in Italia
In Italia il Coronavirus ha superato gli 80mila casi e siamo il primo paese al mondo per numero di morti. Secondo l’ultimo bollettino della Protezione Civile di ieri, giovedì 26 marzo, si sono infatti registrati finora 8.215 decessi. Perché l’Italia è il Paese più colpito al mondo dopo la Cina? E quali sono le caratteristiche dei deceduti da Covid-19 in Italia? Lo spiega un report pubblicato dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS) basato sui dati aggiornati al 26 marzo 2020.
1. Campione – L’analisi si basa su un campione di 6801 pazienti deceduti e positivi al Coronvairus in Italia. (Tabella 1. Distribuzione geografica dei decessi)
2. Dati demografici – L’età media dei pazienti deceduti e positivi a Covid-19 è 78 anni. Le donne sono 2012 (29,6 per cento). L’età mediana dei pazienti morti positivi al Coronavirus è più alta di oltre 15 anni rispetto a quella dei pazienti che hanno contratto l’infezione (età mediane: pazienti deceduti 79 anni – pazienti con infezione 63 anni). La figura 1 mostra il numero dei decessi per fascia di età. Le donne decedute dopo aver contratto infezione da Covid-19 hanno un’età più alta rispetto agli uomini (età mediane: donne 82 – uomini 78).
3. Patologie preesistenti – La tabella 2 presenta le più comuni patologie croniche preesistenti (diagnosticate prima di contrarre l’infezione da Sars-Cov-2) nei pazienti deceduti. Questo dato è disponibile per 710 morti. Il numero medio di patologie riscontrate è di 2,7. Complessivamente, 15 pazienti (2,1 per cento del campione) presentavano 0 patologie, 151 (21,3 per cento) presentavano 1 patologia, 184 presentavano 2 patologie (25,9 per cento) e 360 (50,7 per cento) presentavano 3 o più patologie. Prima del ricovero in ospedale, il 30 per cento dei pazienti deceduti Covid-19 positivi seguiva una terapia con ACE-inibitori e il 17 per cento una terapia con Sartani (bloccanti del recettore per l’angiotensina)
4. Sintomi – La figura 2 mostra i sintomi maggiormente osservati prima del ricovero. Febbre e dispnea sono più comuni. Meno frequenti sono tosse, diarrea ed emottisi. Il 6,4 per cento delle persone non presentava alcun sintomo al momento del ricovero.
5. Complicanze – L’insufficienza respiratoria è stata la complicanza più comunemente osservata in questo campione (96,4 per cento dei casi), seguita da danno renale acuto (24,7 per cento), sovrainfezione (10,4 per cento) e danno miocardico acuto (10,1 per cento).
6. Terapie – Durante il ricovero la terapia antibiotica è stata quella più utilizzata (86 per cento dei casi), meno usata quella antivirale (54 per cento), più rara la terapia steroidea (35 per cento). Il comune utilizzo di terapia antibiotica può essere spiegato dalla presenza di sovrainfezioni, oppure è compatibile con l’inizio di una terapia empirica in pazienti con polmonite, in attesa di conferma laboratoristica di Covid-19. In 42 casi (8,1 per cento) sono state utilizzate tutte e tre le terapie.
7. Tempi – La figura 3 mostra i tempi mediani (in giorni) che trascorrono dall’insorgenza dei sintomi al decesso (9 giorni), dall’insorgenza dei sintomi al ricovero in ospedale (4 giorni) e dal ricovero in ospedale al decesso (5 giorni). In particolare si nota che il tempo intercorso dal ricovero in ospedale al decesso è di 2 giorni più lungo in coloro che sono stati trasferiti in rianimazione, rispetto a quelli che non sono stati trasferiti (6 giorni contro 4 giorni).
8. Decessi in pazienti con meno di 50 anni – Al 26 marzo sono 84 dei 6801 (1,2 per cento) i pazienti morti per il Coronavirus positivi di età inferiore ai 50 anni in Italia. In particolare, 17 di questi avevano meno di 40 (14 di sesso maschile e 3 di sesso femminile con età compresa tra i 30 ed i 39 anni). Di 5 pazienti di età inferiore ai 40 anni non sono disponibili informazioni cliniche, gli altri 8 presentavano gravi patologie preesistenti (patologie cardiovascolari, renali, psichiatriche, diabete, obesità) e 1 non presentava patologie di rilievo.