Coprifuoco in Lombardia: cosa cambia adesso
Cosa succede per scuole, bar, ristoranti e sport di contatto
Il coprifuoco in Lombardia che sarà in vigore da giovedì 22 ottobre è stato esteso a tutta la regione per evitare che chi abita a Milano potesse aggirarlo uscendo dalla zona soggetta a restrizioni. Ci saranno le forze dell’ordine e, se necessario, l’esercito a controllare. Ma per il governatore Fontana si tratta di un provvedimento “simbolico”. Cosa cambia adesso per i cittadini lombardi?
Gli orari
Prima di tutto cambieranno gli orari: ci sarà infatti un coprifuoco dalle 23 alle 5 del mattino. L’ordinanza prevede la chiusura dalle 24 di tutte le attività di bar e ristoranti, con consumi consentiti solo al tavolo dopo le 18 e il divieto assoluto di vendita di bevande alcoliche dopo quell’ora. Alcolici che comunque non potranno essere consumati in strada in qualsiasi area pubblica nell’arco di tutte le 24 ore. Sono anche chiusi dalle 18 alle 6 del mattino i chioschi automatici che vendono cibo e bevande. Chiudono anche in tutta la regione le sale bingo, le sale scommesse ed è vietato l’uso delle slot machines nei bar e in qualsiasi altro esercizio pubblico.
A scuola si entra alle 9
Sul fronte scuola poche novità. Anche in Lombardia le scuole restano aperte con orari già flessibili per i licei e gli istituti superiori che da mercoledì consentiranno l’ingresso agli studenti dalle 9. Resta valido l’invito di Palazzo Chigi di “forme flessibili nell’organizzazione dell’attività didattica, incrementando il ricorso alla didattica digitale integrata, che rimane complementare alla didattica in presenza”. E lo stesso vale per le università lombarde. Rimanda, invece, tutto nelle mani della Regione il compito di “modulare in modo tale da evitare il sovraffollamento dei mezzi di trasporto nelle fasce orarie della giornata in cui si registra la maggiore presenza di utenti”. Soprattutto i mezzi pubblici impegnati nella fasce orarie più interessate dagli studenti la cui situazione è stata denunciata più volte dagli stessi ragazzi.
No agli sport di contatto
Come nel resto del Paese, in Lombardia sono “consentiti soltanto gli eventi e le competizioni riguardanti gli sport individuali e di squadra riconosciuti di interesse nazionale e regionale dal Comitato olimpico nazionale italiano, Comitato italiano paralimpico e dalle rispettive federazioni sportive nazionali”. Le singole Regioni potranno decidere se ridurre il numero di spettatori alle gare, mentre le sessioni di allenamento avverranno sempre a porte chiuse. Tutt’altro discorso le l’attività dilettantistica: sono consentiti solo per gli sport individuali, vietati invece quelli di squadra e di contatto. Restano però aperte le palestre e le piscine.
Stop a sagre e eventi
In Lombardia annullate tutte le sagre e le fiere di paese, mentre il governo lascia via libera alle “manifestazioni fieristiche di carattere nazionale e internazionale, previa adozione di protocolli validi dal Comitato tecnico scientifico”. Conte nella conferenza di domenica aveva anche raccomandato che “le attività professionali siano attuate mediante modalità di lavoro agile, ove possano essere svolte al proprio domicilio o in modalità a distanza, soprattutto per la pubblica amministrazione”.
Accesso alle Rsa solo su ok del responsabile sanitario
Vietato infine dalla Regione anche l’accesso alle strutture delle unità di offerta residenziali della Rete territoriale da parte di familiari, caregiver e conoscenti, a meno di una esplicita autorizzazione del responsabile medico o del referente Covid. In ogni caso, chi va a trovare i residenti delle Rsa dovrà essere sottoposto al controllo della temperatura e alle altre procedure di prevenzione del contagio.
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