Nasconde i sintomi del Coronavirus per una rinoplastica: contagiati infermiere, chirurgo e anestesista
Nasconde i sintomi del Coronavirus per una rinoplastica: contagiati infermiere, chirurgo e anestesista
Ha preferito omettere il dettaglio del Coronavirus per timore che i medici rinviassero la sua rinoplastica. È accaduto ad Aosta: un uomo, nascondendo i sintomi influenzali all’equipe di medici e infermieri, ha permesso che tutto lo staff entrasse in contatto con il Covid-19. Quella che doveva essere un’ordinaria operazione al naso si è tramutata in un caso esasperante di contagio. Ad accorgersi del disagio è stato l’anestesista in sala pre operatoria, avvertendo un rialzo della temperatura corporea. A quel punto, il paziente è stato sottoposto al tampone per il Coronavirus che è risultato poi essere positivo. Il paziente è stato dimesso e confinato all’isolamento domiciliare ma, nel frattempo, ha contagiato l’anestesista, il chirurgo e l’infermiere coinvolti nell’operazione.
La vicenda è accaduta la scorsa settimana all’ospedale Parini di Aosta, la procura dovrebbe aprire a breve un fascicolo. L’uomo potrebbe essere accusato di lesioni personali colpose fino ad epidemia colposa, che prevede una pena fino a 12 anni di carcere. Il paziente, fino a qualche settimana prima dell’operazione, aveva lavorato in una località turistica della bassa Valle d’Aosta entrando in contatto con tantissimi turisti della Lombardia. Da giorni, l’uomo presentava lieve tosse e bruciore agli occhi, sintomi che aveva preferito omettere ai sanitari dell’ospedale Parini per evitare che la sua operazione fosse rimandata: un’operazione sicuramente non urgente, come spiega un chirurgo dell’ospedale, che poteva essere tranquillamente rimandata a tempi migliori, trattandosi di una rinoplastica, un’operazione con finalità estetica, associata a una settoplastica, con un obiettivo terapeutico.
Aumentano i casi di contagio anche tra i medici e il resto del personale dell’Usl della Valle d’Aosta. L’appello del segretario regionale, Riccardo Brachet Contul: “Il carico lavorativo è aumentato le difficoltà sono maggiori per garantire i servizi. È necessario che si continui a monitorare lo stato di salute dei lavoratori medici, infermieri e tutti i sanitari, per consentirci di adottare tutte le misure di prevenzione che sono state comunque prese e che dovranno in futuro essere implementate per far sì che l’ospedale di Aosta funzioni”.
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