Concorrente tetraplegico dopo l’incidente a “Ciao Darwin”: “Bonolis? Non mi ha mai cercato”
Gabriele Marchetti, a tre anni dall’incidente a ‘Ciao Darwin’ che lo ha reso tetraplegico, racconta dalle pagine del ‘Corriere della Sera’ la sua tragedia e come la sua vita sia cambiata dopo la caduta sui rulli durante la prova del ‘Genodrome’.
Da quel giorno, il 17 aprile del 2019, sono passati più di tre anni, ben 1152 giorni: “Ma Paolo Bonolis non mi ha mai cercato per sapere come sto. Neanche persone a lui vicine mi hanno mai contattato”. Tiene a sottolineare Marchetti che “soltanto qualcuno della produzione all’inizio si è fatto sentire per telefono e per mail con la mia famiglia per conoscere la mia condizione fisica. Si sono messi a disposizione per ogni eventuale nostra necessità. Poi però non ci sono stati altri contatti”.
“Ho sempre lavorato e mi sono dedicato alla famiglia”, dice con commozione. Ed anche quel drammatico giorno aveva lavorato, per poi recarsi alle 11 agli studi Titanus di Roma, dove con entusiasmo avrebbe preso parte al programma di prima serata, con l’intenzione di “passare una serata diversa e divertirmi”. Poi l’incidente e le attuali condizioni: “Sono completamente privo di autonomia e dipendo totalmente da mia moglie Sabrina e mio figlio Simone per lo svolgimento di ogni atto quotidiano”.
Prosegue intanto processo a quattro dirigenti, di cui avvocati due al vertice di Rti (Reti televisive italiane, società confluita in Mediaset), accusati dal pm Alessia Miele di lesioni gravissime perché la loro superficie sarebbe stata resa “scivolosa” per rendere più difficile la prova.