“Grazie Italia”: coppia cinese sopravvissuta al Coronavirus dona 40mila euro allo Spallanzani
La coppia cinese curata a Roma ha donato 40mila euro allo Spallanzani
Lo scorso febbraio, la loro storia aveva fatto il giro del mondo: si tratta della coppia cinese che è stata il primo caso di contagio in Italia, ricoverata e curata all’Inmi Spallanzani di Roma e dimessa dalla struttura a metà aprile. Ben 49 giorni di ricovero, settimane dure combattendo contro il virus che per diversi attimi ha fatto pensare al peggio. E ora che sono tornati nella loro Wuhan non hanno dimenticato chi per quegli interminabili giorni si è preso cura di loro. Dalla coppia oggi è arrivata così una donazione di 40 mila euro all’ospedale Spallanzani. Il 20 aprile scorso, giorno delle dimissioni, dopo 49 giorni di ricovero allo Spallanzani e un mese di riabilitazione al San Filippo Neri, la coppia volle ringraziare tutti con una lettera nella quale scrivevano “Grazie Italia, ci avete salvato”.
Marito e moglie rispettivamente di 66 e 67 anni, provenivano dalla provincia di Wuhan ed era arrivati lo scorso 23 gennaio all’aeroporto di Milano Malpensa. Insieme a tutta la loro comitiva si erano spostati per un tour nelle province italiane che aveva toccato varie destinazioni del nord Italia. E avrebbero dovuto proseguire per il sud Italia. Il primo ad accusare i sintomi era stato il marito, mentre la donna, positiva ma asintomatica, ha sviluppato la malattia nei giorni successivi.
“La scelta di fare una donazione a favore dell’Istituto Spallanzani è un atto di grande generosità e di riconoscenza”, ha commentato l’Assessore alla Sanità della Regione Lazio, Alessio D’Amato.” C’è un proverbio cinese che recita: ‘Chi torna da un viaggio non è mai la stessa persona che è partita’. Ecco il viaggio e la vicenda della coppia di Wuhan curata all’Istituto Spallanzani, che è un’eccellenza del nostro sistema sanitario regionale riconosciuta in tutto il mondo, e che sono stati il primo caso di positività in Italia, rimarrà impressa nella loro e nella nostra memoria. Voglio dunque rivolgere loro un ringraziamento e un invito a fare ritorno a Roma”, conclude D’Amato.
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