Concorso per direttori scolastici, in Lombardia ci sono meno ammessi rispetto ai posti del bando
I risultati degli orali per DSGA sono incredibili perché gli ammessi a concorso copriranno soltanto il 46 per cento dei posti disponibili. E così la Lombardia rischia di non avere dirigenti scolastici a settembre
Era dal 2000 che la Scuola non apriva un concorso per DSGA, i Direttori dei Servizi Generali e Amministrativi che sono immediatamente sotto ai Presidi. Migliaia di persone fondamentali per il sistema scolastico italiano. Beh, finalmente il concorsone c’è stato, ma i risultati arrivati nella prima settimana di giugno sono un’amara sorpresa per i numerosi candidati in Lombardia, dove per i 451 posti per DSGA a fronte di 1.362 candidati presenti alle prove scritte solo 207 le hanno superate e sono stati ammessi alle prove orali (meno del 20 per cento). Cosa significa? Che ci sono meno ammessi alle prove orali di quanti sono i posti effettivi di cui gli istituti hanno bisogno. E così a settembre moltissime scuole – già in difficoltà per l’emergenza Coronavirus – si ritroveranno senza dirigenti.
La delusione e la denuncia
Pietro è uno dei 1.080 concorrenti del concorso in Lombardia e aspettava da anni l’occasione per poter avere un posto fisso: “Si tratta di qualcosa di surreale e anomalo. Viene da chiedersi quale senso abbia avuto bandire questo concorso se, in quasi nessuna regione, si è voluto dar seguito ad una graduatoria da cui attingere nel corso dei prossimi anni e se, in regioni come il Friuli e soprattutto la Lombardia, si sia deciso di non coprire addirittura i posti messi a disposizione dal bando”.
Intanto, dopo i risultati degli scritti, l’associazione AnQuap (Associazione Nazionale Quadri delle Amministrazioni Pubbliche) ha avanzato formale richiesta di riesame delle prove in questione. La paura è che per la data di settembre promessa dalla ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina per tutte le nuove nomine e contratti ci saranno ancora numerosi problemi: “Non solo ci permettiamo di dubitarne, in coerenza con i nostri ripetuti richiami a fare presto e bene, ma possiamo stare certi che al 1° settembre su circa 4.000 scuole oggi prive di titolari DSGA, di cui 3.500 circa con posti in organico di diritto, ne avremo scoperte ancora migliaia”, si legge in una nota dell’AnQuap.
Concorso DSGA, anomalia Lombardia
Nelle altre 15 regioni che hanno concluso le correzioni e avviati i calendari degli orali le percentuali di ammessi hanno oscillato tra l’86,6 per cento della Campania e il 15,2 per cento della Lombardia. In tutte le regioni il numero di ammessi alla prova orale è superiore al numero dei posti a concorso, per cui a fine concorso alcuni candidati potrebbero essere esclusi per pochissimi posti. Questo non potrà capitare per la Lombardia dove il numero dei candidati ammessi all’orale non copre nemmeno la metà dei posti a concorso, lasciandone vacanti 244 che saranno assegnati a supplenti.
Ci sono anche altri punti anomali di questo concorso: in alcune regioni il punteggio per superare le prove pre-selettive è stato di 90 su 100 (in Lombardia è così), in altre di 76 su 100. Inoltre, solo in 10 regioni si prevede di chiudere il concorso a luglio; in tre di esse si prevede l’inizio della prova orale ma non la conclusione; in sei di esse non si prevede né inizio né fine.
Meritocrazia in dubbio
Pietro è amareggiato dall’intero sistema concorsuale: “Saremmo curiosi di capire come sia possibile che circa 900 persone che, da più di un anno, investono tempo, sudore, sacrifici sui libri siano risultate tutte immeritevoli di un 21. Possibile che per la regione Lombardia fossimo tutti degli incapaci? Ne dubito, sinceramente”.
Anche nel caso della scuola, come per la sanità, si parla di “modello lombardo”, con concorsi efficienti e assunzioni lampo. Ma la verità è che rispetto a quello delle altre regioni, dove al più si è assistito ad una convocazione per gli orali di un numero di concorrenti pari ai posti messi a concorso o leggermente superiore, in Lombardia c’è stato invece un dimezzamento dei posti disponibili con conseguente svilimento dell’intera procedura concorsuale.
Eppure alla riapertura delle scuole a settembre ci sarà bisogno dei livelli massimi di presenza efficiente di chi, come il DSGA, sarà chiamato a complessi impegni organizzativi e amministrativi insieme ai dirigenti scolastici. È incredibile soprattutto che tutto questo avvenga in Lombardia, la regione che, più delle altre, nel suo tessuto sociale è stata ferita e messa a dura prova dalla pandemia. Le 873 persone escluse dalla prova orale non riescono a spiegarselo. E neanche noi.
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