Contrae l’epatite B e si vendica dei genitori toccando i piatti a tavola: 26enne a processo
Affetto da epatite B, toccava per vendetta il cibo nei piatti dei familiari, costringendoli a non mangiare o a buttare pranzi e cena. Un ragazzo lituano di 26 anni, adottato da una coppia di italiani, è sotto processo a Roma con l’accusa di minacce e lesioni personali. Il suo comportamento nel tempo ha scatenato pirosi gastrica e ansia nella madre.
Già nel 2021 il giovane era stato condannato per maltrattamenti. Secondo quanto racconta il Corriere della Sera, la coppia aveva adottato il ragazzo insieme ad altri tre bambini, tra i quali il suo gemello. Il giovane pensava che i genitori avessero più attenzioni per gli altri, lamentando per esempio l’assenza del “bacio della buonanotte”, l’acquisto di pochi vestiti e i pasti non preparati per lui. Aveva quindi cominciato a maltrattare i genitori. La questione era finita in aula e il ragazzo era stato condannato dal gup Gaspare Sturzo a due anni di reclusione al termine del rito abbreviato.
Trasferito per qualche tempo in una casa-famiglia, il ragazzo ha contratto l’epatite B. Una volta tornato a casa ha ricominciato lo stesso con i comportamenti punitivi nei confronti dei genitori: dita nelle scatolette di cibo e nei contenitori riposti nel frigo e preparati dalla madre, alimenti inutilizzabili. Stessa cosa anche a tavola, con i piatti di portata. Quindi la nuova denuncia e ora il processo per minacce e lesioni personali.