Quando il consigliere comunale di CasaPound arrestato per stupro pubblicava manifesti fascisti contro i “neri violentatori”
Era il 25 ottobre del 2018 quando Francesco Chiricozzi [qui il suo profilo] il consigliere comunale di CasaPound di Vallerano, nel Viterbese, arrestato per stupro e lesioni sessuali, pubblicava su Instagram il manifesto fascista dell’illustratore Gino Boccasile che recitava: “Difendila! Potrebbe essere tua madre, tua moglie, tua sorella, tua figlia”. [Qui la ricostruzione completa della vicenda]
Accanto all’immagine, l’ormai ex consigliere di estrema destra scriveva: “La prossima Pamela, la prossima Desirèe potrebbe essere tua figlia, tua moglie o tua sorella. SVEGLIA”. Il riferimento di Chiricozzi era all’omicidio della giovane Pamela Mastropietro, della cui morte è stato accusato il nigeriano Innocent Oseghale.
Il manifesto pubblicato da Chiricozzi risale al Ventennio fascista e ritrae una donna bianca violentata da un uomo nero. Tra i commenti comparsi sotto al post di Chiricozzi, se ne legge uno suo scritto proprio dall’esponente di CasaPound: “Perciò seguendo una linea logica… lo straniero stupra, violenta di più rispetto all’italiano. Poi pensa che cazzo te pare”.
La “logica” di cui parla l’esponente di estrema destra si frantuma sotto i fatti di cronaca in cui è coinvolto in prima persona. Chiricozzi è accusato, insieme a un altro esponente di CasaPound, di aver “indotto una cittadina italiana alla ripetuta assunzione di sostanze alcoliche”. Quando la donna si è difesa dai tentativi di approcci sessuali dei due, loro l’avrebbero presa a pugni per poi violentarla quando versava in uno stato di incoscienza.
Sotto al post di ottobre scorso, si moltiplicano oggi i commenti contro Chiricozzi e quanto scriveva allora. “Che coerenza”, scrivono in molti. “Com’era? Violentano le nostre donne…”, si legge in un altro commento. “Invece tu che sei bianco sei libero di violentare?”, domanda un altro utente.